Ermenegildo Zegna – nella sua collezione presentata in formato digitale alla Milano Fashion Week Uomo – punta tutto sul tessuto, un jersey di puro cashmere infeltrito e reso elastico che, proposto in diversi pesi, dà vita a short jacket, pantaloni dalle linee jogging, giacche a 2 bottoni, tutti fluidi e morbidi, senza interni, spalline, cuciture costrittive. Un guardaroba rilassato e modulare che mette al centro la maglieria e si declina anche in alcuni look pensati per una lei che attinge dall’armadio del suo uomo.
Le pantofole sono così chic che si indossano per uscire, le giacche hanno i colli a scialle, i cappotti si fanno vestaglie da camera, mai banali, mai sciatte. Anche le borse, simbolo dell’accessorio da lavoro per l’uomo, sono decostruite. La palette tipica à la Zegna, fatta di tonalità calde e della terra, si arricchisce di righe irregolari che irrompono sui tessuti o un effetto pied de poule, anche qui volutamente irregolato e “sbagliato”. Alessandro Sartori, direttore creativo di Zegna, racconta come la pandemia abbia dato il via a un cambiamento radicale del guardaroba maschile, un reset per l’appunto.
(foto da sito CNMI)
Attilio Runello