“Non mi sentivo così da quando ascoltai per la prima volta i Sex Pistols” (Michael Stipe)
L'album di debutto di Peaches è una raccolta gloriosamente sporca di tracce di electroclash super volgari. Nel 2000, i titoli e i testi delle canzoni di Peaches, eroina di un nuovo femminismo post-porno, post-punk e post-trans che da oltre quindici anni sta spingendo ai limiti per abbattere, anche con la musica,i confini di genere sessuale, erano ancora legittimamente risqué, e conferirono all'album un'atmosfera dannatamente sexy. The Teaches of Peaches è un album epico e frustrante. È ammantato dall'ossessione di Peaches per il sesso ed è il suo prodotto musicale incredibilmente incoerente. Nel casi più sferzanti, come i brani d’apertura Fuck the pain away e AA XXX, Peaches è spettacolare, un mostro antisommossa/electroclash. I testi funzionano proprio quando sono spinti da un ritmo altrettanto sporca. Probabilmente non è un classico artistico a tutto campo, ma è uno dei migliori album in circolazione una donna che vuole fare sesso, avere il controllo del sesso e godersi il sesso senza renderlo piacevole per chiunque altro che se stessa. In altri termini ha delle attitudini punk dannatamente sfacciate da non temere confronti col passato, da Joan Jett a Courtney Love. Questo le ha portato la stima di grandi artisti come Michael Stipe (che la volle al suo fianco nel pezzo Alligator, aviator, autopilot, antimatter, inserito in Collapse into now, l’album di commiato dei R.E.M.) e Yoko Ono