perché

NELLA VITA C’È SEMPRE UN PERCHÉ

Camminava da oltre un’ora sul sentiero che costeggiava il fiume, diretto nel punto in cui le acque si incrociavano con quelle dell’altro canale che scendeva dal versante opposto della montagna.

Prima di avviarsi aveva consultato il servizio meteo per accertarsi di essere colto di sorpresa dal maltempo: indicava tempo sereno!

La fitta boscaglia, che come un ombrello copriva la strada d’acqua gettando una fitta ombra tutt’intorno, gli impedì di avvedersi dei minacciosi nuvoloni che si ammassarono in cielo. Le prime gocce d’acqua sul capo e sul viso annunciarono il temporale.

Le violente sferzate di pioggia, solo in parte mitigate dalle fitte foglie degli alberi, lo infradiciarono. Si guardò intorno alla ricerca di un riparo: nulla!

Deviò all’interno della foresta, sperando di imbattersi in un rifugio di pastori e cacciatori o in un antro.  Quando aveva ormai perso ogni speranza, dal fondo della foresta intravide un bagliore. Man mano che vi si avvicinava, la luce diventava sempre più distinta. Di lì a poco, al suo sguardo si delineò una baita dal camino fumante.

La raggiunse e iniziò a picchiare con insistenza il pugno sulla porta. Dall’altro lato udì il rumore del chiavistello, l’uscio si aprì con un forte cigolio. Davanti gli si parò uomo anziano: alto, i radi capelli bianchi impomatati, gli occhi azzurro ghiaccio, vestito elegantemente in abito di ottima fattura dal taglio vetusto. [… ]

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