Al via anche la Ligue 1

In concomitanza con la Premier League, prende il via anche la Ligue 1. Parte stravincendo il Psg contro il Nimes, ma anche il Monaco riparte da dove aveva terminato. La squadra monegasca perde 3-0 contro il Lione. Male Bordeaux e Marsiglia: i girondini perdono 3-1 contro l’Angers mentre l’Olympique perde 2-0 al Velodrome contro lo Stade Reimns, squadra dall’antico blasone. Bene S.Etienne, Nizza, Lilla e Rennes. Pari all’unisono per le formazioni neopromosse: il Brest contro il Tolosa e il Metz contro lo Strasburgo.

Torna la Premier League

Con la sorprendente vittoria del Manchester UTD contro il Chelsea (4-0) si chiude la prima giornata di Premier League. Bene anche le altre big. Il Liverpool batte il neopromosso Norwich, il City rifila una cinquina agli Hammers (al secolo West Ham), il Tottenham ne fa tre ai neopromossi Villans e l’Arsenal supera di misura il Newcastle. L’unica neopromossa che fa punti è lo Sheffield che pareggia con il Bournemouth. Netta affermazione del Burnley (contro il Southampton) e sorprende il 3-1 del Brighton contro il Watford. Pareggi a reti bianche fra Crystal Palace-Everton e Leicester-Wolverhampton.

Gianluca Pessotto

Tanti auguri a Gianluca Pessotto che oggi compie 49 anni. Cresciuto nelle giovanili del Milan, passa un biennio al Varese (c2-c1). Lasiato Varese passa in Toscana, alla Massese. Poi sale in serie B prima al Bologna, poi al Verona. Sbarca in serie A, nel Torino. Dopo l’esperienza granata passa dall’altra parte della mole, la Juve. Ci rimane per 11 anni confezionando 366 presenze e 3 gol. In carriera sono 522 con 11 gol. Conta 6 presenze in nazionale under 17 e 22 in nazionale maggiore. Il palmares è di quelli importanti: quattro scudetti, quattro Supercoppe Italiane, una Coppa Campioni,una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea e una Coppa Intertoto.

Nigel Martyn

Compie 43 anni l’ex portiere inglese. Divide la sua carriera in due squadre principalmente. Dopo due anni al Bristol Rovers passa al Crystal Palace dove rimane sette anni. Dopo l’esperienza londinese difende la porta del Leeds United per altri sette anni. Chiude la carriera nell’Everton. Conta 11 presenze in nazionale Inglese under 21 e 23 in nazionale maggiore.

Massimiliano Allegri

Tanti auguri al mister livornese che oggi compie 52 anni. Di ruolo centrocampista, la sua carriera inizia in Toscana (Cuoiopelli, Livorno, Pisa, Pro Livorno). Fatto le prime esperienze passa da Pavia, Pescara (dove incontra il suo maestro Galeone), Cagliari, Perugia, Padova, Napoli, nuovamente Pescara. Torna in Toscana per chiudere la sua carriera: prima a Pistoia (dove ha l’intuizione di abbassare il suo raggio d’azione) dopo ad Agliana dove gioca 32 gare segnando 8 gol. Si contano 386 presenze e 60 gol.
La sua carriera da allenatore inizia dove ha terminato, cioè ad Agliana. Poi passa da Spal, Grosseto, Lecco, Sassuolo. Dopo l’esperienza emiliana debutta in serie A, nel Cagliari (74 gare). Le buone prestazioni li valgono la chiamata del Milan dove somma 178 presenze. Dopo le dimissioni di Conte, accetta il calderone Juve dove saprà farsi valere ma anche dividere l’opinione pubblica. In bianconero somma 271 panchine, in totale sono 673 presenze con 362 vittorie.
Il palmares da allenatore è ricco: sei scudetti, tre supercoppe Italiane, quattro Coppe Italia. Manca l’alloro europeo sfiorato in due circostanze. Come premi personali può esibire cinque panchine d’oro. Per questa stagione si trova incredibilmente al palo, ma vedo in lui un CT quasi perfetto. Ottimo selezionatore senza tanti vincoli di schema.

Javier Aldemar Zanetti

Tanti auguri al Vice Presidente dell’Inter che compie 46 anni. Cresciuto nelle file dell’Independiente, nel 1991-1992 passa al Telleres dove riesce ad esordire in campionato. Dopo 33 presenze e 1 gol passa al Banfield, dove resta un biennio, collezionando 66 presenze e 4 gol. Arriva la chiamata: lo vuole l’Inter. Ci resterà 19 anni mettendo in fila 858 presenze e 21 gol. Nel 2003 erediterà la fascia di capitano, lasciandola 11 anni dopo. Il palmares è ricco: cinque scudetti, quattro coppe italia, quattro supercoppe, una champions league, una coppa uefa e una coppa del mondo per club. Molto meno fruttuosa l’esperienza nell’albiceleste, dove comunque somma 145 presenze (secondo nella speciale graduatoria) e 5 gol.

