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L’Italia che non conosci

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Gentile lettrice, lettore

Le seguenti informazioni intendono sintetizzare da un punto di vista un pò inusuale forse, alcuni aspetti tenuti in ombra su come funzioni realmente l’Italia. Saranno passate in rassegna le grandi virtù italiane, nonchè  osservate alcune grandi contraddizioni.

Una “locomotiva economica” non può essere fermata da piccoli problemi, ostacoli o errori politicamente parlando, ma una lunga marcia se diventa in salita può fermare il più potente treno. Vogliamo introdurre che non la destra parlamentare  o altre forze politiche hanno fermato l’Italia, ma una sommatoria di fattori politici avversi,di influenze lobbistiche e di bieca corruzione hanno potuto causare il disastro economico italiano.

Eviteremo naturalmente di attrarre l’attenzione con il sempreverde effetto catalizzante di un nuovo commento sull’ultimo avvenimento, ma al contrario, speriamo di renderci utili a fornire ancora una volta in più, dati davvero rilevanti, sempre in chiave cronologica, storica, con informazioni che saranno prevalentemente di politica economica.

La maggior-parte delle testate giornalistiche, notiziari radio-televisivi ed anche qualche scrittore a tempo pieno, sono dediti al commento dell’ultima ora, ma questa attitudine giornalisticamente parlando, non rende onore a quella che si intende vera informazione. In ogni questione, senza la conoscenza dell’intero percorso storico che crea ciò che si definisce “attualità”, non solo si rischia di non comprenderne la portata, ma ne sono negate proprio le porte d’accesso, le chiavi di risposta, di comprensione.. diventa impossibile discutere di giuste scelte, di giuste soluzioni… si rischia davvero di non capire! Su questa confusione si baserà addirittura un nuovo sistema di governo che in maniera lenta ha realmente soppiantato una sana democrazia con una sorta di imitazione, ovvero che di democrazia ne conserva solo le apparenze. Vedremo come.

Alcuni problemi quindi, meritano di essere discussi dalla radice, strada ampiamente evitata dai più ma  che è però, la via più corretta e coerente. Ci proviamo!

L’Italia

Anno 1991 annoverata a quarta potenza economica mondiale, costantemente presente agli incontri del G7  con “made in Italy” portato come un fregio di eleganza e benessere nei salotti di tutto il mondo. Città storiche, mari puliti con migliaia di chilometri di spiagge, una eno-gastronomia da primato mondiale…  i più begli abiti firmati e le più belle automobili… essere italiano vuoldire agli occhi del mondo, fare tendenza. Roma città eterna… la Milano da bere… una costituzione fra le migliori al mondo.. un popolo ospitale.

Il paese dei balocchi? Quasi, ma… a tutto c’è un perchè!

Purtroppo la vita non è un film, con il lieto fine scontato.. garantito. Come un salario deve essere davvero guadagnato per meritarselo in continuità, anche il benessere economico e sociale ha un proprio prezzo composto dal valore di un grande e virtuoso sforzo al mantenimento della buona salute della  Democrazia.  Queste apparentemente semplici parole, celano in realtà innumerevoli campi o temi di attività.., da quello economico a quello politico, religioso e civico, che se non doverosamente mantenuti efficienti, possono ognuno, instaurare in se stesso, uno stato di cose di tipo parassita, un malessere sociale,… in termini più tecnici, applicati al legislatore  e non al cittadino, questo nuovo stato di cose prende il triste significato di diminuzione della reale democrazia.

Vediamo come ciò è stato possibile:

All’unità d’Italia, nel 1861, il neonato parlamento italiano, ha subito messo in atto una moltitudine di provvedimenti e disposizioni per le popolazioni, in parte utili allo sviluppo dell’ economia, come la riunione  ed accollo del debito dei governi ora insieme uniti in una unica repubblica,  ma in parte, da considerarsi errori politicamente parlando. Primo fra tutti, il fenomeno della leva obbligatoria che per ben 9 anni imponeva ai giovani di ogni paese, di ogni campagna italiana,  al servizio del governo italiano, una , sia onerosissima dato il lunghissimo tempo richiesto, sia economicamente gravosa assenza di forza lavoro familiare, perchè si toglieva dai campi…, dalle già modeste famiglie, il fior fiore della forza lavoro a sostentamento dei nuclei familiari, creando una situazione di arretramento economico .

