Aprile 2020: The Kills – NO WOW (2005)

No wow

 

Data di pubblicazione: 21 febbraio 2005
Registrato a: Studio Black Box (Noyant la Gravoyere)
Produttore: The Kills
Formazione: Alison “VV” Mosshart (voce, chitarra), Jamie “Hotel” Hince (voce, chitarre, drum machine, batteria, pianoforte)

 

Tracklist

 

                        No wow/Telephone Radio Germany
                        Love is a deserter
                        Dead Road 7
                        The good ones
                        I hate the way you love
                        I hate the way you love (part 2)
                        At the black of the shell
                        Sweet cloud
                        Rodeo Town
                        Murdermile
                        Ticket man

 

Penso che le cose siano belle quando nessuno le prevede,
quando non ci sono aspettative, e non si sta cercando di
arrivare da qualche parte in particolare
(Alison “VV” Mosshart)

 

Caratteristica del rock degli anni 2000 è stato quello di ridurre un po’ tutto all’osso, compresi gli elementi di una band. I White Stripes hanno dimostrato per l’appunto che per “fare casino” bastano anche due persone, e su questo filone si aggregarono i Kills, “band” formata dalla cantante e musicista americana Alison “VV” Mosshart, e dal chitarrista inglese Jamie “Hotel” Hince. La prima proviene da una formazione punk, mentre Jamie si forma in un più convenzionale gruppo rock, però entrambi coltivano il loro rapporto artistico scambiandosi per diverso tempo materiale da una parte all’altra dell’oceano, fino a quando non si stabiliscono nel quartiere Soho di Londra per avviare una prolifica carriera artistica.
Diversamente però dal punk e garage rock roboante dei White Stripes, i Kills propongono una formula decisamente più asciutta, per certi aspetti minimale, senza molti ritocchi decorativi o incursioni virtuosistiche: il loro è un garage rock alla stato brado, grezzo, che fa tanto riferimento al blues quanto all’elettronica, per un lavoro di fusione interessante ed originale. Particolarmente affascinante il carisma tutto femminile emanato da Alison “VV” Mosshart, che riesce a coniugare nella sua persona tanto il lato dark di Nico quanto i tormenti amorosi di PJ Harvey.
Il loro disco d’esordio, Keep on your mean side, uscito nel 2003, fu un vero e proprio botto: album spettacolare, condito da un minimalismo alt rock, che sapeva fondere tanto il punk quanto il blues, registrato volutamente in lo-fi. Un disco tra i fondamentali del primo decennio del nuovo millennio. Ma in questa sede gli abbiamo preferito il successivo No wow, dove il duo Mosshart-Hince affina la propria capacità di scrivere canzoni, e si apre ad un suono riconducibile per certi aspetti alla new wave degli anni ’80. Il rock e la sua negazione che cercavano di amoreggiare in undici canzoni sporche, e che spingevano il pedale sull’elettronica anni ’70.
Tutto questo spirito è ben evidente nell’iniziale title-track (denominata anche Telephone Radio Germany, che è già tutto un programma), incalzata da ossessivi beat, drum machine circolare e scrosci di chitarra sporca, in chiaro atteggiamento kraut rock, e Alison fa decisamente pensare a PJ Harvey nel suo canto trascinato e sensuale. Love is a deserter giunge col suo carico industriale di suoni metallici e filtrati dalla drum machine, lacerante fino alle budella. Con Dead Road 7 invece si procede su un blues malandato e maledetto, tanto da coniugare il Nick Cave dei primi tempi e la PJ Harvey di Rid of me. Passione e tormento, sensualità e dannazione: esattamente gli elementi che vengono fuori dai dischi appena citati, e qui riproposti con un’intenzionalità particolarmente “peccaminosa”. The good ones è l’episodio più “pop” del disco, che comunque si struttura su un giro distorto delle chitarre. Giunge poi l’assordante giro “antiromantico” di I hate the way you love, divisa in due parti: la prima martellante e ossessionata, dove ancora una volta torna lo spettro della Harvey; la seconda trascinata in un mare di cacofonie dissonanti.
Si riparte con le distorsioni effettate di At the back of the shell, sostenuta anche da un clap endings incalzante. Sweet cloud si trascina con un riff narcotizzato, mentre Rodeo Town preferisce un approccio più “classico” tanto nella melodia quanto nei riff ariosi, rompendo quasi l’atmosfera generale del disco. Murdermile invece torna sui passi di The good ones, ma in modo un po’ più ammiccante, tra sussurri e ruggiti di chitarra. Il disco si chiude con la splendida e cadenzata Ticket man, che fa pensare ad alcune cose di Cat Power.
No wow decretò il successo commerciale dei Kills, e proiettò il loro nome in alto nel mondo del rock alternativo  del nuovo millennio, tanto che Alison “VV” Mosshart fu chiamata collaborare con i Primal Scream e i Placebo, oltre ad intrattenere relazioni artistiche con Jack White. Jamie “Hotel” Hince dal canto suo poté vantare una relazione amorosa con la modella Kate Moss, con sui è stato sposato fino al 2011.
A No wow seguirà un interlocutorio Midnight boom, il buon Blood pressures e Ash and ice, da molti salutato come un album interessante. I Kills hanno rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno per il rock alternativo del nuovo millennio, alla faccia di coloro che sostengono rassegnati che ormai il rock è morto!

 

I Kills sono stati giudicati spesso come sessualmente minacciosi, ma la sensazione è che qui loro sono più simili ad una coppia di migliori amici che giocano con la loro tensione sessuale
(Peter Macia)

Aprile 2020: The Kills – NO WOW (2005)ultima modifica: 2020-04-02T12:00:24+02:00da pierrovox

Potrebbero interessarti anche...