Ottobre 2018: Yes – THE YES ALBUM (1971)

Yes - The Yes album

 

Data di pubblicazione: 19 febbraio 1971
Registrato a: Lyceum Theatre, Advision Studios (Londra)
Produttore: Eddie Ford
Formazione: Jon Anderson (voce, percussioni), Chris Squire (basso, voce), Steve Howe (chitarre, voce), Tony Kaye (piano, organo, moog), Bill Bruford (batteria, percussioni)

 

Lato A

 

                                   Yours is no disgrace
                                   Clap
                                   Starship trooper

 

Lato B

 

                                   I’ve seen all good people
                                   A venture
                                   Perpetual change

 

 

La musica è bella.
La musica è grande!
La mia musica è grande!
(Jon Anderson)

 

Gli Yes sono da sempre considerati come uno dei gruppi cardine di tutto il rock progressivo, punto di riferimento di un genere che voleva elevare il rock allo stato di alta letteratura. La loro parabola inizia nel 1968, facendo esperienza soprattutto nell’eseguire cover di altri gruppi modificandole alla loro maniera, ossia rendendole più lunghe e complesse.
Dopo aver realizzato due discreti album, la line up originaria cambia, e nel gruppo entra il fantasioso chitarrista Steve Howe. Ed è grazie a lui che la band diventerà soprattutto una delle più importanti del movimento rock progressivo degli anni settanta. La nuova formazione pubblicherà quindi il suo terzo album, The Yes Album,  che rappresenta uno dei vertici assoluti della loro produzione e vero e proprio punto di riferimento di tanti gruppi dediti al progressive rock. Il talento di Howe trasformerà radicalmente il songwriting degli Yes, articolando in maniera particolare le composizioni, senza mancare di palesi riferimenti alla musica classica, e concentrando l’attenzione sull’eccezionale virtuosismo dei singoli componenti.
Il disco verrà rappresentato da una copertina piuttosto lugubre, che contrasta con la cristallina armonia del platter che include quattro lunghe composizioni da annoverare, in particolare la stratosferica Yours is no disgrace, tra i classici del gruppo. E poi seguite da una breve perla acustica come The clap, pur essendo avulsa dal contesto strutturale dell’album, è una vera e propria perla country/ragtime di Howe, dedicata al figlio di Dylan, e qui registrata dal vivo al The Lyceum di Londra il 17 luglio 1970).
Le tracce sono dinamiche, passando da linee suadenti e melodiche a parti più sostenute dove gli eccezionali componenti della band danno sfoggio della loro incommensurabile tecnica; la versatile tecnica vocale di Jon Anderson ha il potere di soggiogare l’ascoltatore, mentre le lunghe cavalcate strumentali si dipanano ponendo in particolare evidenza il fraseggio chitarristico di Steve Howe: i suoni dalla sua sei corde sono avvolgenti e corposi diversi da quelli proposti da tanti altri perché più ricercati; le sue escursioni quasi jazzistiche vestono le canzoni di arricchimenti barocchi tracciando i prodromi per le lunghe suite divise in più movimenti che saranno sviluppate più significativamente nei full lenght successivi. Assolutamente epico l’assolo di chitarra contenuto in Starship trooper.
I’ve seen all good people presenta anche venature quasi folk e quindi molto gioioso e solare. Verso il finale si va con intemezzi quasi cabaret con A venature e la conclusiva Perpetual change.
The Yes Album è a tutti gli effetti il capolavoro della band, che col tempo porterà avanti le sue progressioni sonore, fino a lasciarle completamente da parte negli anni ’80, optando per un pop rock fm di più facile fruibilità. Ma la ridondanza di certe composizioni non toglie nulla allo stato di grazia di uno dei gruppi cardine di un genere che ha fatto epoca.

 

Ottobre 2018: Yes – THE YES ALBUM (1971)ultima modifica: 2018-10-22T12:18:41+02:00da pierrovox

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