La cosa non è un particolare da poco tant’è che il sud Italia ad economia prevalentemente agricola si vede da territorio fiorente, trasformarsi in territorio via via depresso economicamente. A scuola forse non se ne parla, ma il Sud,  all’ Unità d Italia,  era un territorio economicamente più fiorente del Nord! Un esempio fra mille, il regno Borbonico vantava l’ unica fabbrica italiana di locomotive e vapore! 

Da queste nuove sofferenze popolari,  nasce il fenomeno del brigantaggio, (1861-1865) ovvero di ragazzi in fuga per evitare la leva militare, costretti così ad una vita di latitanza e la naturale conseguenza della nascita di attività illecite (molte mantenute negli anni) per sostenersi. Un involontario incoraggiamento allo sviluppo di una nuova dissidenza o anti-stato di stampo criminoso, che prenderà poi corpo con il meglio conosciuto fenomeno mafioso.

Un altro  madornale errore del neonato governo italiano, fu la applicazione di un regime fiscale definibile ingiusto, il quale, con il pretesto che ogni cittadino doveva divenire un integerrimo contribuente, si iniziava a vessare  proprio i ceti sociali meno abbienti, creando così, una commistione di azioni politiche, sia positive che purtroppo negative. Alcune azioni di governo sono encomiabilmente protese al miglioramento della neonata Italia, come la statalizzazione di alcune attività strategiche per lo sviluppo come le banche ed assicurazioni, le ferrovie, le società energetiche, la nascita dell IRI all’ epoca di Mussolini (Ente di Ricostruzione Italiana,) la concessione in comodato di terreni demaniali agli agricoltori per incoraggiare una aumento della produzione alimentare, grandi investimenti pubblici per migliorare la rete di comunicazioni, trasporti e migliorare la vita nelle case portando luce ed acqua dove non c’erano. La nascita dell’ ISTAT istituto nazionale di statistica, e nel 1945 della  “scala mobile” per poter garantire il mantenimento dei valori dei salari costanti nel tempo…, grande libertà all’imprenditoria privata che in sinergia e derivato indotto a quella pubblica, creava sempre più industria e correlato benessere. Ma alcune azioni di governo invece rimanevano negative quanto contabilmente inique, mantenendo nel tempo inutili gabelle che aggraveranno talvolta lo stato di bisogno delle famiglie più povere in luogo che migliorarlo, quindi creando sacche di autentica povertà nelle zone meno fortunate o non baciate da turismo ed industria, le zone montane, non aventi terre fertili ecc.

La prosecuzione di tali politiche è continuata in misura quasi del tutto simile a se stessa dal lontano 1861 ben fino all inizio degli anni 80 del novecento, acuendo quindi le proprie caratteristiche positive, fattori determinanti la creazione della formidabile macchina industriale italiana, ma conservando, se non addirittura formando una sorta di anti-stato nelle sacche di maggiore povertà concentrate perlopiù a sud e nelle grandi isole, quindi Mafia, Camorra e Ndrangheta, sempre più potenti e territorialmente accettate in sostituzione dello stato.

Questa è la fotografia dell’Italia degli anni 80, con record di benessere e prosperità raggiunto nel 1991, un Italia divenuta  immensamente ricca (fra le prime al mondo) ma anche  con un forte anti-stato ormai radicato ed immensamente ghiotto di appropriarsi delle grandi ricchezze considerate tolte ai poveri contadini delle zone economicamente sfavorite e quindi una mafia con popolazioni non semplicemente intimorite  ma in gran parte conniventi a questo fenomeno. Al sud il mafioso ti trova il lavoro se voterai il partito del.. il sistema mafioso verrà scelto e farà anche da giudice e da paciere nei dissidi del vicinato o addirittura familiari in sostituzione degli stessi organi governativi.

Fino agli anni 80 si è considerata  a torto la Mafia come il grande problema italiano, dando la falsa impressione forse, che uno stato famoso per i propri spietati criminali fosse quasi una ragione propulsiva alla buona economia italiana. Un falso mito, sentito davvero sia all’estero che nel sud Italia. Nulla di più sbagliato.. come spiegato infatti, le politiche italiane seppure buone ma non perfette, protratte nel tempo, hanno creato questo virtuoso sistema economico ma anche un proprio cancro interno, che non si rivelerà però mortale… la vera malattia avrà sembianze  del tutto diverse e non facilmente individuabile come il fenomeno mafioso. Essa arriverà lentamente ma inesorabilmente porterà l’Italia ad una condizione di malattia economica e politica davvero ben più difficile da debellare.

Introduzione al vero tumore economico e politico italiano.

