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Soluzioni ai problemi italiani pervengono dalla storia D Italia.

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Gentile lettrice, lettore

Capire cosa avvenne e non capirne il perchè,  rende tanto colti quanto impreparati ad elaborare il senso di quella che si ritiene conoscenza acquisita.

Davvero molto si scrive per spiegare, giudicare o suggerire soluzioni ai problemi economici italiani,  i quali  risultano quasi sempre soluzioni parziali quando corrette e  lasciano spesso e volentieri spazi a dubbi ed incognite senza i necessari chiarimenti.

Riteniamo quindi necessaria  la trattazione di questo delicato tema, basata su informazioni storiche  e testi che ricostruiscono in ordine cronologico avvenimenti in seno alla nascita, sviluppo e sintetizzazione del problema economico-sociale italiano, senza censure e uscendo dai binari delle tematiche a senso unico, ovvero, si attingerà a dati storici, cronologie, accadimenti politici ed incastellati nel rispettivo ordine di tempo, avvenimenti di tipo economico corredati delle proprie ragioni socio-politiche.

I libri di storia (i testi scolastici)  naturalmente  nascondendosi dietro il paravento dell’ evitare di esprimere idee politicamente orientate, si limitano ad esporre sequenze cronologiche di avvenimenti, saltando a “piè pari”  tutti i perchè, contribuendo alla formazione di una popolazione piena di informazioni storiche isolate dal loro contesto reale, e perciò, inutili e peggio, ostative alla creazione di una imprescindibile consapevolezza umana necessaria  per potersi definire uomini liberi!

Questa conoscenza spossessata del proprio naturale propulsore, ( un contesto  motivante, sorgente di ogni senso compiuto,) non consente all’ uomo moderno di capire i perchè del benessere e della miseria, impedendo di individuare i reali responsabili storici delle azioni che con frequenza, rimandano  erroneamente in capo ai Presidenti e Re delle rispettive epoche, creando confusione se non  autentica disinformazione sui veri perchè dei periodi bui come anche sulle ragioni portatrici di periodi floridi per i popoli.

Senza eccessivi preamboli, stiamo dicendo che le scuole dell obbligo “preparano” individui ad essere perfettamente “impreparati” a capire il proprio passato ed a maggior ragione, del tutto inabili a discernerne il presente!

Stiamo dicendo che la conoscenza della storia,  associata alla presa di coscienza delle reali ragioni che mossero gli avvenimenti,  consente in realtà non di estendere il pericolo di politicizzare la conoscenza, ma crea la condizione  di poter capire davvero.

Come e perchè si arriva all’ unità d Italia 

La storia dell’ unità d Italia non è davvero così romantica come descritta nei pittoreschi racconti Dannunziani, e non è propriamente  corretto esaltare come decisive  le siapure eroiche gesta di Garibaldi, quasi tradendo la realtà in testi didattici che richiamano insistentemente  a valori umani e ad  azioni poderose di conquista del Generalissimo.

Di fatto Garibaldi con i suoi 1000 non avrebbe potuto sconfiggere ne eserciti ne reggimenti contrapposti, ma i Savoia fecero un lungo lavoro sia in Sicilia che in Campania ed altre regioni del Sud, per corrompere  importanti responsabili politici e degli eserciti, promettendo posizioni privilegiate nel nuovo futuro governo, nonchè alle popolazioni si promise la restituzione di terre dei latifondi ed altre agevolazioni, così che in luogo di un cruento conflitto, l’ arrivo di Garibaldi fu interpretato come una lieta notizia per il futuro delle regioni del Sud che si vedevano via via accorpate al nuovo regno d Italia, Istituzione di stato nata nel 1861, ( nel 1861 si definirà unità d’ Italia ma di fatto, completata appena nel 1870 con la presa di Roma e la fine dello stato Pontificio. Gli scontri con gli eserciti borbonici sono avvenuti, ma  alleggeriti dalla corruzione di alcuni generali preposti ed alla luce di un appoggio alle popolazioni siciliane già insorte… insomma i 1000 di Garibaldi vennero semplicemente in appoggio alle popolazioni locali già  organizzate e insorte.  Nella realtà i 1000 di Garibaldi divennero gradualmente molti di più mano a mano che risalivano  il sud-Italia, fino a superare le 60.000. unità.

Nella realtà il regno di Sardegna, corrispettivo del principato piemontese e del ducato di Savoia  (si tratta dello stesso regno ) le azioni intraprese ad aumentare l’ espansione del regno, miravano con necessaria impellenza a risolvere problemi contingenti di allora, come il problema della diffusa povertà e del debito di stato.

