Luglio 2021: Dido – LIFE FOR RENT (2003)

Dido - Life for rent

 

 

Data di pubblicazione: 29 settembre 2003
Registrato a: The Ark, The Church, Cubejam, Wessex Studios, AIR Studios, Angel Recording Studios (Londra)
Produttore: Rollo & Dido
Formazione: Dido (voce), Rusty Anderson (chitarra), Dave Randall (chitarra), Richard J. Parfitt (chitarra), Rick Nowels (chitarra, tastiere), Adam Zimmon (chitarra acustica), Paul Herman (chitarra acustica), Aubrey Nunn (basso), Sister Bliss (piano, tastiere), Mark Bates (organo, tastiere, pecussioni), Carlos Paucar (percussioni), Mako Sakamoto (batteria), Andy Treacy (batteria), Pauline Taylor (cori)

 

Tracklist

 

                       White flag
                        Stoned
                        Life for rent
                        Mary’s in India
                        See you when you’re 40
                        Don’t leave home
                        Who makes you feel
                        Sand in my shoes
                        Do you have a little time
                        This land is mine
                        See the sun
 

 

Successo e fama sono due cose diverse.
Successo è fare ciò che ci piace,
la fama può arrivare senza merito
(Dido)

 

Tutto è successo quando il controverso ed inquieto rapper Eminem proposte alla giovane e talentuosa cantante Dido di concedergli un campionamento del suo nuovo pezzo, Thank you, come ritornello della velenosa invettiva di Stan. Non furono pochi coloro che storsero il naso di fronte ad una scelta del genere, ma si può senza dubbio affermare che la scelta fu a dir poco azzeccata, proprio perché univa, in una perversa idea, la grazia e la rabbia. Dido da allora fu proiettata sulla fama mondiale, e quel singolo fece da traino al suo primo album, No angel, che vendette la bellezza di oltre venti milioni di copie.
Tuttavia non pochi si chiedevano se Dido, indubbiamente talentuosa e dotata di una voce delicata e graziosa, fosse solo un fuoco di paglia o una promettente cantante di pop-folk, dai vaghi sapori british, tanto da unire la grazia naturale di una Joni Mitchell con alcune armonie che addirittura facevano pensare. Del resto oltre venti milioni di persone che avevano comprato e apprezzato il suo disco potevano aver torto?
L’attesa per il suo secondo album, che giunse a ben quattro anni dal suo disco d’esordio, era dunque molto alta, e si attendeva al varco la prova per saggiare veramente se Dido era una grande artista o solo una delle figura che popolavano il mondo dello showbusiness.
Life for rent si rivelò un album capace di catturare l’attenzione del grande pubblico, attraverso una manciata di canzoni sospese tra armonie languide e una latente malinconia come sottofondo alle canzoni. Gli arrangiamenti, curati ma mai invasivi, davano spazio ad una voce sorprendentemente bella.
Il disco si apriva con le dolci trame ariose del singolo White flag, per poi procedere con il beat sintetici di Stones, a metà tra certi Massive Attack e la Madonna più sofisticata. Di gran spessore la delicata title-track, che molto doveva alla maestra Joni Mitchell. Mary’s in India è tutta bollicine e briosità folk, mentre See you when you’re 40 ha un interessante incedere trip-hop. Don’t leave home invece si affaccia sul cantautorato più mainstream degno di Natalie Imbruglia. Who makes you giocherella invece con alcuni elementi funky, anche se in chiave fortemente minimale. Di ben altro spessore Sand in my shoes, che sfoggia tutta una serie di elementi folk-pop che brillano di luce propria. Do you have a little time torna sulle sonorità trip-hop, cercando di incrociare DJ Shadow o Aphex Twin da qualche parte, senza riuscirci in maniera convincente. In This land is mine si possono intravedere dei colori tenui che fanno pensare all’irish folk dei Clannad. Chiude tutto il folk-pop didascalico di See the sun.
L’album ottenne un notevole successo, anche se di poco inferiore a quello di No angel. Nonostante una certa uniformità stilistica e una evidente monocromia, ribadiva il talento di un’artista che forse poi non ha avuto modo di fare il salto di qualità in senso definitivo. Tuttavia è dolce lasciarsi cullare dalla bellezza della sua voce

Luglio 2021: Dido – LIFE FOR RENT (2003)ultima modifica: 2021-07-26T09:21:02+02:00da pierrovox

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