“Mi piace uscire allo scoperto e vedere cosa accade” (B.B. King)
Una scena del film Rattle and hum degli U2 riprende Bono che parla con B.B. King, e il celebre chitarrista blues gli spiega cosa gli piace: non restare fermo, ma scommettere sempre su sé stesso, sulla curiosità di indagare sulle cose che succedono. Si autodefinisce un tipo ribelle, che nonostante l'età non ha timore né dei giudizi, né tanto meno degli ostacoli. Tredici anni dopo, il grande chitarrista si accoda ad un altro grande della sei corde, Eric Clapton, per realizzare un album che possa trasferire nel nuovo millennio tutta la poesia e l'urgenza del blues. Così nacque Riding with the king, che porta il titolo e la canzone di un grande pezzo di John Hiatt. E cosa c'è di più “rivoluzionario” che ribadire la musica della rivendicazione in un'epoca assuefatta dalla pubblicità e dalla televisione? Cosa c'è di più rivoluzionario che affidare alla chitarra il compito di “uccidere i fascisti”, secondo un'espressione di Woody Guthrie? Il nuovo fascismo è il conformismo, la rassegnazione alla banalità e alla brutalità. Qui c'è spazio per una musica che non ha tempo, che spazia nel repertorio di grandi artisti e lo riafferma per le nuove generazioni. Si suona da Dio ed è un piacevole sentire!