Anima Fiammeggiante

Dicembre 2022: Holly Palmer - HOLLY PALMER (1996)


  Data di pubblicazione: 20 agosto 1996 Registrato a: New York Produttore: Kenny White Formazione: Holly Palmer (voce, percussioni), Bill Frisell (chitarra, basso), John Leventhan (chitarra, pianoforte), Kenny White (pianoforte, tastiere, batteria)   Tracklist                           Five little birds                         Scandinavian ladies                         Different languages                         Come lie to me                         Lickerish man                         Wide open spaces                         Sal the gardner                         The three of us                         Fourteen year old moment                         Oxblood 2x4s                         Safety belt  

Canta ogni giorno, fai sempre del tuo meglio, sii puntuale, sii gentile, resta in contatto con la tua gente e, soprattutto, non fermarti!” (Holly Palmer)

 

Un nome che probabilmente dirà poco al vasto pubblico di oggi, anche se in realtà questa fanciulla ha potuto collaborare nel corso della sua carriera con gente del calibro di David Bowie (per il quale ha registrato dei suoi personali interventi nell’album Hours del 1999, oltre ad accompagnarlo nel tour del 1999-2000), Gnarls Barkley, Dave Navarro, Dr. Dre, Billy Preston, e altri ancora… Tuttavia sarebbe ingiusto considerarla come un semplice sfondo ad appannaggio di altri grandi, perché Holly Palmer è una cantante di tutto rispetto, dotata di una curiosità e di un’abilità che l’hanno portata a confrontarsi con tutta una serie di generi molto diversi tra di loro, dal pop di classifica al folk cantautorale, dall’elettronica all’R&B, e cercando di proiettare la sua personalità in ogni nuova avventura. Dotata di un fascino angelico e di una bellezza acqua e sapone, Holly Palmer ha studiato musica sin dai tempi della sua infanzia, anche grazie all’ausilio di suo padre, che l’ha avviata alla musica con massicci ascolti di Beatles e Rolling Stones, Neil Young e Bob Dylan. Nel 1996 esordisce con un omonimo album ottenendo buoni risconti di pubblico e critica, e soprattutto potendo avvalersi dell’ausilio di gente come Bill Frisell o John Leventhan. Il disco spazia tra momenti di grande intensità cantautorale, come ad esempio l’iniziale Five little birds o la notturna Sal the gardner, o Oxblood 2x4s, senza temere grandi paragoni con gente come Joni Mitchell o Rickie Lee Jones, se non addirittura Laura Nyro, a momenti più scanzonati e meno impegnati, e probabilmente più trascurabili, come il singolo Different languages. Nel 1998 avviò le registrazioni di un secondo album con Howie B, ma il lavoro non andò in porto. Bisognerà attendere al 2004 per un suo nuovo album da solista, con l’accoppiata Tender Hooks e I confess, per approdare poi alla sua ultima fatica in studio A family album del 2017, interamente ispirato a suo figlio Maceo.