E se vi dicessimo che i Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non sono morti a causa della mafia, ma che essa è solo il braccio impiegato da una nuova mente,  un nuovo anti-stato, che quasi accidentalmente si è trovato ad essere sottoposto ad indagini che sarebbero altrimenti dovute essere contro la mafia. Falcone e Borsellino scoprirono importanti implicazioni in azioni a livello politico legate ad attività della mafia, nonchè si scontrarono con  Gladio: una organizzazione segreta Italo-americana dedita ad attività al di fuori della legge italiana,  politicamente orientate.

“Mani pulite” o tangentopoli iniziata non per caso nel Febbraio del 1992 quasi in perfetta concomitanza con Maastricht,   ha colpito quasi esclusivamente partiti che non erano disposti a cedere sovranità alla veniente Euro-dittatura delle banche, lasciando praticamente indenni i partiti (di sinistra) che erano aperti ad una subalternità a quei poteri. Anche Bettino Craxi accusò i giudici che operassero per un ben preciso disegno politico.. poi si dimise, intanto al governo, ad Andreotti uscente subentrò immediatamente un altro uomo di sinistra (Giuliano Amato) il quale chino, prono ai desideri delle lobby euro-americane ratificò  i trattati senza che ne lui ne la maggioranza dei parlamentari li avessero nemmeno letti, in quanto essi erano stampati in lingua inglese. Un intera coalizione di partiti, (il cosiddetto penta-partito) permisero questa scellerata ratifica come molte dannose dismissioni statali. Non è dato sapere se alla ratifica poi i trattati, seppur tradotti, siano anche stati letti, perchè si trattava già di ca ben 300 pagine e poi per il trattato di Lisbona si tratterà di ben 2900 pagine… addirittura più che nella Bibbia!

Dopo amato, subentrò un governo tecnico con la scusa-menzogna di scongiurare la crisi ed Amato venne sostituito da  un uomo di Bankitalia (quell’ ente statale già privatizzato o meglio aggredito dal neoliberismo):  Carlo Azelio Ciampi, il quale come Mario Draghi ed altri uomini del mondo bancario, contribuirono a trasformare l’Italia, da repubblica governata dai cittadini a repubblica governata dalle banche!

Operazione foto-copia quando nell’ estate del 2011 venne destituito a forza Silvio Berlusconi e letteralmente inventato un governo tecnico con a capo non un tecnico ma addirittura un commissario dell Unione Europea (Mario Monti), il quale  in soli 17 mesi di mandato fece letteralmente esplodere il debito pubblico italiano affossando anche altri parametri di benessere popolare. E se si va nel suo pregresso professionale,sempre Mario Monti negli anni 80 già creava problemi di aumento del debito pubblico… sempre loro gli artefici dei mali italiani.

Sono molte le cose che esordiscono nei modi più impensati.., come firmare trattati internazionali non letti, i governi dei tecnici in sostituzione dei governi democraticamente eletti o addirittura azioni segrete che poi cambieranno la storia dei popoli, come la nascita stessa della Lira… Alcuni politici ed uomini del potere economico di allora, si incontrarono segretamente a Palazzo Loup, antica residenza dell’omonima famiglia che si trova a Loiano, sull’appennino bolognese e lì, il 28 settembre 1859, decisero di adottare la Lira come moneta unica per il futuro Regno d’Italia.

Abbiamo scritto di Mafia e di criminalità radicata, le quali hanno piagato davvero l’Italia, menzionando anche alcune  cause a concorso della loro nascita,  ma è da mettere bene a fuoco il fatto che esse, nonostante siano fenomeni contro il benessere sociale ed economico, non riuscirono nella realtà affatto a piegare l’economia e la marcia al continuo progredire di quel che si definirà “il  miracolo” italiano.

Oltre a questi fenomeni, esiste a livello sia politico che industriale, la corruzione, reato per nulla da considerarsi a cuor leggero, ma causa sia della gestione illecita del “mercato” del voto, causando una severa manomissione dei risultati elettorali, sia causa dell’ esplosione dei costi di gestione statali, ed inevitabilmente perciò, la prima ragione reale in ordine di tempo, scatenante un’ aumento della pressione fiscale per ripianare l’ enorme aumento di indebite spese causate sia dalla scellerata privatizzazione del 1981 della Banca d’Italia che dalla corruzione di ministri sulle concessioni dei grandi appalti pubblici.. essa è’ davvero causa di un primo rallentamento del progresso economico italiano.

