Sulla riforma costituzionale in generale…

E’ entrata nel vivo la campagna referendaria. I prossimi due mesi sarà protagonista del dibattito pubblico la riforma costituzionale. Si tratta di un intervento molto ampio e complesso che tocca i poteri dello Stato, il procedimento legislativo e il rapporto Stato – Regioni.

La complessità del merito di questa riforma è, a mio avviso, il principale dei suoi problemi. E’ indubbio che la necessità di aggiornamento della Costituzione è matura. Vanno respinte al mittente le critiche di una intempestività dell’intervento.

La Costituzione italiana nasce per essere cambiata, aggiornata, migliorata. Lo testimonia la scelta dei costituenti di prevedere uno specifico procedimento di modifica che non blinda la Costituzione nel testo da loro definito, ma semplicemente aggrava l’iter legislativo ordinario. Ciò per imporre una adeguata ponderazione della modifica della Carta fondamentale.

Nonostante la necessità indubbia di aggiornare la Costituzione nelle parti toccate dalla riforma era prevedibile che modificare un numero così rilevante di articoli avrebbe determinato una spaccatura di opinioni tecniche oltreché politiche.

La primissima osservazione che emerge dai dibattiti televisivi e da quelli sui social, è che, ad oggi, il pendolo dell’alternativa si/no alla riforma si muove pericolosamente sull’onda di spinte emozionali nei confronti del nostro Presidente del Consiglio.

Sia chiaro, al di là delle indubbie responsabilità politiche della situazione, questo è il peggiore degli approcci possibili. Ed è però anche quello, ahimè, determinato dalla complessità della riforma. A un inevitabile disinteresse legato alla scarsa stima nei confronti della classe politica si aggiunge in questo caso specifico una obiettiva difficoltà delle questioni affrontate.

Trattandosi di un elemento non più modificabile la scelta che ci rimane è tra uno sforzo più maturo per comprendere i reali contenuti della riforma o una rinuncia tout court. Mi pare che si possa/si debba preferire la prima delle scelte che, se non altro, ci consente di pesare i vantaggi e gli svantaggi di questa riforma, per poi votare consapevolmente.