Maggio 2022: Van Halen – 1984 (1984)

Van Halen - 1984

 

Data di pubblicazione: 9 gennaio 1984
Registrato a: 5150 Studios (Los Angeles)
Produttore: Ted Templemen
Formazione: Eddie Van Halen (voce, chitarre, tastiere), Michael Anthony (basso, sintetizzatore), David Lee Roth (voce), Alex Van Halen (batteria, voce)
 

Lato A

 

                        1984
                        Jump
                        Panama
                        Top Jimmy
                        Drop dead legs
 

Lato B

 

                        Hot for teacher
                        I’ll wait
                        Girl gone bad
                        House of pain
 

 

Alcuni vogliono essere stelle, altri musicisti.
Le stelle vanno e vengono, mentre i musicisti fanno musica finché campano
(Eddie Van Halen)

 

Poche cose sono state così “terribilmente” anni ’80 come i poderosi riff sintetici che aprono l’epica e pomposa Jump dei Van Halen, contenuta in un album che molti oserebbero infilare dietro a cose come The final countdown degli Europe, ma non si può nemmeno negare che in qualche modo quel tipo di sound così crossover abbia in un certo senso rilanciato un’idea dell’hard rock in un decennio da molti ingiustamente bollato come l’apoteosi del consumismo e della plasticità.
Eppure i Van Halen sono tra gli alfieri assoluti del rilancio dell’AOR della fine degli anni ’70, con i primi due album assolutamente iconici nel loro genere, fatto di poderose e massicce dosi di chitarre, assoli e ritmica forsennata. Eppure in questa sede optiamo per l’orwelliano 1984 a rappresentare il gruppo e la tecnica del dotato chitarrista Eddie, forse perché probabilmente Jump accompagnerebbe bene le imprese di Rambo o il rilancio di Rocky Balboa, o più semplicemente sarebbe da perfetto sfondo alle ambizioni di gloria dello sfigato Oscar Pettinari in Troppo forte.
Ma il disco possiede anche la caratura dell’hard dei vecchi tempi nella fragorosa Panama, che emana fragranze Motörhead tra i suoi solchi. Top Jimmy parte in sordina, con un fraseggio di chitarra vagamente psichedelico e le fitte trame hard che poi prendono piede in un ritmo incalzante di sano rock’n’roll. Drop dead legs invece è la più classica ballatona rock che procede a passi marcati, dando poi sfoggio di tutti i suoi virtuosismi.
Il secondo lato dell’album si apre con Hot for teacher i suoi rumorismi disordinati in perfetta chiave trash metal. I’ll wait è fortemente caratterizzata da i synth che fanno pensare immediatamente ai Genesis collinsiani di Abacab. Girl gone bad è un’altra cavalcata dall’alto tasso energetico, e ci si congeda con un’altrettanta vigorosa House of pain.
Qualcuno sosteneva che il rock era morto negli anni ’70. I Van Halen invece ci tengono a dire l’esatto contrario. Ed è da lì che poi prenderà piede il fermento che porterà ai Guns ‘N Roses e compagnia cantante. Solo del buon rock’n’roll!

 

Maggio 2022: Van Halen – 1984 (1984)ultima modifica: 2022-05-23T07:46:15+02:00da pierrovox

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