La corruzione, scusa impiegata non dal governo per combatterla, ma invece di altri poteri, ovvero un nuovo anti-stato che desideroso di appropriarsi dei gioielli economici statali, dei colossi produttivi energetici e di altre attività strategiche statali, determinata a farlo e riuscendoci dapprima progressivamente e dopo Maastricht, in modo repentino (Decreto nr. 333 del 1992 sulle privatizzazioni)  spingendo inoltre, superficiali media a raccontare al pubblico, la favola delle dismissioni delle gestioni statali, perchè più snelle ed efficienti quelle private… infilandoci un primo grande falso ideologico:

La privatizzazione della gestione statale “può” essere una grande idea, (noi non lo crediamo,)  ma la privatizzazione della proprietà statale invece, che è una cosa ben diversa dalla privatizzazione della gestione ( La proprietà pubblica è dei cittadini) rappresenta esclusivamente, un autentico furto di ricchezza, ovvero un impoverimento degli italiani.

E bene rammentare un principio cardine che regola l’ economia di governo: L’ azienda ed il bene pubblico, sono destinati a fare funzionare la macchina dello stato.  Esso non fa reali profitti, in quanto essi, se esistono vengono ri-assorbiti in nuovi investimenti sempre a carattere pubblico. Per questo, facendo un solo esempio, i biglietti del treno erano prima delle privatizzazioni, assolutamente convenienti ed accessibili a tutti, ed adesso invece sono cari. Ogni bene pubblico risponde ad una logica sociale, mentre ogni bene privatizzato risponde ad una logica commerciale, ovvero è necessario guadagnarci sopra.

Esattamente il contrario è stato reiteratamente spiegato ai cittadini italiani fino addirittura a convincerli che la loro spoliazione economica doveva essere un momento magico per il loro futuro benessere.

Italiani tonti? Nò, ingannati!

Politici miserabilmente corrotti a capo chino del Neoliberismo e media inconsistenti ripetitori del “rosario” dettato dal potere, il quale tutto insegna fuorchè ciò che può essere davvero utile ai cittadini.

Gentile lettrice, lettore

Chi al mondo regalerebbe le proprie case o gioielli di famiglia perchè non riesce a gestirle? Esiste l’ opzione dell’affitto o quella del comodato a titolo oneroso. E poi.. chi comprerebbe mai aziende di stato che sarebbero enormi barconi in clamorosa perdita ovvero un peso economico in luogo che un affare? Da queste due semplici quesiti, si evince in maniera certificata che gli italiani non hanno fatto un grande affare con le privatizzazioni, ma sono stati ingannati, bombardati da una pubblicità martellante di menzogne, da una falsa comunicazione sociale che raccontava di voler diminuire il debito pubblico mentre era l’ inflazione il reale problema e così, si privava lo stato di un grandissimo gettito economico privatizzandolo e regalandolo (arricchendo smisuratamente alcuni privati soggetti), facendo passare questo furto di ricchezza e benessere all’Italia, per la grande soluzione ad ogni male italiano! …La corruzione, non un peccato veniale quindi, ma una destabilizzante mina al benessere sociale ed economico italiano.

Insomma,proprio nessuna regola economica è oramai giusta, e si pretenderebbe avvenga una miracolosa ripresa economica senza far nulla?

Una macabra commistione di inefficienza e corruzione statale sospinta in silenzio dalle lobby dei potentati  economici con rapaci mani, concretizzava un nuovo incubo, ormai non più quello mafioso ma di un movimento che seppure in ombra, ha un potere ancora più grande, il quale  è venuto davvero alla ribalta in maniera  imponente, solo quando ha del tutto soppiantato il governo italiano nella gestione delle politiche economiche.

Si tratta del Neoliberista governo materializzato con il nome di Unione Europea!

Ad oggi questo governo delle lobby, le quali tengono in mano sia le energie che le migliori fonti di reddito, come l’acciaio, il settore agro-alimentare e quello farmaceutico, si sono accaparrate anche il diritto di battere moneta, di gestione delle politiche economiche, che sono ora in mano ad una Banca:la BCE!

Nessuna democrazia in realtà governa, ne sono stati lasciati in piedi solo pelle e scheletri, affinchè i cittadini non si rendano conto di chi governa realmente. E morta la Democrazia!

Ma  cosa vuoldire tutto ciò contabilmente o nella società moderna?

Per fare un esempio: se doveste spendere 100 euro al mese per la bolletta elettrica , 40 sono di default (anche se, per assurdo, vivete “al buio”!), mentre 60 sono pari all’energia elettrica realmente utilizzata e dunque da pagare. Insomma, una bella beffa.