Nel tempo antecedente all’ unità d Italia, i Savoia mossero contro il regno d Austria (che di li a poco divenne impero Austro-Ungarico) a sostegno della Lombardia (Milano) e del Veneto il quale governo provvisorio chiese aiuto proprio a Carlo Alberto di Savoia per liberarsi degli austriaci e farsi annettere di conseguenza al regno di Sardegna.  Siamo nell’ anno 1848.

Come?

Il nuovo governo stabilito nell’area lombarda, sulla base degli accordi già siglati, si trovò a questo punto a dover affrontare la questione dell’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna.   Non tanto il prezzo della liberazione dagli austriaci, ma un escamotage di semi-simulata scelta popolare , produssero l’ annessione della Lombardia e Veneto al regno dei Savoia. In seguito a una raccolta firme di dubbia validità che ebbe come risultato 560 000 favorevoli e solo 700 contrari,  (secondo altri testi, i contrari furono ancora meno ) l’annessione venne infine formalizzata, nonostante il poco credibile risultato.

Sì! Si tratta di una annessione territoriale basata quasi sicuramente su un inganno, ovvero, una corruzione di dati sul consenso popolare!      Nulla di romantico in tutto ciò, ma cruda realtà.

La contabilità economica è sempre stata molto importante nelle guerre di ogni tempo, però ben poco se ne parla, infatti sia Milano che mantenne il vettovagliamento dell’ esercito piemontese nel periodo di guerra, si trovò presto in forti restrizioni economiche, come anche l’ Esercito piemontese, ebbe dei costi non correttamente calcolati. Insomma il nuovo e più grande regno di Sardegna si ritrova con una contabilità economica sempre più in passivo, soprattutto per sostenere l appoggio dell’ esercito francese che in realtà fece la maggiorparte del lavoro di conquista.

Non essendo sufficienti i 50 milioni di Lire stanziati dal Parlamento per la guerra,   (la Lira moderna nasce solo nel 1861 e si deve evitare di ricondurre la nascita della Lira , a quella genovese del 1803 o la Lira delle due Sicilie del 1812 o la Lira sabauda del 1848. Si crede quindi, per questi prestiti,  che si parli di equivalente in Lire ancora Sabaude  e non del veniente nuovo Regno d’Italia unita.) Il governo piemontese fu costretto a rivolgersi oltre che alle  logge massoniche scozzesi, sparse tra Inghilterra, Canada e Stati Uniti,  anche alle banche straniere: i Rotschild, banchieri Ebrei di origine austriaca ormai radicati a Parigi, (progenitore dei fratelli Rotschild tedesco di Francoforte come la sede della BCE ) e la banca inglese Hambro di Londra, garantite esse, dall’ incremento di tasse introdotte in Piemonte

Non tanto per le origini austro-tedesche, ma questa famiglia di banchieri, finanziò  e sostenne nella guerra dei Savoia, sia il loro regno di Sardegna comprendente il Piemonte ed anche lo stesso regno d Austria!

Insomma, a quel tempo le guerre le conducevano i politici ma le banche volentieri vi hanno partecipato e si sono schierate esse medesime da ambedue le parti per far uscire vincente il proprio profitto!

La annessione delle terre del Sud, come spiegato avviene in  maniera quasi incruenta, convincendo e sostenendo le popolazioni locali in Sicilia già in rivolta e corrompendo gli stati maggiori dell’ esercito Borbonico.

La spinta espansionistica dei Savoia deriva dal bisogno di annettere territori del Sud che contrariamente a quanto si crede, nel 1800 erano più prosperi del Nord con una agricoltura più florida ed organizzata.. le prime locomotive a vapore italiane si costruirono vicino a Napoli su progetti inglesi e non a Milano.

Abbiamo esteso la rilevanza storica del concetto di corruzione di eserciti, di politici, di brogli su adesioni popolari e la partecipazione alle guerre delle banche, mediante  il loro finanziamento ad entrambe le fazioni opposte per trarne un vantaggio economico.

Cosa vogliamo dire?

Desideriamo aprire gli occhi del gentile lettore, che i governi odierni non sono migliori di quelli passati.

