Anima Fiammeggiante

Novembre 2021: Dinosaur Jr - GREEN MIND (1991)


  Data di pubblicazione: 19 febbraio 1991 Registrato a: Sourcer Sound (New York), Fort Apache North (Cambridge) Produttore: J Mascis Formazione: J Mascic (voce, chitarra, basso, batteria), Murph (batteria), Joe Harvard (chitarra), Jay Spiegel (batteria, tom-tom, cembalo), Don Fleming (chitarra, basso acustico), Sean Slade (mellotron), Matt Dillon (cori)   Tracklist                           The wagon                         Puke + cry                         Blowing it                         I live for that look                         Flying clould                         How'd you pin that one on me                         Water                         Muck                         Thumb                         Green mind  

"Generalmente le mie canzoni sono solo alcuni riff messi assieme come scusa per un assolo di chitarra" (J Mascis)

 

L'indolenza ha ottenuto il potere. La voce pigra di J Mascis e la sua chitarra rilassata sciolta escono dal circuito radiofonico del college proprio quando il fenomeno del grunge (di cui J era stata una delle ispirazioni fondamentali dietro), abbatte la barriera della separazione tra musica underground e musica tradizionale. Eppure non è grazie alla gloria riflessa che la band firma per un maggiore e raccoglie l'attenzione di un grande pubblico. Il merito di questo successo sta nella capacità di Mascis di rappresentare con sincerità una generazione annoiata, cresciuta in una società benestante in grado di anestetizzare qualsiasi istinto giovanile di ribellione come quello americano negli anni '80. Una generazione che si oppone passivamente agli ideali edonisti di quell'epoca attraverso il distacco auto-soddisfatto dalla collettività, dall'auto-chiusura, dalle dimissioni. Interamente composto da Mascis, nonostante sia il primo album senza Lou Barlow al basso, Green Mind mostra un desiderio comunicativo non più diretto esclusivamente verso l'interno. Mascis sembra rendersi conto che c'è un mondo intorno a lui, e non sembra così disinteressato nel manifestare la sua apatia soddisfatta. Può essere per una maggiore pulizia di quegli angoli sporchi con il rumore dei primi dischi, o può essere per una sensibilità melodica più esplicita, il fatto è che se Green mind da un lato perde il fascino dell'imperfezione e l'ingegnosità del precedente album, dall'altro si presenta come uno dei dischi più rappresentativi del rock americano degli anni '90