Gennaio 2023: Earth, Wind & Fire – I AM (1979)
Data di pubblicazione: 9 giugno 1979
Registrato a: Hollywood Sound Recorders, Sunset Sound Studio, Davlen Sound Studio (Los Angeles)
Produttore: Maurice White
Formazione: Junio Wells (voce, armonica), Philip Bailey (voce, cori, bongo, percussioni), Maurice White (voce, batteria, kalimba, cori), The Emotions (cori), Fred White (batteria), Daniel Smith, Dolores Bing, Jacqueline Lustgarden, Jan Kelley, John Waltz, Kevan Torfeh, Larry Corbet, Miguel Martinez (violoncello), Barbara Korn, Sidney Muldrow, Richard Perissi, Marylin Robinson (corno francese), Johnny Graham, Marlo Henderson, Steve Lukather, Al McKay (chitarra), Alexander Dutkewych, Dorothy Ashby (arpa), David Foster, Eduardo del Barrio, Bill Meyers (tastiere), Paulinho Da Costa, Ralph Johnson (percussioni), Larry Dunn (piano, tastiere, sintetizzatore), Steve Porcaro (sintetizzatore), Don Myrick, Fred Jackson, Herman Riley, Jerome Richardson (sassofono), Richard Lepore (timpani), George Bohanon, Garnett Brown, Bill Reichenbach, Louis Satterfield, Benjamin Powell, Maurice Spears (trombone), Rahmee Michael Davis, Oscar Brashear, Bobby Bryant, Michael Harris, Jerry Hey, Elmer Brown, Steve Madaio (tromba), James Ross, Laurie Woods, Linda Lipsett, Marylin Backer, Rollice Dale, Virginia Majewski (viola), Anton Sen, Sherman Byrana, Carl LaMagna, Cynthia Kovaks, Gina Kronstandt, Haim Shtrum, Harris Goldman, Henry Ferber, Henry Roth, Ilkka Talvi, Jack Gootkin, Jerome Reisler, Jerome Webster, Joseph Goodman, Joseph Livoti, Judith Talvi, Leeana Sherman, Marcy Dicterow, Pamela Gates, Pavel Farkas, Ronald Clarck, Rosmen Torfeh, Sheldon Sanov, William Henderson
Lato A
In the stone
Can’t let go
After the love has gone
Let your feelings show
Lato B
Boogie wonderland
Star
Wait
Rock that!
You and I
“Per me la musica che non si balla non è musica”
(dal film “Quasi amici”)
Il primo lato di I am, il nono album degli Earth, Wind & Fire, indiscutibilmente uno dei gruppi cardine della discomusic degli anni 70, è pura magia. Ogni canzone mostra un’abbagliante perfezione della produzione e anche la sequenza è incredibile. A partire dal brillante e sicuro di sé di apertura, In the stone, e finendo con il funk frenetico e irresistibile di Let your feelings show, mostra una straordinaria propensione al funky, alla black, alla dance, tanto da diventare punto di riferimento nel tempo. Il secondo lato è rappresentato dall’instant classic di Boogie wonderland, che è un pezzo che non ha bisogno di molti altri commenti.
Questa band aveva un’energia irreale. La migliore musica dance di quest’epoca è spesso a metà tra disco, funk e soul. Philip Bailey aveva la voce in falsetto, Maurice White il tenore. Le voci, le percussioni sincopate e gli accenti irregolari formano un gustoso cocktail. Gli arrangiamenti strumentali con ottoni e percussioni, la qualità vocale e il groove fanno di questo uno dei più grandi album dance di sempre
