Sensatezze e disfacimenti

Mi aspetto e prospetto cose di cui non dico, e se le dicessi un pò alleggerirebbero certe giornate che si presentano sin dal risveglio pesanti da sopportare. Capita di fare bilanci nei momenti che con il senno del poi risultano più significativi, ma che  poi appaiono soltanto un grumo di considerazioni alle quali si da volutamente il peso del nulla, poiché esse stesse diventano forvianti e persino fomentatrici di pensieri malsani di cui, nonostante ne sia attratta, ne evito il sentore.

Tuttavia, poi dico a me stessa che volere a ogni costo comprendere le cose affatica sino a sfinire con il risultato e la costante che non ci si capisce nulla comunque, perché si sa le cose hanno una propria identità, e si manifestano se chiamate in causa a seconda dell’interesse e l’importanza che vi si pone, altrimenti si assiepano lungo un luogo  che rimane da parte, e dove la luce del sole è distante e confinata lasciandole esiliate alla logica.

Pensieri insensati ne evocano altri, che si scontrano e  mescolano con quelli che detengono il sentore razionale battendosi con  quelli che vorrebbero dare vita a pensieri vivaci in contrapposizione a quelli stanchi e oramai sciupati. Destinati ad affiancarsi gli uni agli altri come guerrieri che si prestano a dare battaglia misurandosi per l’occasione con il proprio  coraggio camuffato dalla paura che non vuole farsi avanti e destinato a emergere comunque.

Tutto quanto potrebbe avere un senso, o con molta probabilità ne ha qualcuno o diversi. E scoprire dopo ricerche faticose e mai sufficientemente appaganti  si giunge ad inventarsi sensazioni rivelatrici che spalancano mondi come braccia accoglienti, dalle quali attingere qualcosa di cui non ne conosco le fattezze.

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