Facciamo un piccolo onesto esame di cosa significa ripianare i debiti di gestioni corrotte e cosa significa l’aumento della pressione fiscale causato dalla privatizzazione:

Costi della energia elettrica. Ripartizione:

Oneri di sistema: (cosa sono?)

  •           A2: oneri nucleari (legati alle attività di smantellamento delle centrali nucleari);
    • A3: incentivi alle fonti rinnovabili:
    • A4: agevolazioni per il settore ferroviario;
    • A5: ricerca di sistema;
    • Ae: agevolazioni alle industrie energivore;
    • As: oneri per il bonus elettrico.

Se avete bene letto, in Italia non si paga la Luce  ed il Gas, ma nelle spese di gestione elettrica si immettono sconosciuti parametri che sarebbero legati allo smantellamento delle centrali nucleari (che non vengono smantellate) ma che nonostante ciò si prelevano immense somme di denaro.. e poi, cosa sarebbe mai un onere di imposta sopra un bonus? La nostra piccola mente ci induce a pensare che si tratta di un annullamento di un bonus creandone un imposta.

Il prezzo delle energie è aggravato dalle aliquote imposte per lo smantellamento dei siti nucleari, gli incentivi per le energie rinnovabili, le agevolazioni alle Ferrovie, l’efficientamento energetico, il finanziamento alla ricerca e pure lo stesso bonus famiglie, ovvero il colmo!  si aggiungono, tasse, Iva, accise ed il canone RAI!

Mentre l’ industria reale è oberata da vincoli, tasse ed obblighi, qualche privilegiato si è accaparrato le aziende di stato infarcite di agevolazioni, bonus ed ogni altra regalia a spese dei cittadini… le aziende privilegiate… comperate dalle elite dei privilegiati.

Cioe.. si comprende cosa si legge? Quasi ogni voce elencata  è una agevolazione all’ impresa ferroviaria, alle industrie produttrici di energie con aggravio agli utenti delle energie, ovvero i cittadini

Queste sono le privatizzazioni e l’ENEL intanto divenuta società privata, investe i soldi ricevuti mediante tariffe divenute le più care d’europa… all estero! All’Italia si toglie e all estero si investe!

I carburanti:

Ecco cosa paghiamo ogni volta che acquistiamo un litro di benzina. L’elenco completo delle 17 accise sui carburanti, a cui va aggiunta l’Iva al 22%.

  1. 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936)
  2. 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)
  3. 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
  4. 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)
  5. 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)
  6. 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)
  7. 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980)
  8. 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)
  9. 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)
  10. 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
  11. 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)
  12. 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)
  13. da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011)
  14. 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)
  15. 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
  16. 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011)
  17. 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)

Se avete letto bene anche la ripartizione delle ben 17 accise sui carburanti è data da voci che sono riportate in grassetto, ormai da considerarsi ridicole e se esistesse uno stato serio, dovrebbero essere convogliate alle voci indicate come causali dei prelievi. Ma la guerra di Etiopia quanti danni avrebbe cagionato all’Italia e quale ente se ne occupa davvero, visto che.. anche  per lo smantellamento delle centrali nucleari si paga già da 40 anni e le centrali sono ancora lì, inattive ma con tanto di dipendenti stipendiati!

E triste rendersi conto che un governo iniziato un cammino nel dopoguerra al cospetto di una eccellente classe politica, è giunto ad una fase di gestione che le sole voci di tassazione, fanno cadere nel ridicolo l’ intero sistema. E triste la iniqua tassazione ai cittadini, ma queste ancora non sono le vere cattive notizie!

Le vere cattive notizie giungono dalla conoscenza che alcune istituzioni fondamentali dello stato con i propri organi istituzionali, hanno perso molte delle funzioni per le quali sono deputate le loro ragioni di esistenza stessa.

Con la privatizzazione della banca d’Italia, e dell’ ENEL  la Cassa Depositi e Prestiti ha perso la propria ragione di esistere come ente  raccoglitore di denari dei cittadini per devolverli in favore di opere gestite da enti pubblici, perchè partecipare finanziariamente ad un asset economico di tipo privato, implica un perfetto conflitto di interessi, in quanto ogni partecipante concorre al benessere aziendale in aspettativa del dividendo azionario. Principio  in totale opposizione all’ istituzionale utilizzo pubblico dei proventi raccolti da introiti-cespiti aziendali e dai privati cittadini.

In pratica Cassa Depositi e Prestiti è divenuta una banca, attiva per generare guadagni privati, mentre storicamente raccoglieva i denari dei risparmiatori per investirli in opere pubbliche. Tutto ciò avviene impiegando i denari degli italiani, ora ai fini di privato lucro ed in passato invece per opere socialmente utili.

