Anima Fiammeggiante

Luglio 2019: Garbage - GARBAGE (1995)


  Data di pubblicazione: 15 agosto 1995 Registrato a: Smart Studios (Madison) Produttore: Butch Vig Formazione: Shirley Manson (voce, chitarre, tastiere), Steve Marker (tastiere, chitarre), Duke Erikson (basso, chitarra, tastiere, percussioni), Butch Vig (batteria, percussioni)   Tracklist                           Supervixen                         Queer                         Only happy when it rains                         As heaven is wide                         Not my idea                         A stroke of luck                         Vow                         Stupid girl                         Dog new tricks                         My lover's box                         Fix me now                         Milk

  Go, baby, go!!!

 

Strana storia quella dei Garbage. L'importanza di questo particolare progetto era tutta concentrata, agli inizi degli anni '90 sul suo ideatore, ossia quel Butch Vig che tanto si era distinto nel lavoro di produzione della pietra miliare Nevermind dei Nirvana, di Gigh degli Smashing Pumpkins, di Dirt dei Sonic Youth, giusto per citarne qualcuno. Come si suol dire: da grandi poteri derivano sempre grandi responsabilità, ed ora lo si poteva apprezzare anche in fase creativa in primissima linea, oltre che per i consigli dispensati in cabina di regia. Eppure quel grande ideatore passa immediatamente in secondo piano, scalzato nell'attenzione generale dalla  sensualissima e affascinante scozzese Shirley Manson, che potrà vantare non a torto il titolo di leader carismatico dei Garbage. Notata in un video per Mtv mentre si esibiva con gli Angelfish, Shirley Manson verrà chiamata ad unirsi alla band dalle ambizioni notevoli, ma anche identificata con un nome particolarmente buffo: Garbage, ossia “spazzatura”. Qualcuno vuole che il nome sia originato dall'ascolto di Butch Vig di un pezzo mixato dei Nine Inch Nails, che a lui non piacque particolarmente a tal punto da definirlo spazzatura. Qualcuno invece vuole che quel nome in un certo qual modo identifichi l'anima musicale del progetto di Vig, ossia il non buttar via niente di quello che si prova, perché anche nella spazzatura si trova di tutto e di più, e pertanto le idee servono sempre a creare qualcosa di notevole. Shirley Manson invece concederà al gruppo una presenza scenica maestosa, un'imponente carica ormonale, sensuale, un portamento da leader sicuro e fiero, una voce densa di erotica passione, e un fascino misterioso, a tratti androgino (a tal punto da scherzarci persino su nel pezzo Androgyny contentuo in Beautifulgarbage del 2001). A metà strada tra l'aggressività di una Patti Smith, la sfrontatezza femminista di Chrissie Hynde dei Pretenders o di una Debbie Harry dei Blondie, l'austerità di Siouxsie e la sguaiatezza sboccata di Courtney Love, Shirley offre il suo contributo su una ricerca sonora che attinge dalla new wave, dalla musica dance e in parte dal glam-rock. Il lavoro sofisticato porta a piccole sinfonie pop, confluendo in un disco d'esordio di ampio respiro e di grande immediatezza, un po' sulla stessa scia dei Depeche Mode. Apre l'aggressivo impeto di Supervixen che da il la ad una serie di canzoni che spaziano tra sonorità sintetiche, rock, pop, trip-hop, conditi da cascate di suoni e arrangiamenti, campionamenti e perfetta fusione con i vocalizzi languidi e i testi aggressivi della Manson. Ed è qui allora che planano le torbide note di Only happy when it rains o il trip di Queer, o la vellutata armonia di Milk, l'appiglio danzereccio in perfetto stile Blondie di Stupid girl, nata da una linea di basso contenuta in Train in vain dei Clash, o il tripudio di effetti sonori in Vow. Meritano menzione il trip-hop di As heaven is wide, la familiarità col grunge di scuola Corgan in Not my idea, le delicatezze elettroniche e le maglie elettriche di A stroke of luck, l'espansiva Dog new tricks, gli assalti di My lover's box e le aperture pop-rock di Fix me now, segnando un esordio fresco e importante per il pop-rock alternativo degli anni '90. Purtroppo la band, dopo aver dato alle stampe un degno seguito in Version 2.0 del 1998, esaurirà presto le idee in album fiacchi (anche se baciati dal successo commerciale, almeno per quanto riguarda Beautifulgarbage) e poveri di creatività genuina e minimamente interessante. In qualche modo, parafrasando gli Afterhours, “non si esce vivi dagli anni '90”, e i Garbage tale destino lo hanno condiviso con ben altri gruppi interessanti, ma infiacchiti col tempo, come ad esempio gli svedesi Cardigans, Skunk Anansie o Cramberries. Ma se nel prosieguo della carriera il tempo non è stato molto galantuomo con i Garbage, di certo lo sarà questo disco d'esordio frutto di una curiosità creativa che comunque, a suo modo, ha fatto scuola. E tanto basta!

 

Tre leggendari ragazzi che hanno lavorato dietro le quinte per più di un decennio producendo artisti del calibro di U2, L7, Smashing Pumpkins e Nirvana. Aggiungici Shirley, e non è certo quello che vi aspettereste da una band che ha messo insieme il pop con l'industrial e che ora può rivaleggiare quelle band che ha contribuito a ridefinire” (Sylvia Patterson)