Mentre impongono restrizioni, tasse, legalità ed ordine, essi stessi sono pregni di inganno, corruzione, brogli elettivi come il fenomeno del voto di scambio.. gli ospedali del Sud senza contabilità ufficiale  … le banche, se nel passato hanno contribuito finanziariamente alle carneficine della guerra, ad oggi hanno raggiunto poteri politici sottraendoli alle democrazie tali da gestire esse stesse intere nazioni, (l’ Unione Europea il governo delle banche) ma, mantenendo la medesima identica impostazione di interesse, basato per nulla sulla difesa di confini nazionali o progetti statali, ma esclusivamente a sostegno del proprio privato interesse.

L’ avvento in era moderna del “pensiero unico”  sostenuto sempre dai Rotschild, si appresta a compiere un passo decisivo per prendere potere politico in Europa. In Italia nel 1978 muore Aldo Moro, già minacciato dal Segretario di Stato americano Kissinger, omicidio per la cronaca, organizzato dalle brigate rosse, ma in realtà  su commissione dei poteri economici Euro-americani ed in collaborazione con la CIA americana (occupata ancora oggi a cercare di smentire),  la quale volentieri in molti scandali internazionali si vede coinvolta a sostenere (indipendentemente dallo stesso governo ufficiale americano), interessi di alcune Elite economiche, comportandosi di fatto da ente indipendente e para-governativo.

La morte di Moro apre le porte alle pressioni delle Elite economiche che intendono imporre il loro “pensiero unico” ovvero lo spossessamento degli stati di potere e ricchezza per cederlo ai potentati dell’ alta finanza.

Infatti già 3 anni dopo l uccisione di Moro, inizia la privatizzazione della Banca d Italia, con il divorzio di Bdi dal Ministero del Tesoro attuato nel 1981 dall’ allora ministro del Tesoro Andreatta.

La piovra delle banche di investimento aumenta la pressione sulla spartizione dell’ industria di stato  Italiana sospingendo la privatizzazione delle aziende strategiche italiane, decisa a tavolino da stranieri con la partecipazione di politici di bassissimo profilo morale come Emma Bonino, all’ epoca presente nel Panfilo Britannia come Beppe Grillo dove  nel 2 giugno 1992 si discussero le tristi sorti dell’ Italia.

Da questi eventi in breve tempo  viene messo in campo lo speculatore internazionale George Soros.

Soros ha una lunghissima storia di Ebreo di origini Ungheresi, investitore e speculatore,(nemmeno il suo cognome è quello che conoscete voi lettori.. non è “Soros” per chiarire, in quanto i genitori volevano proteggerlo dal razzismo anti-ebreo. )

A partire degli anni 60 si è arricchito perchè i servizi segreti americani lo hanno guidato alla gestione degli interessi americani.

Egli conosceva le politiche di altri paesi sostenuto dai servizi di intelligence americano ed ha semplicemente appoggiato speculazioni, delle quali non ne era un isolato autore, ma collaboratore con poteri economici e politici USA, compresa l USCITA dell’ Italia dallo SME per sostenere la Lira nel 1992 fu una conseguenza di una azione di vendita massiccia di Lire con Soros principale coinvolto per piegare il governo italiano al pensiero unico delle Elite economiche euro-americane.  Con questa partecipazione speculativa si cerca di piegare il governo italiano alla ideologia Neoliberista,  infatti già nel 1992  viene varato l Art.  15 del d.-l. 11 luglio n. 333 che  sottrae l’I.R.I., dell’E.N.I., dell’I.N.A e dell’E.N.E.L. al controllo della Corte dei conti e per il quale il governo stesso indice una causa di illegittimità su quella operazione.

Se il 1962 si può definire l anno della prima incrinatura della formidabile macchina economica italiana con l’ assassinio di Enrico Mattei, presidente dell AGIP e  propulsore economico italiano (con i carburanti all’ epoca più economici d Europa),  il 1978 significa la resa dello stato italiano al neoliberismo ed il 1981 con la privatizzazione della Banca D Italia, evento il quale sottopone il debito pubblico italiano al nuovo problema e onere dello spread prima inesistente, si può definire l’ inizio della fine del miracolo economico italiano.

La firma nel 1992 dei Trattati di Maastricht con lo stato che auto-rinuncia alla facoltà di battere moneta, che apre i confini al terzo mondo affossando le difese delle aziende italiane favorendo i commerci della alta finanza internazionale e subendo passivamente sanzioni per aver sforato alcuni parametri arbitrariamente imposti dall’ UE, subendo le politiche deflattive di Austerity, Fiscal Compact, Europact, Spending review e  con il nuovo divieto all Italia di  assistere le aziende italiane, con la scusa della concorrenza sleale, completano il ciclo di regole sbagliate che porteranno ad un mercato interno paralizzato, suicidi, negozi vuoti, imprese che chiudono o che de-localizzano in aree del mondo dove non c’ è l Euro.  Esponenti della FIAT presenziarono il celebre incontro con le elite economiche sul panfilo Britannia nel 1992.Il risultato? Loro compresero bene la situazione che si andava delineando  ed immediatamente dettero corso ad un processo di de-localizzazone aziendale, perchè avevano capito cosa si vuol fare all’ Italia!