Proprio il Ministero del Tesoro italiano stesso come la banca d’Italia sono caduti in questa conduzione scellerata del proprio ufficio mediante una partecipazione diretta a quote azionarie e gestionali in diretta opposizione o conflitto di interessi con la attività da essi canonicamente svolta e gli scopi ed obiettivi per i quali sono venuti all’ esistenza!

Si è compresa davvero  la cattiva notizia?  Abbiamo un governo con un autentico tumore neoliberista, che ha trasformato una meravigliosa macchina governativa a protezione dei cittadini, in uno sterile strumento di guadagno privato!Abbiamo il ministero dell’ economia e delle finanze azionista in ENEL società privatizzata la quale persegue i nuovi obiettivi societari in opposizione ai socialmente utili, ma di rendicontazione di proventi utili che diverranno dividendi azionari.

Abbiamo Cassa depositi e Prestiti impiegata ad ora come un Bancomat per le società ora privatizzate come ENEL ed l’ENI!

Cassa Depositi e Prestiti è il terzo pilastro economico italiano ed adesso è stato trasformato in una vera e propria banca di stato e d’affari ovvero.. affari sì.. con i soldi dei cittadini!

Cassa Depositi e prestiti si approvvigiona di fondi mediante il risparmio postale e quello obbligazionario nonchè alcune entrate diverse fornite dai cittadini, ed ENEL e ENI usufruiscono di quei fondi, ed investono all’estero, causando una perdita di denari delle casse sia statali che di liquidità private italiane. Inoltre, il perseguire politiche di tipo commerciale e non di tipo sociale, crea la condizione sfavorevole che tutti gli italiani pagheranno le bollette energetiche proprio per questa ragione più salate! E.. si parla di competitività con uno stato che di fatto abdica dalle sue stesse funzioni imponendo le bollette  a prezzi che nascono quindi non agevolati ma di mercato ed in più appesantite da balzelli fiscali per agevolare i fornitori e non i cittadini, così da farle divenire le più care d’Europa…?

Ma l’ elenco di cose nefaste prodotte dal liberismo non termina quì. Sempre Cassa depositi e prestiti, con  il decreto legge 30 settembre 2003 n. 269 si trasformò in società per azioni. adesso i denari raccolti da Cassa Depositi e prestiti raccolti principalmente dal risparmio postale e da quello obbligazionario, vengono ancora devoluti per scopi o opere pubbliche, finanziando altre strutture statali,  ma non più nella canonica forma dell impiego  del denaro dove lo stato decide ed impiega… i soldi ad oggi vengono dati in prestito allo stato… La Cassa depositi e prestiti è diventata una sorta di banca per il 30% al 2017 di proprietà di alcune fondazioni bancarie.

A partire dal l° dicembre 2014 (secondo quanto già previsto dalla decisione della BCE del 20 febbraio 2014), le giacenze del Tesoro sono remunerate a un tasso non superiore all’ EONIA, cioè, lo stato paga interessi per tenere i suoi soldi nel Tesoro…. e ci si chiede da dove proviene l aumento del fabbisogno economico statale?

La domanda è: Se lo stato deve fare dei prestiti adesso a C.d.P. in luogo che semplicemente prenderli i denari, come succedeva alla nascita di questa istituzione già dal lontano 1850 ( si chiamava Cassa piemontese,)  e se deve pagare remunerazioni per i propri depositi nel Tesoro,  chi paga gli interessi per questi finanziamenti ora? la risposta è la medesima:

L’ aumento del prelievo fiscale! 

Ancora una volta in più, si è trasformato un ente che impiegava i risparmi postali ed obbligazionari a virtuoso beneficio di investimenti pubblici, in una banca che indebita lo stato stesso con aggravio di interessi passivi se il governo decide di compiere opere per i cittadini! Simile condizione  è per il Tesoro, anche esso sfruttato per regalare denari al sistema bancario remunerando i propri depositi senza che ce ne sia alcun bisogno!

La stessa Cassa Depositi e Prestiti è Iscritta presso CCIAA  (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) di Roma al n. REA 1053767

Codice Fiscale e iscrizione al Registro delle Imprese di Roma 80199230584  Partita IVA 07756511007

Gentile lettrice, lettore

Lei sta leggendo bene: Un ente che si definisce pubblico ovvero di diritto pubblico, con immensi poteri ed enormi fonti di approvvigionamento economiche, attivo riguardo a fondamentali ruoli sociali,  ha una iscrizione alla Camera di commercio  ed una partita IVA come una qualsiasi azienda.