1934-Italia

Quattro anni dopo l’esordio in Uruguay, la Coppa Rimet sbarca in Europa, più precisamente in Italia. é inutile dire che per Mussolini fù una vera e proprio prova di forza, a posteriori, superata perche l’Italia paese se la cavò alla grande. Sedici le squadre qualificate. L’Uruguay non partecipa per restituire la mancata presenza nel 1930 e l’Argentina partecipa con una rappresentativa sperimentale, in protesta contro l’Italia per aver saccheggiato i migliori oriundi. Agli ottavi di finale cadono Argentina contro la Svezia, Brasile contro la Spagna, Paesi Bassi contro la Svizzera, Francia contro l’Austria, anche se, in verità l’Austria era favorita. L’Italia supera agevolmente il primo turno superando 7-1 gli Stati Uniti (tripletta di Schiavio, doppietta di Orsi, Ferrari e Meazza). Ai quarti di finale la Germania fa fuori la Svezia, la Cecoslovacchia la Svizzera e l’Austria l’altra balcanica Ungheria. Più complicato il quarto dell’Italia: a Firenze la Spagna passa in vantaggio con Regueiro, ci pensa Ferrari a portare la gara ai tempi supplementari. Il risultato non cambia e serve la ripetizione: l’Italia schiera la formazione migliore mentre la Spagna opera molti cambi, fra cui il portiere Zamora. Nessuno saprà mai perchè il fuoriclasse spagnolo non gioca: si parla d’infortunio ma non verrà mai dimostrato. Detto questo, un gol di Meazza porterà l’Italia in semifinale. La Cecoslovacchia supera agevolmente la Germania e l’Italia compie l’impresa eliminando il wunderteam (al secolo Austria) grazie al gol di Guaita. Il 10 Giugno a Roma un gol di Puc zittisce lo stadio del Partito Nazionale Fascista, quattro minuti dopo Orsi rimette in carreggiata la sua rappresentativa. La gara si decide ai tempi supplementari e Schiavo permette a capitan Combi di alzare, davanti a Mussolini, la prima Coppa Rimet.

1992-Danimarca

Quando il destino bussa alla porta. Il 10 Giugno 1992 iniziano in Svezia i Campionati Europei di calcio. Otto squadre ammesse: Svezia (paese ospitante), Francia, Inghilterra, Jugoslavia, Paesi Bassi, Germania, Scozia, Unione Sovietica. Ma è un periodo di gran fermento in Europa: l’Unione Sovietica di fatto si sgretola, parteciperà ai campionati con il nome CSI. Non risulta indebolita, ma sicuramente la testa è da un’altra parte. La Jugoslavia invece venne squalifata per fatti bellici. E si che parliamo di una signora Jugoslavia. Quasi “al mare” viene ammessa la Danimarca, seconda classificata nel girone della Jugoslavia. Viene inserita nel girone A insieme a Svezia, Inghilterra e Francia. Non proprio una passeggiata di salute, la padrona di casa e due corazzate europee. Al debutto la formazione danese impatta con l’Inghilterra, perde di misura contro la Svezia e vince lo scontro diretto contro la Francia grazie ai gol di Larsen e Elstrup. Nel frattempo nell’altro girone i Paesi Bassi terminano primi e la Germania seconda. Questi gli incroci: Svezia-Germania e Paesi Bassi-Danimarca. Il 22 Giugno si gioca Paesi Bassi-Danimarca: la gara termina 2-2 con i gol di Bergkamp, Rijkaard e doppietta di Larsen. Ai calci di rigore la squadra danese vincerà 5-4. Incredibilmente è finale. La sfidante è blasonata: la Germania. Il 26 Giugno si gioca la finale e con un gol per tempo di Jensen e Wilfort la squadra danese porta a casa la coppa. Chissà se la Jugoslavia poteva vincere, ma questa è una favola che solo il Campionato Europeo può regalare.

1986-Steaua Bucarest

Dopo 30 anni la Coppa dei Campioni supera “il muro di Berlino” e raggiunge Bucarest. Al primo turno i rumeni superano i danesi del Vejle con il complessivo 5-2. Agli ottavi un quasi derby: a Budapest finisce 1-0 per i padroni di casa ma a Bucarest finisce 4-1. Superato lo scoglio ungherese, una squadra apparentemente facile, il Kuusysi Lahti. Pareggio a reti inviolate a Bucarest e vittoria di misura a Lahti. Si spalancano le porte della semifinale. Il sorteggio dice Anderlecht, squadra belga molto blasonata. Ad Anderlecht vincono di misura i padroni di casa, a Bucarest vincono prepotentemente i padroni di casa. Ed è finale. Si gioca in Spagna, Siviglia, e la rivale è estremamente forte, il Barcellona. Entrambe le squadre schierate con il 4-4-2, la partita finisce 0-0 e servono i rigori per assegnare la Coppa. Majearu, Boloni, Alexanko, Pedraza, Pichi Alonso e Marcos Alonso Pena sbagliano, Lacatus e Balint realizzano e regalano la prima coppa europea al proprio paese. Nel derby orientale contro la Dinamo Kiev, i rumeni conquisteranno anche la supercoppa Europea, chiudendo il double continentale.

Filippo Inzaghi

Tanti auguri a Filippo Inzaghi che compie 46 anni. Cresciuto nelle giovanili del Piacenza dove riesce ad esordire in serie B. La società emiliana lo manda in prestito al Leffe (c1) ed arrivano i primi gol: a fine stagione saranno 13. Altro prestito al Verona, in B e altri gol:13. Torna a Piacenza e mette la firma sulla promozione in A degli emiliani con 15 gol. Passa al Parma ed esordisce in serie A: a fine anno i gol saranno 2 in 15 gare. Si trasferisce a Bergamo e finalmente esplode: 24 gol in 33 gare. Se ne accorge la Juve che lo porta a Torino. Con la casacca bianconera resterà quattro stagioni timbrando 58 volte il cartellino (solo campionato). Finita l’esperienza torinese passa a Milano, sponda rossonera. Sarà amore a prima vista e i gol saranno 126. Conta 623 presenze e 291 gol. Il palmares è ricco: tre scudetti, tre supercoppe, una coppa Italia, due Champions League, due Supercoppe Europee, una Coppa del Mondo per club e una Coppa Intertoto. In Nazionale conta 57 presenze e 25 gol e due medaglie d’oro: campionato Europeo under 21 e Campionato Mondiale.