Se nel passato le banche hanno sostenuto le guerre per esclusivo proprio interesse contribuendo a versare sangue da entrambe le parti, impassibili.. indifferenti,  oggi le medesime banche sono  al governo dell Unione Europea!

Per questa stessa ragione non c’è assolutamente nulla da aspettarsi di buono da questo governo che continua a togliere ricchezza ai cittadini italiani, ora privatizzando anche Cassa depositi e Prestiti e lo stesso Ministero del Tesoro, rendendo lo stato del tutto economicamente incapiente e con l intenzione di accollare le spese di un debito pubblico insostenibile per uno stato economicamente  smantellato, sui cittadini mediante la leva fiscale.

Politici di bassa levatura, corrotti ed interessati a se stessi, hanno ceduto le democrazie europee alle banche,  le quali non si interessano per nulla del benessere popolare, ma di impostare strategicamente le regole economiche per arricchire sempre maggiormente, loro e i loro consociati rappresentati da alcune multinazionali, le quali hanno interesse al crollo dei dazi per poter produrre nel terzo-mondo, infatti   proprio l’ UE ha aperto i confini nazionali esponendo l Italia all arrivo di  merce a prezzi che l’ industria italiana non può sostenere.

E chiaro che il “pensiero unico” delle Elite economiche ironicamente definite mondialiste, è personificato dall’ OMC organizzazione mondiale del commercio (WTO)   e dall’ Unione Europea,  L organo che si serve di oscuri burocrati per portare via ogni potere e ricchezza alle nazioni badando bene di lasciarne accollato solo il debito! 

All’ Unità d Italia il nuovo regno si accollò tutti i debiti pubblici delle regioni accorpate mentre l UE si è presa tutto ma ha lasciato ai cittadini proprio il debito! 

 

L’ UE è una Banca! Sono loro gli stessi uomini che nella storia hanno alimentato le guerre per trarne profitto! E inutile continuare a sperare: l Ultimo regalo dell’ UE consiste al  regalo della Banca d Italia sottratta al governo italiano e ceduta al circuito europeo delle banche centrali ed agli italiani, schiavitù e debito!

L Unico modo per uscire da questa autentica dittatura è ripristinando la Democrazia.

In cosa consiste il ripristino della democrazia e dello stato italiano? 

L’ uscita incondizionata ed immediata dall Euro ed unione Europea,

Il ripristino della protezione dei confini con idonei dazi.
Lo stato battente la nuova Lira
La nazionalizzazione delle banche e degli asset industriali strategici (energetici ecc ecc)
La nazionalizzazione delle autostrade, i pedaggi navali e la nazionalizzazione delle ferrovie, offerte di servizi di telecomunicazioni di stato per impedire cartelli societari.
Il re-impiego (come fu in passato) dei disavanzi economici dei gettiti per nuove infrastrutture e da cuscinetto sociale generatore di posti di lavoro attivi anticiclicamente
La preparazione specifica nelle scuole ad individuare e combattere le forze che vogliono sostituirsi alle democrazie (Neoliberismo, comunismo, dittature ecc.)
Il divieto in costituzione per banche e multinazionali di esercitare pressioni di lobbing sui governi, a pena espulsione dell’ attività nello stato e 10 anni di carcere vero.
Il ripristino della costituzione e di ogni potestà di stato ante 1981 e le politiche petrolifere del Mattei presidente AGIP ante 1962
La attivazione di un vero antitrust per impedire alle aziende le creazioni di cartelli occulti, accordandosi segretamente sulle tariffe ai danni dei cittadini.
Sostegno alle aziende ed al mercato interno con protezione reale del made in Italy e normalizzazione fiscale.

Un organo speciale di stato che sorveglia le spese statali e processa per direttissima le scelte in odore di truffa allo stato con pene severissime.
Un organo terzo ed imparziale (de-politicizzato) che sorveglia che l organo di stato soprascritto faccia in maniera integerrima il proprio dovere, alresì pene pecuniarie e detentive severissime!

