Aprile 2022: The Magnetic Fields – 69 LOVE SONGS (1999)

69 love songs

 

Data di pubblicazione: 7 settembre 1999
Registrato a: Polar West, Mother West, Polar Mother, Sonics (New York)
Produttore: Stephen Merritt
Formazione: Stephen Merritt (voce, chitarre, harmonium, ukulele, mandolino, tastiere, xylofono, percussioni, arpa), Sam Davol (violoncello, flauto), Claudia Gonson (piano, batteria, percussioni, voce), John Woo (banjo, chitarra, mandolino, basso)
 

Cd 1

 

                          Tracks 1-23

 

Cd 2

 

                          Tracks 1-23

 

Cd 3

 

                          Tracks 1-23

 

È una bravata. È un’opera audace
e si è tenuti a pensare che sia orribile, ma non lo è.
È troppo grossa per essere stupida.
Se avesse quaranta canzoni, sarebbe stupida.
Con sessantanove è festosa
(Stephen Merritt)

 

La prima cosa che colpisce di 69 love songs, prima ancora di sentire la prima nota della musica è la scala di quella dannata cosa: tre cd per tre ore di musica su un tema. Ci vuole una bella dose di coraggio per offrire così tante canzoni in una sola seduta, poiché la maggior parte degli artisti fatica a mettere una dozzina di brani decenti su un album. Ma pensandoci bene, sicuramente l’amore è un argomento abbastanza grande da meritare una grande affermazione come 69 love songs. Se c’è una cosa di cui tutti hanno bisogno nella loro vita è appunto l’amore.
69 love songs fa del suo meglio per rispecchiare tutti gli aspetti dell’amore, dalla corsa ormonale di incontrare un nuovo partner per la prima volta, l’eccitazione di stabilire una relazione, la fiducia e il conforto di una relazione stabile e il piacere di invecchiare con il tuo compagno di vita. Mostra anche accuratamente il lato negativo dell’amore: le dolorose divisioni, i rifiuti, i partner che fanno richieste irragionevoli, il desiderio di un ex partner che è andato avanti da tempo, i divorzi dolorosi.
Come l’amore, 69 love songs è variegato. Cambia troppo spesso il suo umore, si allontana in direzioni in cui non ci si aspetta e a volte può lasciare frustrati e perplessi. Può anche portare ad altezze inaspettate, far sorridere come un idiota, suscitare intensi sentimenti di estasi, far sentire meglio con sé stessi e far pensare a nient’altro. Nel corso dei tre cd questo disco trasporta in un viaggio emozionante sulle montagne russe. Proprio come l’amore.
La musica stessa è spesso essenziale e minimale, i cantanti non sono tecnicamente brillanti e i testi sono scritti in un modo che li rende immediatamente comprensibili, eppure sono ancora opere di meraviglia in miniatura. Tutto questo senza dover ricorrere alla power ballad.
Questo disco accompagna la vita quotidiana, con i ricordi frammenti di melodie e testi che aumenta il battito e mettono una molla nel passo. Alla fine ci si rende conto che questa musica è diventata una parte della propria vita. È tentacolare, onnicomprensivo, ci sono aspetti sfuggenti che ti fanno infuriare, ma ci sono anche lati che non puoi sperare di capire e che accetti come parte dell’accordo.

 

Aprile 2022: The Magnetic Fields – 69 LOVE SONGS (1999)ultima modifica: 2022-04-07T10:43:22+02:00da pierrovox

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