Un disco con una storia davvero interessante. Rilasciato su una micro-etichetta nel 1973, e poi dimenticato a lungo fino a quando una traccia, It's a new day, è stata campionata a morte nella prima metà degli anni '90 grazie in parte all'apparizione della traccia in rare compilation groove funk. L'album è poi diventato una specie di Sacro Graal per scavare casse e ha iniziato a cambiare le mani per somme a 3 cifre. La Charley Records lo ripubblicò su CD e vinile nel '95 e gentilmente rimosse i nomi dei musicisti che lo registrarono... principalmente sembra perché non avessero intenzione di pagarli. Essenzialmente un trio che suonava nei locali notturni dai primi anni '60 principalmente sotto il nome di The Diplomats. La leggenda narra che la band abbia registrato ogni traccia in una singola ripresa. Possibile ma c'è uno strato di archi Philly sulla maggior parte dei brani e quando non c'è ci sono un sacco di fiati. Non sembra un disco che sia stato economico da realizzare. Per un record di trenta minuti racchiude molti cambiamenti stilistici. Il suono unisce gli arrangiamenti vocali soul degli anni '60 di classe a un potente batterista funk e un ampio arrangiamento di archi e ottoni Il '73 è stato un anno spartiacque per il funk e il soul. La pista da ballo, la politica e la camera da letto si erano mescolate in modo un po' scomodo sui dischi Soul dalla fine degli anni '60. Dal '73 in poi la politica è diventata sempre più diminuita e gli atti hanno cominciato a prendere di mira principalmente la camera da letto o la pista da ballo. Questo disco sta ancora mescolando tutti e tre.