Grazie al suggerimento di un amico runner, ieri sera su Amazon Prime ho visto Brittany Non Si Ferma Più.

Il film narra la storia vera di Brittany, una ventenne single americana afflitta da una serie di problemi esistenziali, tra cui quello d’essere sovrappeso. Pur di non sentirsi diversa dalle coetanee, tutte fidanzate e con una regolare vita sessuale, Brittany non si fa scrupoli di concedersi avventure estemporanee con assoluti sconosciuti nei bagni dei locali dove la sera si ritrova con le amiche pur di sentirsi come loro.

Maratona, una metafora esistenziale

Grazie al suggerimento di un amico runner, ieri sera su Amazon Prime ho visto Brittany Non Si Ferma Più.

Il film narra la storia vera di Brittany, una ventenne single americana afflitta da una serie di problemi esistenziali, tra cui quello d’essere sovrappeso. Pur di non sentirsi diversa dalle coetanee, tutte fidanzate e con una regolare vita sessuale, Brittany non si fa scrupoli di concedersi avventure estemporanee con assoluti sconosciuti nei bagni dei locali dove la sera si ritrova con le amiche pur di sentirsi come loro.

Tuttavia ciò non la appaga, anzi le fa provare vergogna verso se stessa. Alla fine, stanca di sentirsi compatita dagli amici e usata dagli uomini, guardandosi allo specchio, decide che è giunto il momento di dare una svolta alla propria vita.

Su indicazioni del nutrizionista e stimolata dalla vicina di casa amante della corsa, Brittany, seppure con scetticismo, si avvicina al mondo dei runner.

All’inizio correre senza interruzioni per 1,5 km per lei rappresenta un’impresa epica. Riuscendovi, ci prende gusto e inizia a macinare sempre più chilometri. Fino a che la corsa si trasforma in ragione di vita, facendole maturare la decisione di correre la maratona di New York. […]

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DEL POST CLICCARE SU www.vincenzogiarritiello.it