Anima Fiammeggiante

Novembre 2021: Liam Gallagher - AS YOU WERE (2017)


  Data di pubblicazione: 6 ottobre 2017 Registrato a: Echo Studio (Los Angeles), Snap Studios, The Firepit Recording Studios (Londra) Produttore: Dan Grech-Marguerat, Greg Kurstin & Andrew Wyatt Formazione: Liam Gallagher (voce, chitarra), Greg Kurstin (basso, batteria, chitarre, armonica, percussioni), Dan Grech-Marguerat (programmazioni), Davey Badiuk (programmazioni), Mickey Moore (chitarra elettrica, basso), Dan McDougall (batteria, basso, chitarre, tastiere), Martin Slattery (tastiere, sassofono), Ben Edwards (tromba), Mark Brown (sassofono), Mike Kearsey (trombone), Sally Herbert (violino, orchestrazioni), Ian Burdge (violoncello), Rachel Robson (viola), Tom Pigott Smith (violino), Andrew Wyatt (chitarra acustica, programmazioni, piano, basso, sintetizzatore), Drew McConnell (basso), Jay Mehler (chitarra acustica, chitarra elettrica), Christian Madden (tastiere), Michael Tighe (chitarra acustica), Bridget Sarai (cori), Vicky Akintola (cori)   Tracklist                           Wall of glass                         Bold                         Greedy soul                         Paper crown                         For what is worth                         When I’m in need                         You better run                         I get by                         Chinatown                         Come back to me                         Universal gleam                         I’ve all I need  

Gli Oasis erano sicuramente come una cazzo di Ferrari: bellissimi da guardare, bellissimi da guidare, e andavano fottutamente fuori controllo ogni tanto, quando andavano troppo veloce” (Liam Gallagher)

 

Dei due fratelli Gallagher, Liam era sicuramente quello più rude, più “cattivo”, più stronzo! Lo dice il suo carattere fieramente manchesteriano, da brutto ceffo, di quelli che fanno scoppiare una rissa al pub non appena ne hanno la possibilità, anche per il più innocuo dei pretesti. Da quello che è stato diffuso, è proprio una sua escandescenza nei camerini che ha causato lo scioglimento degli Oasis. Stando alle parole di Noel, prima del concerto di Parigi, durante un furioso litigio fece roteare una chitarra per aria, prima di lanciargliela addosso, mancandolo per un pelo. Da allora una delle band icona del brit pop degli anni ’90 chiuse definitivamente i battenti, dopo anni di litigi e riappacificazioni. Noel Gallagher avviò una personale carriera mettendo su un gruppo che ha prodotto una serie di dischi più che discreti, e Liam fece altrettanto fondando i Beady Eye, ma dagli esiti artistici meno fortunati; la dimostrazione che il genio creativo negli Oasis apparteneva senza dubbio a Noel. Ma sarebbe oltremodo ingiusto non riconoscere anche a Liam i giusti meriti di una parabola influente e fortunata: la sua voce nasale, il carattere burbero e la postura strafottente erano parte integrante del successo e della personalità della band. E mentre Noel non ne vuole più sapere di rimettere su il vecchio gruppo, Liam ha sempre tentato la strada della reunion, ora con messaggi dolci rivolti al fratello e rivale, ora con frecciate velenose (tipo quella che lo accusa di essere il “leccaculo” degli U2, verso i quali ha rivolto una stoccata niente male come: “Meglio mangiare la mia merda piuttosto che ascoltare quel gruppo di noiosi stronzi”, dimenticando però i baci lussuriosi che si scambiò con Bono a metà anni ’90). Ad ogni modo una sua dimensione da solista Liam Gallagher l’ha finalmente trovata dopo tanti tentativi col suo primo album a proprio nome uscito nel 2017. As you were è un album molto accessibile. Ci sono due aspetti salienti dell'uscita, Paper crown e For what it's worth (che condivide un titolo e un cenno alla canzone di Buffalo Springfield) in cui entrambi si staccano e galleggiano in ipnotici vortici di psichedeliche visioni Beatles. Completo di arrangiamenti di corde in continua evoluzione che rapiscono e girano tenendo in mano uno specchio del passato e visioni future. C’è anche chi dice che As you were manca di direzione, anche se qui le note, il tempo e lo spazio, sostituendo il passato con il presente e il presente con una soddisfacente illusione che fiorisce, forse senza chiarezza, il disco in un certo senso è il risultato dei tempi in cui viviamo, e se questo album avesse corso durante i nebbiosi giorni di un passato lontano, nessuno avrebbe avuto qualsiasi problema che colleghi i magici punti surreali sparsi in e tra questi solchi. L’album solista di Liam Gallagher è emotivo, spavaldo, affascinante e divertente composto da canzoni da stadio che scivolano nella notte come un laser nello spazio, volano in alto con ali fresche di tenerezza, a volte l'integrità, e una fluidità che scende con forza. Per una volta tanto, bravo!