Marzo 2021: Neu! – NEU! (1975)

Neu!

 

Data di pubblicazione: 1975
Registrato a: Conny’s Studio (Colonia)
Produttore: Konrad Plank
Formazione: Michael Rother (voce, chitarra, tastiere), Klaus Dinger (voce, batteria, chitarra), Thomas Dinger (batteria), Hans Lampe (batteria)

 

Lato A

 

                        Isi
                        Seeland
                        Leb Wohl
 

Lato B

 

                        Hero
                        E-Musik
                        After eight

 

Chiudete gli occhi per vedere meglio
e buon viaggio nel paese delle cose
che non si vedono
(Karl Heinz Stockhausen)

 

Nel bel mezzo degli anni 70′ si assisteva a quello che molti chiameranno “la morte del rock”.  Una sorta di terapia intensiva prima dell’urlo scatenante del punk, che riaprì il tutto con un tono decisamente dissacrante. Questo però si registra come un periodo strano, di transizione, ma un periodo in cui tante band provarono a dire la loro. In Germania il duo Michael Rother e Klaus Dinger dopo le rispettive pause con Harmonia e La Dusseldorf, decisero di dare un seguito al loro Neu!, e questo fu un vero e proprio saggio artistico, in cui confluivano tutta una serie di armonie e di dissonanze stranianti.
Ascoltando questo nuovo capitolo della saga dei Neu! si ha proprio questa l’impressione: come se la prima parte fosse un po’ un ricordo, con un lato melanconico quasi da addio, che si rifà un po’ a quella musica tra l’ambient e lo space rock più concreto, con tratti di piano e sintetizzatori, con Rother che ci regala atmosfere sognanti. La seconda parte è dura, incredibilmente dura: è punk, nella musica, nell’atteggiamento, in tutto. Ѐ Punk due anni prima del Punk. E Dinger è Rotten due anni prima di Rotten!
Quattro tocchi di piano ci introducono all’interno di questo terzo capitolo dei Neu!: è Isi. Qui confluiscono le influenze che hanno fatto capolino  nei progetti solisti dei due protagonisti princiali. Si prosegue con il procedere meditativo e con Seeland, una specie di cura defaticante per i sensi presi d’assalto, con un andazzo sempre costante a crescere e poi svanire ciclicamente, senza tanti cambiamenti nelle varie progressioni. E poi all’improvviso sul finire della traccia, uno scroscio di pioggia ci anticipa il pezzo successivo. Il mare apre Leb Wohl, commistione perfetta tra musica e ambiente, con un ticchettio timido da sottofondo, quasi come se non volesse rovinare l’atmosfera. Un atmosfera sognante, triste e rilassante che invita a distendere i sensi e lasciarsi cullare. Il locus amenus dove ognuno può rifugiarsi dopo una brutta giornata. Ogni tanto delle parole irrompono, parole singole non frasi, seguite da quell’eco tipico degli spazi aperti. Una sorta di mantra di nove minuti, sempre più astratti, sempre più magnifici, un addio con le lacrime agli occhi che il mare accuratamente accoglie quando esse fanno capolinea sul nostro viso. E con questo saluto finisce anche la prima parte dell’album, quella più riflessiva e intimista, in un climax di intensità e emotività, ma anche di lunghezze dei brani e per semplicità.
La seconda parte si apre con Hero, aggressiva, punk. Un punk ricco e sofisticato, non ancora grezzo. Dinger urla, non sussurra più. La canzone sembra non finire più, sempre più degenerata e urlata, ma poi nel nulla si dissolve tutto da dove era venuto. Segue E-Musik, col ritmo veloce di Dinger, effetti in dissolvenza.. C’è un ritmo instancabile e un tema monotono che si ripete ossessivo fino all’esaurimento nervoso. E poi come dal nulla, dallo stesso nulla sbuca After eight. Sembra quasi il reprise di Hero, solo più distort. La distorsione aumenta, la rabbia arriva al suo sfogo, e i Neu! all’ultimo vero album.
Analizzando il disco nel suo intero potremo dargli solo un aggettivo solo: classico. Quest’album è troppo frammentario rispetto al primo, e troppo tra-le-righe rispetto al secondo, ma è ugualmente un capolavoro, il canto del cigno dei Neu! che con questo chiusero la trilogia che diede una nuova vita al rock. Anzi no alla Musica. Quella stessa musica che a metà dei 70′ sembrava aver smarrito la vita, e che qui la ritrovava passando prima dal Paradiso dei primi tre brani e poi all’Inferno dei secondi tre, senza passare per il Purgatorio.

Marzo 2021: Neu! – NEU! (1975)ultima modifica: 2021-03-22T10:02:36+01:00da pierrovox

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