Il campanile di Oroset I
Felice Tolfo
Nato a Venezia, il 25.08.1951
Il mio primo libro.
Mi scuso con i lettori per l’italiano ballerino malgrado l’impegno profuso nel rimediare a tale carenza.
Con il prossimo potrebbe andare meglio! Forse?
“Selene è una città di sessantamila extra terrestri che porta con se tradizioni e abitudini tipicamente italiane. La passione nei confronti dell’Italia è tanta e tale da confondere le loro origini. Quando il mistero si dissolverà ne verrà fuori una realtà in netto contrasto con l’immaginario nello spazio intergalattico….”
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Fiaba e fantascienza si mescolano nel racconto fantasy. In un mondo fantastico dove i due protagonisti, pur provenendo da due diversi pianeti, vivono la loro magica storia d’amore in un posto stupefacente, miracolistico…..incredibile: Selene! Selene una città ricavata nel sottosuolo lunare i cui abitanti si godono una vita pacifica in armonia con lo stile dell’essere italiano. Forte e decisa l’attrazione nei confronti dell’Italia rispetto al resto del mondo.
A Mestre, località settentrionale della bella Italia, vive il giovane Alex. Un personaggio a tutto tondo, estroverso, dinamico e simpatico che spende il suo tempo dedicandosi al lavoro e agli amici. Ma la sua vita, anche se tranquilla, serena e felice, permane avvolta in un’atmosfera pregna di fatale monotonia…!!
Pur tuttavia il verificarsi di una serie di episodi, strettamente legati tra loro, solo qualche tempo prima inimmaginabili, contribuiscono ad una frattura netta con il suo seppur breve passato.
Tutto ha inizio quando il destino porta Alex ad incontrare l’anziana signora Camilla, il suo finto marito e la sua finta figlia: la bellissima ed incantevole Isabel…!!
Isabel…!! Isabel…!! Isabel…!! Alex rimane letteralmente folgorato dalla luce della sua bellezza. Impossibile resistere alla tentazione di seguirla a Selene per viverle accanto.
Selene…… una città interamente ricavata nel sottosuolo lunare i cui abitanti, circa sessantamila, sono per la maggior parte nativi di Kallox un pianeta moderatamente vicino a Marte.
Isabel e Alex insieme, felici e innamorati, in quella splendida realtà dal sapore magico.
Alex, fra un’avventura e l’altra, ha la straordinaria opportunità di conoscere uno sparuto gruppo di extrasolari provenienti dal pianeta Oroset distante dalla Luna ventuno anni luce, vale a dire duecentomila miliardi di chilometri, tragicamente naufragati con la loro astronave sulla Luna.
Per i due protagonisti indiscussi del romanzo il finale riserva una pausa riflessiva avvolta da una nube fredda e scura che solamente l’universo generoso potrà dissolvere…!!
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Il regista cinematografico Pupi Avati, dopo aver diretto un numero imprecisato di film, ha scritto un libro, anche autobiografico. Il suo pensiero, desiderio che alla fine diventa necessità dell’esistenza, è quello di lasciare una traccia della propria persona affermando che tutti noi dovremmo lasciare una nostra traccia.
Questo romanzo è un lavoro di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi (anche se noti) e avvenimenti sono immaginari o usati in modo fittizio. Qualsiasi riferimento a persone, realmente esistenti e esistite, fatti, luoghi e oggetti è puramente casuale.
Dedicato
a
tutti
i
miei
lettori
In particolare a quelli che hanno la sfortuna di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto…!!
“capitolo primo”
Giovedì dieci gennaio 1980 ore 5,15:
una flotta composta da duecentocinquanta astronavi con a bordo
l’intera popolazione di Kallox abbandonò il pianeta!
La tristezza che fin da subito si impossessò di tutti ben presto si trasformò in tragedia…..
Dopo due ore e sette minuti dalla partenza, ad una distanza da Kallox di circa ottocentomila chilometri, un’esplosione accecante, sconvolgente e interminabile li pose di fronte ad una terrificante nuova realtà:
il loro pianeta non esisteva più...!!
Ma c’era un programma da rispettare nel pieno delle sue regole...!!
Raggiungere l’obiettivo prefissato: nel virtuale il pianeta Terra e il suo satellite Luna nell’arco temporale di cui potevano disporre!
Però solamente ed esclusivamente la Luna poteva offrire la propria ospitalità garantendo loro un anonimato che doveva essere eterno…!!
Una rotta già tracciata sulla carta, sperimentata e collaudata! La velocità delle astronavi era costante e a tratti la si poteva mantenere anche con i motori spenti sfruttando la forza delle gravità satellitari. Per aumentarla e soddisfare ogni necessità di spostamento era sufficiente riaccendere i motori.
L’universo infinito e sconosciuto.
Ma ciononostante aleggiasse un’aria indefinibile continuarono a nutrire quella grande fiducia riposta nella speranza di vivere una vita in un mondo nuovo che quel viaggio doveva, per forza di cose, raggiungere.
Dopo venti giorni di navigazione incominciarono ad avvertire l’immensità terrificante dello spazio.
Al ventiseiesimo giorno si avvicinarono ai primi pianeti.
Telescopicamente parlando non autorizzavano a facili illusioni,
ma pur sempre di pianeti si trattava!
Pianeti particolarmente inospitali, alcuni caratterizzati da un’evoluzione interna ancora in atto.
Al ventisettesimo giorno, mercoledì sei febbraio 1980, si avvicinarono alla Terra e al suo satellite Luna…..
Trentatré anni, sei mesi e venticinque giorni dopo…….