Sradicazione totale del neoliberismo in Italia come delle mafie, camorra, ndrangheta con carcere duro e confisca dei beni a chi in odore mafioso o in atto di sospingere privilegi di stampo neoliberista.-

Trasformare l Italia in paradiso fiscale per le aziende consentendo piena occupazione e aziende che arrivano, non che partono…

Facendo tutte queste cose, l Italia supererebbe se stessa e non a 4 potenza economica mondiale del 1991 arriverebbe, ma forse la terza o seconda al mondo!

Con un sistema economico nuovamente funzionante  a causa del ripristino delle giuste regole, si ri-chiamerebbero i migranti per assumerli nelle fabbriche come fino al 1991 succedeva, e gli italiani invece tutti o quasi ad imprendere, perchè se si esce dall’ UE e quando si ripristinano le regole giuste davvero ogni attività può funzionare!

Made in Italy +turismo+ paradiso fiscale per le aziende = Bomba Economica! Le elite economiche lo sanno bene e tremano all’ idea che l Italia si svegli ed inizi la propria deriva dall’ Unione Europea disponendo di proteggere se stessa!

Per Paradiso fiscale industriale – aziendale si intende,  la non tassazione all’ origine del sistema azienda in genere! No tasse per le partite IVA per artigiani, professionisti e ciò include no tassazione sul lavoro, altrimenti il paradiso fiscale diventa una bugia.

Il lavoro non va tassato ma assistito!!! No tasse  al lavoro dipendente, ma soldi in mano!

Solo lasciando l IVA sui prodotti italiani venduti, il recupero statale dei gettiti economici ormai oggi moribondi su un sistema produttivo italiano ridotto ad un fantasma di se stesso, + il recupero dei gettiti dei pedaggi (solo le autostrade incamerano ca 200 milioni di euro al giorno) + i gettiti dalle aziende strategiche nazionalizzate+ l evitare sprechi e truffe allo stato, con questo, lo stato recupererebbe buona parte dei gettiti tolti sui carichi aziendali e da lavoro dipendente… è necessario liberare dalle catene fiscali e burocratiche il lavoro in ogni propria forma perchè è il lavoro la vera ricchezza dei popoli e non il denaro. Il denaro,  se  non gestito in modo speculativo o truffaldino, non rappresenta ricchezza ma solo un trasduttore di scambi commerciali generati dal lavoro!!!  É il valore aggiunto dal lavoro che genera reale ricchezza!

Sono neoliberisti che non vogliono lavorare e perciò sospingono la sovversione del paradigma lavoro/denaro volendo che sia il denaro ricchezza e non il lavoro, così che possano accumularne senza lavorare ma sfruttando leve legali a truffa di stati nazionali interi e naturalmente di tutto il mondo del lavoro! Se la BCE diventa ricchissima ed assorbe ad imbuto tutta la ricchezza del lavoro di 500 milioni di cittadini europei, si tratta della sovversione del paradigma denaro/lavoro, che con poche regole illegittime permette di incamerare a dei parassiti economici tutta la ricchezza prodotta dal tessuto produttivo europeo in modo continuativo. A loro ogni ricchezza e trasferendo i debiti pubblici dagli stati ai cittadini… ai cittadini i debiti!

I temi che abbiamo esteso, sono tecnicamente realizzabili, è sufficiente  ripristinare la Democrazia con le vecchie giuste regole ed estromettere i grandi ladri europei dalle politiche economiche nazionali: le banche!

Oggi chi è emigrato dall’ Italia non è partito perchè voleva una carriera speciale, ma per fame! per fare l’ operaio gli italiani oggi partono fuori dall’ Italia.

Se si spegne il governo delle banche,  ironicamente chiamato Unione Europea,  uscendone integralmente come dall’ Euro e si ripristina la democrazia italiana come co-scritta dal De Gasperi, l’ Italia ritorna il sogno, il paradiso di benessere che la concorrenza mondiale tanto teme!

Boris invita il Popolo italiano a fermare i politici a Montecitorio che stanno letteralmente consegnando le ricchezze italiane ad un gruppo bancario: l’ arcipelago delle banche centrali BCE, togliendo ai propri cittadini il pane di bocca per donarlo ai miliardari che hanno congegnato la più falsa simulazione di democrazia che sia mai stata concepita dal dopoguerra a livello mondiale:  l’ Unione Europea! 

 

©2021 Boris Smirnov

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzioni ai problemi italiani pervengono dalla storia D Italia.ultima modifica: 2021-01-13T13:31:54+01:00da borissmirnov