“Mi piace stare con i piedi a mollo e con una chitarra sotto il cielo stellato a comporre musica” (Lenny Kravitz)
Lenny Kravitz è considerato uno degli eredi diretti di Jimi Hendrix e Sly Stone, capace di unire sapientemente l’amore per la chitarra elettrica, i riff e le distorsioni, e il canto soul. Giunto al suo quarto album Kravitz abbandona un po' il soul e offre un disco più rock che mai. Sembra un album direttamente influenzato dallo stile dei Led Zeppelin. Colpisce il suono e le parti di batteria di alcune canzoni come Beyond the 7th sky o anche Thin ice che ricorda inequivocabilmente lo stile e il suono di John Bonham. Poi nell'ascolto ci accorgiamo che c'è molto di più e che in effetti è la stragrande maggioranza dei titoli a prendere in prestito felicemente dal gruppo di Page e Plant. Una linea di basso qui, un riff di chitarra là. Tuttavia in Tunnel vision troviamo uno dei suoi punti di riferimento più importanti: Jimi Hendrix, e in Can't Get you off my mind troviamo un riferimento agli Aerosmith. Non sono pochi coloro che considerano quest’album come uno dei più grandi, o l’ultimo grande album di Lenny Kravitz, prima del declino avviato col fiacco ma fortunato 5, che tra i solchi aveva la hit Fly away e una opaca versione di American woman.