Novembre 2020: John Frusciante – NIANDA LADES & USUALLY JUST A T-SHIRT (1994)

John-Frusciante-Niandra-Lades

 

Data di pubblicazione: 4 novembre 1994
Registrato a: New York
Produttore: John Frusciante
Formazione: John Frusciante (voce, chitarra, basso, piano, mandolino, banjo, clarinetto), Toni Oswald (voce)

 

Niandra LaDes

 

                        As can be
                        My smile is a rifle
                        Head (beach arab)
                        Big takeover
                        Curtains
                        Running away into you
                        Mascara
                        Been insane
                        Skin blues
                        Your pussy’s glued to a building on fire
                        Blood on my neck from success
                        Ten to butter blood voodoo
 

Usually just a t-shirt

 

                        Untitled#1
                        Untitled#2
                        Untitled#3
                        Untitled#4
                        Untitled#5
                        Untitled#6
                        Untitled#7
                        Untitled#8
                        Untitled#9
                        Untitled#10
                        Untitled#11
                        Untitled#12
                        Untitled#13

 

La musica è per me un tempio sacro
(John Frusciante)

 

Negli anni ’90 Enrico Brizzi lo renderà un vero e proprio mito generazionale col suo romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo (cambiando il nome da John a Jack per non incorrere in grane legali), dal quale verrà poi tratto un film. Nonostante però l’acume letterario giovanile del romanzo di Brizzi, il personaggio di John Frusciante verrà ricordato come quello di uno dei più geniali e anti-popolari protagonisti del rock. Raggiunge il successo con i Red Hot Chili Peppers, con i quali si unirà a fine anni ’80 per la realizzazione di Mother’s milk, sostituendo Hillel Slovak, stroncato da un’overdose di eroina il 25 giugno 1988. Sempre per loro realizzerà il tanto celebrato capolavoro generazionale Blood sugar sex magik, che consacrò per sempre il nome dei Peperoncini nella storia del rock di tutti i tempi, oltre a tributargli un successo enorme. Ma sarà proprio quel successo, tanto smisurato quanto inaspettato, che porterà John Frusciante, giovane e talentuoso chitarrista, ad una crisi personale molto acuta e dolorosa.
E mentre il mondo celebrava il successo dei Red Hot Chili Peppers, lui si chiude in un percorso artistico dolente e decisamente alternativo. Non accettava che i Red Hot Chili Peppers si fossero trasformati da band underground a fenomeno mainstream, non sopportava l’eccessiva popolarità che lo imprigionava nella celebrità, e non sopportava più i continui litigi con Anthony Kiedis. Fu così che durante il tour in Giappone del 1992, esattamente il 5 maggio, decise di accomiatarsi dalla band con la quale aveva raggiunto il successo, e si sostiene addirittura che nel congedarsi dai suoi compagni abbia detto: “Dite a tutti che sono uscito fuori di testa!”.
Ma il punto non era solo quella celebrità che rifiutava, ma una vita magra, che nel frattempo gli aveva portato via uno dei suoi più cari amici: l’attore River Phoenix. Questo acutizzerà la sua misantropia e la sua depressione, tanto da farlo chiudere nella solitudine e nell’abuso delle droghe, per lui una vera via d’uscita da quel mal di vivere. Ed in un certo senso può tranquillamente ritenersi un miracolato, perché nonostante le otto overdose di eroina (le sue braccia dilaniate dalla tossicodipendenza ne sono la testimonianza più viva), lui è ancora vivo, ed è in perfetta salute.
Comunque fu in quel periodo che, oltre all’eroina, come fedele compagna di viaggio ci fu la musica, soprattutto quella dei suoi miti, soprattutto David Bowie, di cui consumò i dischi. E quindi trascorreva le sue giornate con una chitarra e un registratore portatile, proprio per catturare in pieno l’attimo creativo, e il dolore che lo consumava. E fu così che in quei due anni progettò d’istinto due album (poi pubblicati in un unico cd) in cui vomitò tutto il suo dolore.
Niandra LaDes & Usually just a t-shirt quindi è il frutto di tutto quel malessere catturato in presa diretta. La prima parte risale al periodo immediatamente precedente la sua fuoriuscita dai Red Hot Chili Peppers, mentre la seconda riflette in pieno la sua solitudine attraverso schizzi sonori sperimentali. Infatti Niandra LaDes raccoglie delle canzoni pensate e realizzate come opere complete, nonostante il sound lo-fi e grezzo, mentre Usually just a t-shirt vive di questo senso di incompletezza e di continua sperimentazione.
L’album si apre con gli umori acidi di As can be, agonizzante blues di strada grondante tossicità e malessere, e prosegue con l’abbozzato e lacerante indie-folk di My smile is a rifle, con un canto strozzato e dolente. Per Head (beach arab) e Big takeover si avvertono echi barrettiani, mentre in Curtain quelli di Daniel Johnston. Running away into you si tinge di umori sperimentali, Mascara invece dal canto suo di quelli mediorientali. Poi seguono due schizzi: quello pianistico di Been insane, e quello acustico di Skin blues. Your pussy’s glued to a building on fire invece si adagia su un blues malandato, e il rifiuto del successo è evidente in Blood on my neck from success. Lo schizzo Ten to butter blood voodoo chiude la prima parte, dove la tensione è evidente, il dolore pure, e apre all’altra parte del disco, fatta di ritagli sonori ed esperimenti vari.
Questo doppio album è straziante e dolente; ad ascoltarlo stai male, perché percepisci chiaramente quanto stava male lui. Del resto, grazie a Dio, John Frusciante riuscì a mettersi dietro le spalle quel terribile periodo, continuando il suo percorso da solista, con album alcune volte interlocutori, altre volte grandiosi (come nel caso di To record only water for ten days, Shadow collide with people o The empyrean), e col suo ritorno nei Red Hot Chili Peppers, con i quali inciderà il fortunato Californication, ma anche i deludenti By the way e Stadium arcadium, salvo poi riabbandonarli nel 2009 per dedicarsi alla sua musica e ai suoi progetti da solista. E considerando il suo percorso artistico, molto più prolifico ed intenso da solista, è facile sostenere, citando un vecchio proverbio, che “meglio solo…”

 

John è il migliore! Non perdetevi questa bella roba!
(Flea)

Novembre 2020: John Frusciante – NIANDA LADES & USUALLY JUST A T-SHIRT (1994)ultima modifica: 2020-11-30T11:33:41+01:00da pierrovox

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