Non era solo uno degli abitanti del Parco zoologico nazionale di San Salvador: Gustavito era una vera mascotte. La sua morte ha indignato il popolo della rete che ha lanciato hashtag di solidarietà. Il ministero della Cultura si è interessato al caso comunicando che l’animale è morto a causa di «colpi in diverse parti del corpo» inferti da «oggetti contundenti e taglienti».
I fatti risalgono allo scorso martedì quando qualcuno, senza una ragione, ha deciso di aggredirlo. Gustavito è morto domenica perché il corpo non ha retto alle profonde lacerazioni. I guardiani del parco, però, hanno capito che qualcosa non andava soltanto giovedì quando hanno notato che l’ippopotamo si rifiutava di uscire dalla piscina del suo recinto. Così, veterinari e biologi hanno pensato di sincerarsi circa le sue condizioni di salute e scoperto che il corpo era ricoperto di ematomi. L’ippopotamo non lasciava il recinto perché in preda a coliche e dolori addominali. I medici suppongono sia stato colpito con pietre, machete e mazze di ferro. Il direttore dello zoo, Vladen Henríquez, ha parlato anche di lesioni ai piedi e ferite sulla guancia che potrebbero essere state causate da un rompighiaccio. E poi ferite in bocca perché, come ha ipotizzato Henríquez, l’animale avrà provato a difendersi. Il ministero della Giustizia ha aperto un’inchiesta. Bisogna considerare, infatti, che El Salvador è una delle nazioni con il più alto tasso di violenza al mondo e che gli oltre 5mila omicidi registrati nel 2016 sono stati compiuti proprio da bande di strada.