Perchè? 

Il Liberismo ha voluto privatizzare l Italia, ovvero, in luogo che considerare lo stato italiano una fonte di rifugio e benessere per gli italiani, si è deciso di trasformare la macchina statale in una fabbrica di ricchezza per pochissime privilegiate elite.

Questo è il segreto o la verità sul disastro italiano ( ed europeo)! Prosegue…

Equitalia!

Nessuno o quasi ne è a conoscenza, il tristemente conosciuto ente di riscossione  era una S.P.A. privata creata dal famigerato PD durante il governo Bersani con obiettivi conosciuti pubblicamente a riscossione di debiti fiscali con lo stato, ma di fatto una colossale azienda d affari con come primo obiettivo il lucro economico!

Anche per Equitalia (Per distinguerla dai canonici enti pubblici o di diritto pubblico nati con il de-gasperiano primo governo democratico del dopoguerra),   esiste una iscrizione al REA ed una partita IVA  tipica da azienda privata, cosa non possibile in un istituzione pienamente ovvero realmente di diritto pubblico.

Equitalia iscrizione al n. 1470509 del Repertorio Economico Amministrativo presso la C.C.I.A.A. di Roma  Codice fiscale, Partita Iva e numero di iscrizione:13756881002  Numero REA  RM-1470509

L’ agenzia delle entrate è invece davvero un ente di diritto pubblico infatti non possiede una registrazione al REA ed una partita IVA che sono requisiti tipici delle aziende private.

Questa è storia! Ed il governo Renzi che promise la scomparsa di Equitalia per accorparla ad un vero ente statale?

La nuova Equitalia che si definisce ora accorpata o assorbita alla statale agenzia delle entrate, in realtà si chiama: Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Una sola parola in più, “Riscossione” e si è creata una nuova azienda privata ( non pubblica) internamente ad un vero ente di diritto pubblico (l ageniza delle entrate) con poteri anche essa da ente di diritto pubblico, ancora una volta, non con semplici finalità di riscossione di debiti, ma con fini di lucro!   

Infatti ri-compare la forma giuridica privata come descritta:  Agenzia delle entrate-Riscossione (di seguito, per brevità, AdeR), con sede legale in via Giuseppe Grezar, 14 – 00142 Roma, codice fiscale e partita IVA: 13756881002.

Insomma, Il sig. Renzi e compagni di allegre gestioni, hanno completamente ingannato gli italiani facendo scomparire Equitalia (del PD di Bersani) per farlo ricomparire identico di fatto nel PD di Renzi, ma apparentemente accorpato all’ Agenzia delle Entrate, con la truffaldina nomina di   Agenzia delle entrate-Riscossione che è una azienda privata… ma che bravi!

Per chi non avesse ancora capito, Renzi e tutto il governo italiano, chino, prono ai diktat neoliberisti dell Unione Europea, hanno candidamente ingannato gli italiani promettendo cose fatte proprio per ingannare l’ opinione pubblica.

Questo è il genere di governi liberisti che si susseguono uno dopo l’ altro allo stesso modo creando negli italiani la sindrome di indifferenza, ovvero l’ astensione dal voto, sentendo che dietro a questo macchinoso sistema, si celano i medesimi governanti, … le medesime elite economiche sempre immutate e sempre al governo a prescindere dalle forze politiche che al momento le rappresentino!

Il risultato di queste politiche è  il crollo dell’economia generale italiana, il crollo del PIL, con le continue delocalizzazioni ( se non sono fallimenti,)  è la reazione contabile alle liberiste soluzioni targate UE,  intanto ci pensa la propaganda di regime a spargere fumo, la quale si occupa di descrivere come lieve ma costante miglioramento dello 0,0003 del p.i.l. su base &%$?£ç§ ovvero incomprensibile  (basandosi poi su stime, ovvero sul nulla) ad ingannevole descrizione positiva di  questo pesante collasso economico!

La forza deleteria per l’ economia italiana di questa perversione di regole economiche insieme alla mutazione “cancerogena” delle funzioni di molti organi istituzionali, sono molto più aggressive e distruttive di qualsiasi forma di criminalità. Il liberismo UE  è un cancro per le economie!

Perchè nei giornali si scrive che l’economia migliora…? Perchè a “qualcuno” in alto, che fa enormi profitti da queste sbilanciate regole, conviene che esse si mantengano così!

