Aprile 2019: Manic Street Preachers – THIS IS MY TRUTH TELL ME YOURS (1998)

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Data di pubblicazione: 14 settembre 1998
Registrato a: Chateau de la Rouge Motte (Joué-du-Plain), Monnow Valley Studios, Rockfield Studios (Monmouth)
Produttore: Mike Hedges & Dave Eringa
Formazione: James Dean Bradfield (voce, chitarre, sitar, omnichord, diamonica), Sean Moore (batteria, programmazioni), Nicky Wire (basso, organo, voce), Nick Nasmyth (piano elettrico, mellotron, tastiere, organo), Martin Ditcham (percussioni), Andy Duncan (percussioni), Craig Pruess (sitar, tambura), Ken Barry (fischio), Sally Herbert (violino, orchestrazioni), Gini Ball & Anne Stephenson (violino), Jos Pook & Claire Orsler (viola), Padlock McKiernan (fischio), Dinah Beamish (violoncello), Fenella Barton, Nell Catchpole, Sue Dench, Margaret Roseberry, Sonia Slany, Jules Singleton and Ann Wood (orchestrazioni)

 

Tracklist

 

                                   The everlasting
                                   If you tolerate this your children will be next
                                   You stole the sun from my heart
                                   Ready for drowning
                                   Tsunami
                                   My little empire
                                   I’m not working
                                   You’re tender and you’re tired
                                   Born a girl
                                   Be natural
                                   Black dog and my shoulder
                                   Nobody loved you
                                   S.Y.M.M.

 

 

Per essere universali devi macchiare la coscienza della gente.
Devi scavare una verità che tutti sanno, ma non vogliono sentire,
quindi dirlo in un modo così articolato e così esteticamente indignato,
così bello, che devono accettarlo di nuovo nella loro vive di nuovo.
Questo è quello che voglio fare
(James Dean Bradfield”)

 

 

Band fondamentale del british rock anni ’90, l’esplosione definitiva dei Manic Street Preachers avviene con un album come This is my truth tell me yours, che lascia un po’ da parte le precedenti sonorità “pesanti” del combo gallese per affondare le mani in un pop rock esaltato dalla voce del frontman-leader J.D. Bradfield.
La composizione è tutta farina del sacco della premiata ditta Bradfield-Wire-Moore e ne deriva un album ”invernale”: malinconico, riflessivo, sommesso.
Il disco si apre con ‘The everlasting, dettata da una batteria che simula quasi un ticchettio d’orologio, in perfetta sintonia con il tema della canzone: l’incedere inesorabile del tempo. È una ballata stupenda, nella quale la voce di James è impreziosita dagli archi e completata da un memorabile assolo di chitarra. Segue ‘If you tolerate this your children will be next’, vera hit single dell’album, e forse dell’intera carriera della band. La canzone trae ispirazione dalla guerra civile spagnola, ma il significato è facilmente intuibile dal titolo stesso. You stole the sun from my heart e Tsunami sono due canzoni molto orecchiabili, entrambe caratterizzate da ritornelli mestamente grintosi. Affascinante il tema di quest’ultima: lo Tsunami rappresenta forse l’onda che ha sconvolto gli equilibri della band, a causa della scomparsa di Richey; tuttavia, Nicky Wire (bassista) ha adesso la possibilità di rivendicare la propria identità di autore dei testi della band. Onda distruttrice o onda purificatrice?
Il pathos resta ad alti livelli anche in Ready for drowning, decisamente all’altezza dei singoli, mentre in My little empire gli arpeggi di chitarra di James prendono il sopravvento sulla sua voce (è la canzone vocalmente più sommessa dell’album), e il lento incedere di I’m not working contribuiscono a smorzare un po’ i toni.
Con You’re tender snd you’re tired i Nostri offrono un’altra pregevole ballata, più ritmata ma più triste, accompagnata dal riverbero, forse voluto, del pianoforte e dalla superba voce di James. In Born a girl un organetto e le note delicate della chitarra raccontano il desiderio represso di un uomo che avrebbe preferito nascere donna, quasi sotto forma di ninna nanna. Black dog on my shoulder (titolo ispirato ad una frase di Winston Churchill in riferimento alla depressione) è quello che proprio non ti aspetteresti dai Manic Street Preachers, come se i Sex Pistols si mettessero a suonare un pezzo di Richard Hawley. Be natural e ”S.Y.M.M.” (invettiva, quest’ultima, contro la polizia in riferimento alla tragedia dello stadio di Hillsborough) hanno una struttura un po’ più complessa, e necessitano di più ascolti per essere apprezzate. Particolarmente prolissa con i suoi 6 minuti è ”S.Y.M.M.”, tuttavia è nobilitata da un assolo di chitarra vagamente ”gilmouriano”.
L’ultima perla dell’album è Nobody loved you, il pezzo più energico dell’album, in cui sembra che i Nostri abbiano cercato di reprimere o, almeno, controllare la rabbia per tutto il disco, per poi farla esplodere in una canzone, in cui le urla di James e la distorsione della chitarra suonano quasi liberatorie, a dispetto della tristezza di cui è intriso il testo.
Purtroppo non sempre i Manic Street Preachers godono e hanno goduto della giusta considerazione, almeno sotto il profilo critico, ma loro sono stati una straordinaria variante in quell’intenso fenomeno che fu il brit pop.

Aprile 2019: Manic Street Preachers – THIS IS MY TRUTH TELL ME YOURS (1998)ultima modifica: 2019-04-29T08:06:43+02:00da pierrovox

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