Pesta duro 1

camp_des_saints_edition_originale-2-9d3de

Lo studio dell’antropologia culturale (Rosecestlavie è stato docente di epistemologia ed antropologia) ti porta a dover sostenere un’evidenza che oggi non può più essere pronunciata in pubblico e che, come altre a seguire, ho raggruppato nella categoria “pesta duro” ovvero: le ovvietà “politicamente scorrette”.
Le vittime del “razzismo”, cioè dell’ostilità dell’occidentale bianco verso la gente di colore, appartengono loro stesse a culture che, se per razzismo non intendiamo la superiorità scientifica di una razza sulle altre, sono TUTTE ASSOLUTAMENTE RAZZISTE. Il razzismo scientifico è finito con la scoperta genetica da parte della scienza stessa dell’inesistenza delle razze. Dichiarazione che non coincide affatto con l’affermazione che non esistono peculiarità culturali legate al gruppo etnico o al patrimonio genetico. La sola cultura che sia stata in grado di eliminare sostanzialmente il razzismo dal suo dna è la NOSTRA che ha inventato il concetto di Uomo universale e di relatività culturale. Tutte le altre culture non riconoscono la relatività culturale, e in molti casi neppure l’esistenza di categorie che riteniamo scontate come l’individuo o l’infanzia. E’ così che in Occidente si assiste da 40 anni e sempre più intensamente al diffondersi dello spauracchio del “razzismo”, che non è affatto interessato a stigmatizzare i deplorevoli comportamenti che colpiscono il diverso (tradendo la conquista del pensiero che, sola tra tutte le culture, quella occidentale ha prodotto), ma che hanno invece in molti casi il perverso intento di sabotare e di deviare le energie che lottano contro le differenze politiche di classe, contro le marginalità problematiche che costituiscono i ghetti di popolazioni extraeuropee importate come manodopera a buon mercato, contro le mafie che gestiscono l’emergenza (altra parola orwelliana perché infinita) della catastrofe umanitaria in corso. La vulgata sul “pericolo del razzismo” è il cavallo di Troia per cancellare la lotta politica dei padroni della terra contro gli esseri umani che abitano luoghi, tradizioni e linguaggi specifici. Facilmente il senso di colpa generato dalla storia coloniale dell’Occidente vi piega a cospargervi il capo di cenere di fronte a culture che disprezzano chiunque non appartenga alla loro comunità. La sola attuale debolezza materiale permette a queste comunità che odiano l’Occidente di non passare dalla parte dei dominatori e di dimostrare quanto la loro dominazione sarebbe ancor peggiore di quella che hanno storicamente subito. Affinché un occidentale non sia razzista è necessario uno sforzo dell’intelligenza e dell’educazione quasi nullo da parte dell’individuo. Affinché la stessa cosa avvenga in un non occidentale lo sforzo deve essere immenso e dolorosissimo.

Pesta duro 1ultima modifica: 2020-10-13T17:48:53+02:00da Rosecestlavie