Anima Fiammeggiante

Maggio 2019: Feeder - COMFORT IN SOUND (2002)


  Data di pubblicazione: 21 ottobre 2002 Registrato a: Great Linford Manor Produttore: Gil Norton & Grant Nicholas Formazione: Grant Nicholas (voce, chitarra, pianoforte), Taka Hirose (basso, voce), Dean Tidey (chitarra), Matt Sime (tastiera), Mark Richardson (batteria)   Tracklist                           Just the way I’m feeling                         Come back around                         Helium                         Child in you                         Comfort in sound                         Forget about tomorrow                         Summer’s gone                         Godzilla                         Quick fade                         Find the colour                         Love pollution                         Moonshine  

Continueremo a suonare fin quando avremo voglia di fare buona musica. Abbiamo sempre bisogno di metterci alla prova con noi stessi cercando di scrivere canzoni sempre più belle” (Grant Nicholas)

 

Tradurre in musica il dolore è quanto di più arduo possa capitare ad un musicista: ci hanno provato in tempi recenti i Radiohead, con dischi che rappresentano per tante persone un commovente grido di aiuto tra i solchi della lamentosa e bellissima voce del folletto Thom. Ma il dolore per la perdita di una persona che, fino a quel momento, aveva condiviso con te il sogno di una vita può potenzialmente uccidere chiunque. Non i Feeder, che optano per il motto "la vita continua" e decidono di andare avanti, dopo il suicidio del loro batterista, con l'ex Skunk Anansie Richardson. Ed è uno dei pochi casi in cui i fans comprendono fino in fondo un cambiamento di stile quasi totale nella musica dei loro beniamini, continuando perciò a sostenerli: l'aggressivo rock delle origini e il giocoso guitar-pop lasciano il posto ad una scrittura pop fluida e toccante. L’iniziale Just the way I'm feeling, introdotta dagli stessi accordi della “gallagheriana” Wonderwall, fa già capire che aria tira: "I feel we're going down/ten feet below the ground/it's just the way I'm feeling". Il pezzo si rivela uno dei gioielli del disco, seguito dai due numeri rock sopracitati. Poi Child in you ci riporta in territori prettamente pop-ovattati, per introdurci alla title-track, il ritornello melodicamente più bello dell'intera discografia del trio britannico. "You tear yourself apart/wishing to be born again/a different man": Grant canta una sofferenza così forte da voler essere qualcun'altro per non doverla sopportare. Successivamente, nell'ennessima ballata Forget about tomorrow, un nuovo giorno porta un po' di serenità, sperando che il domani non rispalanchi il baratro ("today it all feels fine/a sense of freedom fills your mind/can't think about tomorrow"). E se Summer's gone riporta alla luce i cari vecchi Radiohead del mastodontico The bends, Godzilla distrae l'ascoltatore con due minuti scarsi di sana furia chitarristica, anche se la tematica generale dell'opera non viene a mancare ("live life in overdrive/lost love in suicide"). La speranza nell'amore è la tematica espressa in Quick fade, mentre Love pollution e Find the colour sono due numeretti pop-rock di buona fattura e niente più, che ci portano alla chiusura di Moonshine, in cui Grant chiede disperato all'amico perduto "Oooh… won't you come back to me". Il conforto nel suono, nella musica per il dolore della perdita è il senso che la vita continua, anche se le ferite restano