Anima Fiammeggiante

Settembre 2022: Faust'O - SUICIDIO (1978)


  Data di pubblicazione: 1978 Registrato a: Milano Produttore: Alberto Radius Formazione: Faust’O (voce, tastiere), Stefano Cerri (basso), Franco Graniero (tastiere, mellotron, pianoforte, violino), Alberto Radius (chitarra), Mauro Spina (batteria), Angelo Lettini (chitarra), Louis Vivers (basso), Lorenzo Pergolato (batteria)     Lato A                         Intro                         Suicidio                         Godi                         Bastardi                         Piccolo lord   Lato B                           Eccolo qua                         Il mio sesso                         C’è un posto caldo                         Innocenza                         Benvenuto tra i rifiuti    

Io oggi grido senza fantasia dentro i riflessi di un pop-rock già masticato

 

Oggi probabilmente pochi sapranno chi è Fausto Rossi, in arte Faust’O, ma di certo non si può dimenticare che il suo primo album, Suicidio, uscito in piena epoca new wave, sia uno degli album più importanti di tutto il rock italiano. Un disco che si pone a crocevia tra la canzone d’autore malandata e le istanze post punk che stavano dettando diverse regole, e che finiranno per influenzare molto del rock italiano dell’epoca, dai Decibel e Ivan Graziani. Il disco si apre con uno squillo di telefono, il pianto di un bambino e una risata malefica, quasi a voler dettare gli umori che si dipaneranno per tutto l’album. La title-track riesce a mettere insieme sapientemente la canzone d’autore di scuola anglofona, sulla quale soprattutto Lucio Battisti stava sperimentando, e le contaminazioni provenienti dal glam rock internazionale. Si prosegue con Godi, che richiama Franco Battiato, e cerca di prendersela col moralismo sessista. Bastardi è austera ed intensa, sorretta da chitarre e oscure linee di basso. Il primo lato si chiude con Piccolo lord, che ancora una volta si ricongiunge con Lucio Battisti. Il secondo lato si apre con il cabaret di Eccolo qua, che in qualche punto ricorda Rino Gaetano. Il mio sesso è il richiamo a Godi sul primo lato, e rivendica il desiderio mai pienamente appagato di esprimere la propria sessualità. C’è un posto caldo è una bella cavalcata rock carica di chitarra e ritmi sostenuti. Innocenza è una dolce ballata soffusa. Chiude il disco il trip di Benvenuti tra i rifiuti, anarchica e densa di umori neri. Come detto in apertura, probabilmente oggi pochi si ricorderanno di lui, ma far girare un album come questo nel proprio lettore è un’esperienza che ogni amante del buon rock italiano dovrebbe fare