Luglio 2021: Mick Jagger – WANDERING SPIRIT (1993)

Mick Jagger - Wandering spirit

 

Data di pubblicazione: 9 febbraio 1993
Registrato a: Atlantic Studios (Los Angeles)
Produttore: Rick Rubin
Formazione: Mick Jagger (voce, chitarre, armonica, tastiera, percussioni), David Bianco (sintetizzatore), Curt Bisquera (batteria), Lenny Castro (percussioni), Matt Clifford (virginal, clavicembalo), Flea (basso), Lynn Davis (cori), Jim Keltner (batteria), Lenny Kravitz (voce), Jay Dee Madness (pedal steel guitar), Jean McCain (cori), Robin McKidd (violino), Brandan O’Brien (chitarra), Jeff Pescetto (cori), John Pierce (basso), Courtney Pine (sassofono), Billy Preston (piano, tastiere, organo), Jimmy Rip (chitarra, percussioni), Frank Simes (chitarra), Benmont Tench (piano, tastiere), Doug Wimbish (basso)

 

Tracklist

 

                        Wired all night
                        Sweet thing
                        Out of focus
                        Don’t tear me up
                        Put me in the trash
                        Use me
                        Evening grown
                        Mother of a man
                        Think
                        Wandering spirit
                        Hang on to me tonight
                        I’ve been lonely for so long
                        Angel in my heart
                        Handsome Molly
 

 

Sono pieno di energia
(Mick Jagger)

 

C’è stato un momento in cui pareva che la parabola dei Rolling Stones (la band che a quanto pare ha fatto il patto col diavolo, e che non ne vuole proprio sapere di chiudere i battenti) stesse per concludersi e nel modo peggiore. Gli anni ’80 in particolare hanno mostrato tutta una serie di tensioni che li hanno resi dei veri e propri separati in casa. Non per niente al famoso Live Aid la band non si presentò unita, ma Mick Jagger preferì esibirsi in duetto con Tina Turner, mentre Keith Richards e Ronnie Wood si esibirono con Bob Dylan. Eppure gli Stones di problemi ne hanno affrontato, a cominciare proprio dalla cacciata e dalla dipartita di Brian Jones, dal maledetto Festival di Altamont, fino al famoso esilio francese che li vide perduti nel tunnel della dipendenza… Tuttavia non tutti i mali vengono per nuocere, e se le “Pietre Rotolanti” col tempo han saputo ritrovarsi, nel loro ambito da solisti, i vari membri della band hanno prodotto materiale forse superiore a quello che in quel periodo facevano nel gruppo. Uno di questi è senza dubbio Wandering spirit, il terzo album da solista di Mick Jagger, prodotto dal grande Rick Rubin.
Il batterista  dà il quattro e si parte subito alla grande con l’impetuosa Wired all night che ha una forza e delle sonorità rock che non possono non coinvolgere. Bello il ritornello in pieno marchio di fabbrica Stones. Molto coinvolgente, anche se in maniera completamente diversa, è anche Sweet thing che cerca appigli tra i vari generi musicali. Out of focus è un po’ troppo legata agli Stones, ma ha nel ritornello molto orecchiabile il suo punto forte. Don’t tear me up è bella e orecchiabile, mentre la successiva Don’t put me in the trash cerca di ricalcare l’energia del primo pezzo.
Use me unisce il talento del vecchio Mick in maniera sublime col meglio di un certo Lenny Kravitz. Il brano è ondeggiante e rotolante (guarda caso) in maniera davvero coinvolgente. Le due voci si alternano e si fondono con classe. Think è un’altra cannonata di energia rock di quella che tanto ci piace e ci spettina. Batteria, chitarra, basso e fiati sono talmente forti da poter fare incazzare chiunque abbia mai provato a suonare uno strumento, eppure i virtuosismi si miscelano tra loro in maniera non ostentata, ed il superbo complesso di suoni trova nella solita, vecchia, non alta ma sapiente voce di Mick il giusto faro guida. Se ciò non fosse ancora sufficiente, la canzone successiva, che da il titolo all’album, è un’altra grande prova di sapienza nella scelta dei suoni e delle atmosfere. Il livello tecnico/musicale è più basso ma non per questo meno coinvolgente, e Mick si destreggia con disinvoltura in una melodia a tratti un po’ country.
I’ve been lonely for so long e Hang on to me tonight resatano un po’ il mestiere, ma una bella e strana Angel in my heart, con una sorta di clavicembalo che fa da sottofondo ad una voce qui forse un po’ troppo mielosa che rincorre i fasti di Lady Jane. Handsome Molly è  uno scherzo e un divertimento e tale deve rimanere.
L’album funziona e tira di brutto. Non sarà un capolavoro come Sticky fingers o Exile on Main Street (non voleva proprio esserlo), ma è di certo una delle prove da solista più superbe che il buon vecchio Mick potesse sfoderare nel suo armamentario rock!

Luglio 2021: Mick Jagger – WANDERING SPIRIT (1993)ultima modifica: 2021-07-12T08:17:49+02:00da pierrovox

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