E nei salotti televisivi serali intanto ci si chiede ancora se la crisi è colpa dei migranti o dell’ evasione fiscale…

Il governo italiano, non comunica con i cittadini ma ripetiamo, ha già realmente abdicato, imponendo al parlamento solo partiti del tutto favorevoli all’ Euro-dittatura,  privato esso dei gettiti economici derivati dalle aziende ora privatizzate , della possibilità di produrre moneta, degli strumenti politici di gestione delle politiche economiche ora in mano alla BCE, più l’esplosione dei costi energetici e di ogni altro servizio ora privatizzato (perchè le aziende ora private  non lo fanno più per il bene pubblico, andando in pareggio o in passivo..  ora devono guadagnarci, se no non svolgono più tale attività) insieme alle politiche deflattive imposte dall’ UE,  tutto ciò ha messo le  spalle al muro al governo italiano che può solo ripiegare bloccando la spesa pubblica (peraltro già cosa imposta dall’UE)  e deprimendo in prima fase già l’ economia, inoltre con l’ aumento della pressione fiscale per sopperire al diminuito gettito delle aziende ora privatizzate, in concomitanza all’ indebitarsi con la BCE, principale cliente dell’ acquisto di debito pubblico (prima lo erano gli italiani) perchè per statuto la BCE non finanzia le casse statali ma solo le banche. Sempre per statuto, il governo italiano non può difendere nemmeno i propri confini dalle importazioni selvagge prescritte come intoccabili dall’ Eurozona!

Insomma, una meravigliosa democrazia è stata sospesa e sostituita da un privatissimo gruppo di imprenditori i quali istituzionalmente rifiutano di svolgere qualsiasi ruolo socialmente utile o a beneficio pubblico, insistendo sulle politiche che convengono realmente proprio solo a loro.

Ma noi sappiamo che non esiste sazietà nella pancia della rapacità economica,  quindi, ora non governati da una democrazia ma da un sistema bancario privato, non esisterà pace per il contribuente e per tutta l’ economia, se non alla defezione della nazione con una Br-exit e un Ital-exit e poi un accodarsi delle altre nazioni oppure in attesa passiva imposta come da programma UE, fino all’  implosione del sistema.

La pace.. il benessere…?

Uscita dall’Euro ed Eurozona! Con il ripristino della costituzione italiana ante Maastricht 1992 e ri statalizzazione di tutti gli enti strategici che già furono statalizzati compresa la Banca d’Italia con il ripristino delle leggi prima della abominevole Andreatta del 1981. Ripristino delle politiche energetiche di Enrico Mattei presidente dell’  AGIP nei primissimi anni 60 e ripristino di tutte le funzioni democratiche e di vigilanza, compreso il controllo dei propri confini a protezione doganale dalle multinazionali e dei continenti emergenti,  escludendo infine del tutto influenze Neoliberiste al proprio interno e.. la locomotiva italiana, il miracolo italiano.. si rimetterà ben presto in cammino!

Ascoltare ancora i telegiornali che hanno accompagnato i cittadini italiani da ben 27 anni a non comprendere, ad accettare per buono ciò che non lo era affatto, è ormai utile quanto leggere le barzellette di Pierino. Cercare ancora buone notizie dagli stessi media che per 27 anni ovvero da Maastricht hanno pedissequamente illuso e reiteratamente ingannato, vuoldire cercare ancora di ingannarsi.. di non pensare…

Suggeriamo di spegnere la TV e quasi tutti i giornali ed incominciare a cercare informazione da altre fonti.

Nessuna bacchetta magica è necessaria per salvare l’Italia,  ma grande serietà ed onestà intellettuale nell’ ammettere che prima di Maastricht già si era “in paradiso”… non c’è bisogno di alcuna riforma, ma è vero proprio il contrario…basta  ripristinarne le stesse vecchie ma equilibrate ed etiche regole e diritti che senza nulla chiedere, sono stati in gran parte dal 1992  tolti ai cittadini italiani.

Sono altri tempi?

No! Le regole giuste funzionano davvero bene, e sono proprio le nazioni più prospere fuori dall’ Euro che continuano a mantenerle… non fatevi ingannare dalla propaganda!

Paura di scossoni…?

Sì! Potrebbero esserci periodi difficili ma sicuramente nulla di perso in confronto alla ritrovata libertà dei cittadini italiani, europei… del ritrovato futuro dei…  nostri, sì dei nostri  figli…!

©2019 Boris Smirnov

 

 

 

 

 

L’Italia che non conosciultima modifica: 2019-09-22T21:39:40+02:00da borissmirnov