Ottobre 2019: The Dream Syndicate – MEDICINE SHOW (1984)

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Data di pubblicazione: 1984
Registrato a: Time Enough and World Enough Studios (Los Angeles)
Produttore: Sandy Pearlman
Formazione: Steve Wynn (voce, chitarra), Karl Precoda (chitarra), Dave Provost (basso), Dennis Duck (batteria), Mark Walton (basso), Tommy Zvoncheck (pianoforte, tastiere, cori), Sid Griffin, Stephen McCarthy, Paul Mandl, Gavin Blair (cori)

 

Lato A

 

                        Still holding on to you
                        Daddy’s girl
                        Burn
                        Armed with an empty gun
                        Bullet with my name on it

 

Lato B

 

                        The medicine show
                        John Coltrane stereo blues
                        Merrittville

 

Scream a lot tonight!
(Steve Wynn)

 

Il movimento Paisley Underground sviluppatosi nella prima parte degli anni ’80 negli Stati Uniti, riportava all’attenzione della cultura rock alternativa vecchi splendori e vecchi suoni, riattualizzando il genere psichedelico degli anni ’60, e celebrando un bizzarro matrimonio tra nuovi generi e antiche sonorità. Mike Quercio dei Three O’Clock riferiva ad un motivo decorativo di origine persiana e indiana (il Paisley), piuttosto in voga durante l’epoca della Summer of love.
Punta di diamante di questa corrente tutta nuova dei primi anni ’80 furono i Dream Syndicate, che daranno al rock di quel decennio un’impronta tutta speciale, rileggendo le radici folk californiane attraverso la lente del post punk e della psichedelia, sostenuti dalla brillantissima verve creativa di Steve Wynn, cantante e chitarrista del gruppo, e dai suoni abrasivi delle chitarre, l’amore per le distorsioni e i ricami retroattivi, divenendo uno dei fenomeni artistici più importanti e influenti.
La band si forma nel 1978, a San Francisco, dove un gruppo di amici fonda una piccola band dal nome 15 Minutes, e fonda una piccola etichetta discografica, la Down There. Dopo aver scritto e inciso un singolo, il gruppo si scioglie. I Dream Syndicate saranno la naturale evoluzione dei 15 Minutes, prendendo il nome della band da un disco dei Faust e di Tony Conrad, Outside the dream syndicate.
Il loro primo passo sarà un promettente e omonimo ep, seguito da una autentica pietra miliare: The days of the wine and roses, dove l’energia del punk si sposa con l’acida sperimentazione del suono delle chitarre di Tom Verlaine, coniugando un sound metropolitano sporco e abrasivo richiamando in diversi punti i Velvet Underground.
Il passo definitivo comunque giunge con il loro secondo album: Medicine show, pubblicato nel 1984, e rivelatosi sin da subito come un ritratto rurale, aspro, psicotico di un genere in movimento come il rock alternativo americano. Rispetto al disco precedente, Medicine show può vantare un suono ancora più brillante, grazie ad un lavoro di produzione eccellente e meticoloso, quale quello operato in cabina di regia da Sandy Pearlman, già al lavoro con i Clash. Le formule che hanno reso The days of the wine and roses non sono soffocate, ma le viene conferita un’estetica fatale e scintillante, sottolineando in maniera ancora più marcata la genialità compositiva di Wynn e l’estrema bravura di tutti i componenti della band.
L’album si apre con un classico mid-tempo sanguigno e magicamente espressivo dal nome di Still holding on to you, sostenuto da una melodia brillante e intrecci chitarristici. La triste storia di un incesto, come quella raccontata in Daddy’s girl, viene sfoggiata in un rock’n’roll energico, con un intento ben poco remissivo. Burn è una delle perle assolute dell’album: ballata elettrica, segnata dai fantasmi dei Neil Young e dei Crazy Horse. Armed with an empty gun è un blues bagnato di suoni “a colori”, mentre il primo lato di chiude con le fiamme dolenti di Bullet with my name on it.
La title-track che apre il secondo lato è un blues malato in cerca di quella “medicina spettacolare” di cui questi otto proiettili in canna ne sono l’antidoto. The John Coltrane stereo blues riporta l’ascoltatore sulle sponde di una California acida e ancora legata alla Summer of love, e chiude l’album la lunga ballata elettrica di Merritville, a metà tra Grateful Dead e Bob Dylan.
Medicine show quindi resta uno dei capolavori assoluti del rock anni ’80, acido e letterario nello stesso tempo, derivativo e nello stesso tempo innovativo, importante punto di svolta di un’arte in continua evoluzione, e che getterà delle sementi importanti di cui band come R.E.M. o Thin White Rope sapranno cogliere e piantare nella propria arte.
Purtroppo dopo questo disco, il chitarrista Karl Precoda deciderà di abbandonare il gruppo, che pubblicheranno altri due dischi, buoni ma non sullo stesso livello di questa vera pietra miliare, facendo poi calare il sipario su una delle realtà più interessante degli anni ’80. Steve Wynn poi intraprenderà una bella carriera da solista, cercando sempre a colpi di riff sanguigni e potenti di investire l’ascoltatore con energia e potenza, salvo poi riunire la band nel 2012 per un lungo tour per il trentennale del loro esordio.

 

Qualcuno potrebbe affermare: sono solo canzoni. Ma sanguinano, e questa è dimostrazione di vita
(Nicola Guerra)

 

Ottobre 2019: The Dream Syndicate – MEDICINE SHOW (1984)ultima modifica: 2019-10-31T11:33:29+01:00da pierrovox

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