Anima Fiammeggiante

Gennaio 2020: Eurythmics - SWEET DREAMS (1983)


  Data di pubblicazione: 4 gennaio 1983 Registrato a: Londra Produttore: David A. Stewart, Adam Williams & Robert Crash Formazione: Annie Lennox (voce. Tastiere, sintetizzatori, flauto), David A. Stewart (chitarre, tastiere, sintetizzatori, programmazioni, cori), Robert Crash (chitarra, batteria, drum machine, sintetizzatori, cori), Green Gartside (voce in Wrap it up), Dick Cuthell (tromba), Adam Williams (basso, sintetizzatori), Andy Brown (basso), Reynald Falconer (sintetizzatori), John Turnbull (chitarra)   Lato A                           Love is a stranger                         I've got an angel                         Wrap it up                         I could give you (a mirror)                         The walk   Lato B                           Sweet dreams (are made of this)                         Jennifer                         This is the house                         Somebody told me                         This city never sleeps  

Fai della gentilezza un'opportunità e cambierai il mondo” (Annie Lennox)

 

Col tempo l'abbiamo vista a fianco di Nelson Mandela a combattere per i diritti dei neri del Sudafrica, soprattutto contro l'Apartheid. Col tempo l'abbiamo vista impegnata per le varie cause civili, a difesa di chi è più debole, e ultimamente ha dichiarato di non essere più interessata alla musica, ma di voler continuare ad impegnarsi per chi non ha avuto le sue stesse possibilità. Queste le sue parole: “Siamo ancora agli inizi, ma il mio è un impegno a lungo termine. Ho usato la mia voce per esprimermi in termini più ampi in modo da dare voce a coloro che non hanno le stesse opportunità che ho io”. Un impegno notevole e di grande umanità, senza dubbio alcuno. Ma Annie Lennox è stata una grande icona del synth pop degli anni '80. Assieme a Dave A. Stewart ha dato vita ad una delle espressioni più colte, intelligenti e modaiole del synth pop degli anni '80. Voce gelida e personalità impenetrabile, forte del proprio carisma, Annie Lennox è stata senza dubbio alcuno una delle donne più importanti degli anni '80, assieme a Madonna e Kate Bush. Annie Lennox e Dave A. Stewart iniziano il loro percorso artistico militando in una band chiamata The Tourists. In quel periodo la loro relazione andava ben oltre il semplice interesse musicale. Ma l'incapacità del gruppo di saper spiccare il volo convinse la Lennox e Stewart a cambiare aria, e così nel 1980 decidono di mettersi in proprio, cercando di creare una musica che fosse aperta alle nuove frontiere della musica elettronica. Il nome del gruppo, Eurythmics, viene preso da una particolare tecnica di danza che Annie Lennox imparò da bambina. L'ambizione del gruppo era talmente grande che di comune accordo Annie e Dave decisero di chiudere la loro relazione sentimentale per concentrarsi decisamente sulla loro attività artistica. Per la realizzazione del loro primo album, il duo si trasferì in Germania, a Colonia, avvalendosi della collaborazione di Holgar Czukay e Jackie Liebezeit dei Can, di Clem Burke dei Blondie, di Robert Gorl dei Deutsh-Amerikanische Freundschaft e del flautista Tim Weather. Questo portò a In the garden, album umorale e suggestivo, ma forse ancora acerbo. Il disco non ottenne un grande successo, e questo spinse i due a comprare un locale a Londra, adibito a studio, dove trascorsero i primi mesi del 1982 a registrare nuove canzoni. Seppur avessero ottenuto così maggiore indipendenza artistica, la latitanza del successo rese particolarmente difficile quel periodo, tanto che Annie Lennox ebbe una sorta di crisi nervosa e Dave Stewart ebbe un collasso polmonare. Ma quando sembra che tutto stia per andare storto, ecco che arriva la sorpresa. Quelle registrazioni portarono alla svolta mondiale di Sweet dreams (are made of this), album della consacrazione, delle copertine su Rolling Stone, e dei singoli che spopolavano in radio, in particolare la title-track suggestiva, sostenuta da una potente base di bassi sintetizzati, nata da una improvvisazione su una traccia registrata in precedenza, e che Dave A. Stewart stava mandando al contrario. Sweet dreams aveva l'aria gelida del krauto pop tedesco, e vantava il fascino ammaliante di una Annie Lennox in perfetta forma. Sarà il brano che più di ogni altro consegnerà il duo alla storia del pop. Ma l'album è anche una mistura perfetta di pop ed elettronica, denso di atmosfere robotiche che tanto rimandavano alle gelate sintetiche dei Kraftwerk, e tanto non disdiceva la frivolezza semplice degli Abba, o il minimalismo esiziale di Philip Glass. Ed è così che il disco parte con un altro inno della band, la sintetica Love is a stanger, che sarebbe una cornice sonora perfetta per pellicole futuriste e fantasy. I've got an angel miscela tocchi esotici alle atmosfere filo psichedeliche emanate dal tappeto sonoro prodotto dalle tastiere. Un'ombra sintetica avvolge il resto di una tetra malinconia new wave. Le pulsazioni alla New Order di Wrap it up vedono la collaborazione di Green Gartside in duetto con Annie Lennox. Non si fa fatica invece ad immaginarsi una I could give you uscita dal repertorio dei primi Depeche Mode. The walk invece ricorda un tantino i Cure, e non solo per l'omonomia di una loro canzone. Le pulsazioni sintetiche di Jennifer richiamano ancora alla memoria i Depeche Mode, in particolare quelli di See you. This is the house si impone invece con tutta la sua carica danzereccia, Somebody told me invece incede con un tono più meditabondo. La chiusura è affidata alle atmosfere rarefatte di This city never sleeps, con gli echi del canto di Annie che si perdono sullo sfondo della notte, così come gli effetti della chitarra di Dave Stewart.

Sweet dreams (are made of this) è un album che ha fatto epoca, soprattutto per la capacità di suonare al contempo leggero, immediato, eppure denso di spettralità. Un album talmente bello e grandioso che, purtroppo, gli Eurythmics non saranno più in grado di ripetere, nonostante gli ammiccamenti al soul e al pop nel successivo Touch, l'eleganza ambiziosa della colonna sonora di 1984 (tratto dall'omonimo romanzo di George Orwell). E i tentativi di aprirsi a nuove influenze con Revenge e Savage non riuscirono a riprodurre un album bello come Sweet dreams, nonostante un successo planetario ormai consolidato, e la stima di cui godevano nell'ambiente musicale (lo stesso Stewart sarà chiamato a produrre i dischi di gente come Tom Petty e Bob Dylan). A fine anni '80 Annie Lennox decise di lasciare il gruppo, per dedicarsi a una sua carriera da solista, con risultati non certo memorabili, salvo poi riunire nuovamente il gruppo per il trascurabile, benché elegante e ben confezionato, Peace. Attività varie, Live 8 e altre cose, e poi giunge la conferma dello scioglimento ufficiale nel 2009. Annie Lennox si è dedicata alle sue attività umanitarie, e forse sono proprio queste i “dolci sogni” di cui oggi ha più bisogno l'umanità!