Anima Fiammeggiante

Agosto 2022: Robbie Robertson - ROBBIE ROBERTSON (1987)


    Data di pubblicazione: 27 ottobre 1987 Registrato a: The Village Recorder (Los Angeles), U2 Mobile Unit Danesmoate (Dublino), Ashcombe House (Londra), A&M Recording Studios (Hollywood), Bearsville Sound Studio, The Hit Factory (New York) Produttore: Daniel Lanois Formazione: Robbie Robertson (voce, chitarre, tastiere), Bill Dillon (chitarre, cori), Tony Levin (basso, chapman stick), Manu Katché (batteria, percussioni), Daniel Lanois (percussioni, tastiere, chitarre, cori), Eluriel Barfield (basso), Garth Hudson (tastiere), Peter Gabriel (tastiere, voce, programmazioni), Martin Page (programmazioni), Larry Klein (basso), Abraham Laboriel (basso), Terry Bozzio (batteria), Bono (voce, chitarra, cori), The Edge (chitarra), Adam Clayton (basso), Larry Mullen Jr (batteria), Hans Christian (basso), Gil Evans (corni), BoDeans (cori), Maria McKee (cori), Sammy BoDean, Cary Butler, Rick Danko, Ivan Neville (cori)   Lato A                           Fallen angel                         Showdown at big sky                         Broken arrow                         Sweet fire of love                         Lato B                           American roulette                         Somewhere down the crazy river                         Hell’s half acre                         Sonny got caught in the moonlight                         Testimony  

Un luogo mitico che si muove come le nuvole” (Robbie Robertson)

 

Il primo disco da solista di Robbie Robertson era previsto come qualcosa in grandissimo stile. Per l’occasione furono chiamati gente di tendenza per il rock alternativo degli anni ’80, a cominciare dal produttore Daniel Lanois, che mise il grande artista americano in contatto con gente come Peter Gabriel e U2. Il primo veniva dal successo di un album superlativo come So, mentre gli U2 avevano conosciuto la celebrazione mondiale col capolavoro The Joshua Tree, indiscutibilmente una delle pietre miliare della storia del rock. A questi si aggiungeva anche gente come Terry Bozzio e Tony Levin. All’epoca la recezione del disco fu piuttosto controversa da parte della critica e pubblico, ma a distanza di anni possiamo ben dire che non solo l’omonimo album di Robbie Robertson è un gran bel disco, che si avvale di un pezzo degli U2 suonato assieme agli irlandesi, Sweet fire of love, che per ovvie ragioni risente delle sonorità di The Joshua Tree. Gli U2 suonano anche in Testimony. Due pezzi epici e segnati da grande intensità. Peter Gabriel partecipa nel brano d’apertura Fallen angel, anch’esso intriso degli umori soft del grande musicista inglese. Pare che Robertson volesse un disco che rispecchiasse lo stato attuale della sua epoca. Possiamo sostenere, senza timori di grosse smentite, che ci è riuscito!