Anima Fiammeggiante

Agosto 2021: Courtney Love - AMERICA'S SWEETHEART (2004)


  Data di pubblicazione: 10 febbraio 2004 Registrato a: Studio Miraval (Correns) Produttore: Josh Abraham, James Barber & Matt Serletic Formazione: Courtney Love (voce, chitarre), Scott McCloud (chitarre), Lisa Leveridge (chitarre), Jerry Best (basso), Patty Schemel (batteria), Smanatha Maloney (batteria), Emilie Autumn (violino)   Tracklist                           Mono                         But Julian, I'm a little bit older than you                         Hold on to me                         Sunset strip                         All the drugs                         Almost golden                         I'll do anything                         Uncool                         Life despite God                         Hello                         Zeplin song                         Never gonna be the same                        

"Per le donne è ancora difficile farsi strada nel mondo della musica" (Courtney Love)

 

Forse ha ragione lei sul fatto che per una donna, nel muscoloso mondo del rock, farsi strada è più complicato che per gli uomini. Il rischio di essere fraintesi o di essere scambiati per un mero oggetto sessuale è molto alto. Sta di fatto comunque che il rock è qualcosa che ha a che fare da sempre con la rabbia, la rivolta e la trasgressione, ed in questo non si può assolutamente negare a Courtney Love di essere stata una vera e propria rockstar, pur con tutte le faccende estremamente controverse che la riguardano, a cominciare proprio dal tormentato rapporto con suo marito Kurt Cobain. L'ombra di Kurt ha influito non poco però sul destino stesso delle Hole, nonostante il leader dei Nirvana a più riprese abbia cercato di evitarlo. Più di uno ritiene Courtney Love la moglie di Cobain, e non la leader delle Hole. Tuttavia le Hole sono state uno dei fenomeni più scoppiettanti ed influenti del rock al femminile degli anni '90, a cominciare dalle dissonanze assordanti dell'esordio Pretty on the inside, ai tormenti di Live through this, fino alle morbidezze pop di Celebrity skin, che poi chiuderà la carriera della band, con Courtney che abbandonerà l'estetica ribelle grunge per indossare magliettine, sandali e pantaloni di pelle, per rilanciare il suo versante più dannatamente sexy. Concluso il percorso con le Hole, e chiuse le altrettanto tormentate relazioni sentimentali con Billy Corgan ed Edwart Norton, Courtney pensa di avviare una carriera da solista. Il risultato è il suo unico album da solista, America's sweetheart (titolo che fa il verso alla dozzinale commediola romantica di Joe Roth, con Julia Roberts e Catherine Zeta-Jones, o semplicemente vorrebbe accostare la figura sguaiata della Love in maniera provocatoria alle tante attrici amate dal grande pubblico americano, da Meg Ryan alla già citata Roberts). Ad essere sinceri, il disco è ciò che si potrebbe definire il frutto di una montagna che ha partorito il topolino, dove aggressività e dolcezze si ricollegano al discorso lasciato in sospeso con le Hole. In sostanza Courtney, pur con tutte le buone intenzioni del caso, non riesce del tutto a chiudere un capitolo della sua vita e ad aprirne definitivamente uno nuovo. Tuttavia, pur nel suo essere un disco non riuscito, quest'album merita comunque menzione per il semplice fatto di essere un capitolo in cui il rock al femminile cerca con forza di andare al potere, di liberarsi dai cliché e di provocare l'ascoltatore. Non tutte le ciambelle riescono con buco (ehm...), si dice, ma ciò non toglie che la pasta non possa comunque essere assaporata!