Marzo 2019: Television – MARQUEE MOON (1977)

Marquee moon

 

Data di pubblicazione: 8 febbraio 1977
Registrato a: A&R Recording (New York)
Produttore: Andy Johns & Tom Verlaine
Formazione: Tom Verlaine (voce, chitarre, tastiere), Fred Smith (basso, cori), Richard Lloyd (chitarre, cori), Billy Ficca (batteria)

 

Lato A

 

                        See no evil
                        Venus
                        Friction
                        Marquee moon

 

Lato B

 

                        Elevation
                        Guiding light
                        Prove it
                        Torn curtain

 

Tom Verlaine ha stabilito le basi del futuro pop elettrico di New York
(Roger De Clek)

 

La nuova musica degli anni ’70 era la fusione di una cultura che affondava le sue radici nel garage rock degli anni ’60, ma nello stesso tempo recuperava l’urgenza violenta di un impulso ancestrale e istintivo. Nella scena nascente della new wave, i Television di Tom Verlaine hanno rappresentato sotto questo aspetto un fenomeno del tutto singolare e seminale nell’ambito del nuovo rock nascente: influenzato tanto dagli incubi urbani dei Velvet Underground quanto dalla cultura jazz, diede vita ad intrecci chitarristici che coniugavano essenzialità e fantasia, asprezza sonora e ricchezza espressiva. A detta di Patti Smith “il suono della chitarra di Tom Verlaine fa pensare all’urlo di mille uccelli”. Nello stesso tempo quel particolare suono e quell’insieme di intrecci chitarristici hanno influenzato generazioni di chitarristi, da The Edge a Thurston Moore, da Black Francis a John Frusciante, da Peter Buck a Stephen Morris rivelandosi come uno dei padri assoluti e ispiratori fantasiosi dello strumento a sei corde.
I Television si formano nei primi anni ’70. A New York circolava un gruppetto col nome di Neon Boys, che proponeva un audace proto-punk. I ragazzi che lo formavano erano Tom Verlaine, Billy Ficca e Richard Hell. L’esperienza si chiuderà nel 1972. Verso la fine del 1973 Tom Verlaine incontra un giovane chitarrista, Richard Lloyd, e quell’incontro porterà alla formazione di un nuovo gruppo dal nome Television. Il gruppo si farà ben presto le ossa in un locale newyorkese, dove si stavano formando altri artisti promettenti come Patti Smith, Talking Heads, Ramones e Blondie. La particolare creatività di Verlaine e Lloyd attirerà le attenzioni di Brian Eno, con in quale registreranno un demo da presentare alle varie case discografiche per poterne ottenere un contratto. Richard Hell comunque lasciò il gruppo nel 1975 per potersi dedicare alla sua attività da solista. Al suo posto subentrò Fred Smith. Nel 1976 riuscirono a firmare con la storica etichetta Elektra, e cominciarono le registrazioni del loro disco d’esordio.
Quello che ne scaturì è un album fondamentale non solo per il genere di riferimento, ma una vera pietra miliare della storia del rock. Un viaggio nell’alienante desolazione metropolitana, forte di liriche poetiche dense di decadentismo e di un suono scarno ed essenziale, in cui i lunghi e lancinanti assoli di chitarra di Verlaine introducono elementi di innovazione importantissimi.
Apre l’algida e nevrotica See no evil, echeggiante lo spirito proto-punk di Horses di Patti Smith. La successiva Venus invece presenta un fraseggio chitarristico scintillante e sgraziato tipico di una tradizione folk lontana e qui rivisitata in modo suadente. Friction è sorretta da un basso pulsante e puntelli di chitarra forsennata. Chiude il primo lato la suite “lunare” della title-track, ipnotica e progressiva.
Il secondo lato è aperto dalla ballata scomposta di Elevation, con un suono della chitarra che col tempo verrà “rubato” dai Cardigans per il loro inno chewingum Lovefool, a sostegno della tesi che l’influenza di Verlaine non si fermava alla sola categoria punk. Si procede con la dolcissima ballata di Guiding light, scaturita dalla meravigliosa penna di Richard Lloyd. Prove it amoreggia con il reggae e ancora una volta riemerge lo spettro di Patti Smith nelle sue trame sonore e liriche. Chiude un’altra mini suite: Torn Curtain, cadenzata da una chitarra blues, diventa un’elettrica elegia in cui organo e pianoforte puntellano l’energia scaturente. Solenne e austera, dolce e ammaliante, chiude un album leggendario e importantissimo per tutta la storia del rock. E se anche in Patria l’album venderà pochissimo (del resto anche Gesù Cristo stesso aveva detto che nessun profeta è bene accetto in patria), spopolerà in Inghilterra, e diventerà punto di riferimento costante per band emergenti e importanti, dai Joy Division agli U2, dagli Echo & The Bunnymen agli Smiths…
In tutta questa desolazione urbana, i Television pubblicheranno un solo altro album, più convenzionale rispetto a questo immenso capolavoro, e poi Tom Verlaine opterà per una importante carriera da solista, salvo poi tornare insieme nei primi anni ’90 per un nuovo album e una serie di concerti.
Se, come cantava De André, “come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose”, la parabola dei Television è durata relativamente poco, la sua impronta nella storia del rock è eterna.

 

Marquee moon è stato un grandissimo album. Io stesso sono affascinato da Tom Verlaine non tanto per il suo stile, quanto per il fatto che ha fatto delle cose che nessun altro aveva fatto. E ho pensato che una cosa così è veramente preziosa!
(The Edge)

 

Marzo 2019: Television – MARQUEE MOON (1977)ultima modifica: 2019-03-11T12:33:32+01:00da pierrovox

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