Agosto 2022: Joni Mitchell – BLUE (1971)

Joni Mitchell - Blue

 

Data di pubblicazione: 22 giugno 1971
Registrato a: A&M (Hollywood)
Produttore: Joni Mitchell
Formazione: Joni Mitchell (voce, chitarra, dulcimer, piano), James Taylor (chitarra), Russ Kunkel (batteria), Stephen Stills (chitarra, basso), Peter Kleinow (pedal steel guitar)

 

Lato A

 

                        All I want
                        My old man
                        Little green
                        Carey
                        Blue
Lato B

 

                        California
                        This flight tonight
                        River
                        A case of you
                        The last time I saw Richard
 

Io vedo la musica come fluida architettura
(Joni Mitchell)

 

Poche artiste sono riuscite ad imprimere al massimo la canzone d’autore al femminile come Joni Mitchell. Dotata di una forte propensione ad un passionale romanticismo, cupo, straziante, la cantautrice canadese ha impresso il suo marchio nella folk song americana. In particolare la sua canzone d’autore è stata contaminata da elementi come il jazz e il blues, seguendo forse l’istinto pioneristico di Laura Nyro, e cercando di farla evolvere verso spazi che vadano oltre il fisico.
La sua formazione musicale inizia nella prima metà degli anni ’60, quando incontrò i suoi conterranei Leonard Cohen e Neil Young nei vari giri artistici. Da lì cominciò un percorso che la porterà ad affinare la sua arte in modo originale, stupefacente. Tuttavia il suo percorso personale si vedrà segnato da alcuni eventi particolarmente sofferti, con scelte difficili e momenti oscuri.
L’album della maturità artistica arrivò nel 1971, quando il fermento della cultura hippie era stato già seppellito dietro le stragi di Bel Air e il famigerato Festival di Altamont. Joni Mitchell fu una delle prime eroine della cosiddetta cultura dei “figli dei fiori”. Con Blue voleva assolutamente andare oltre, e da molti è stato considerato il suo “album confessionale”, nel senso che l’artista si espone a cuore aperto davanti al suo pubblico, senza nascondere nulla della sua natura e della sua personalità.
Le ferite del passato bruciano ancora, e Blue diventa il modo più giusto per guardarsi allo specchio e cantare il proprio desiderio di amore e di libertà, andando oltre tutti i confini. Ed è così che All I want, posta strategicamente in apertura diventa il canto che esprime al meglio questo desiderio, mentre con My old man si torna nei luoghi della propria infanzia. Little green, solo chitarra e voce, è di una bellezza struggente, seguita dal viaggio di Carey, vivace nella sua corale descrizione. Chiude il primo lato l’intensa e cupa title-track, a testimonianza che ciò che una persona si porta dentro resterà per sempre un segreto insondabile.
Apre il secondo lato la briosa California, altro atto d’amore per la sua terra adottiva. This flight tonight invece risente parecchio dell’influenza della premiata ditta Crosby, Stills, Nash & Young. River, piano e voce, è di un’intensità che tocca l’anima, mentre in A case of you la ricerca dell’amore raggiunge i tratti metafisici. The last night I saw Richard chiude il disco con grazia magistrale.
Gli intrecci chitarristici di James Taylor e Stephen Stills conferiscono al disco una ricerca sonora che spazia tre il jazz, il blues e il folk stesso, e rendono Blue quell’immenso capolavoro che è.

 

Agosto 2022: Joni Mitchell – BLUE (1971)ultima modifica: 2022-08-01T10:36:00+02:00da pierrovox

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