Anima Fiammeggiante

Luglio 2023: The Temptations - ALL DIRECTIONS (1972)


  Data di pubblicazione: 27 luglio 1972 Registrato a: Hitsville U.S.A. (Detroit) Produttore: Norman Whitfield Formazione: Dennis Edward, Damon Harris, Richard Street, Melvin Franklin, Otis Williams (voce), Billy Cooper, Joe Messina, Melvin Ragin, Robert Ward, Paul Warren, Robert White, Eddie Willis (chitarre), Richard Allen, Uriel Jones, Aaron Smith, Andrew Smith (batteria), Earl Van Dyke (piano), Johnny Griffith (organo), Bob Babbitt, James Jamerson, Laroy Taylor (basso), Jack Ashfort (percussioni), Jack Brokensha (timpani, xilofono, campane), Eddie Brown (bongo), Maurice Davis (tromba), The Andantes (cori)   Lato A                           Funky music sho nuff turns me on                         Run Charlie run                         Papa was a rollin’ stone   Lato B                           Love woke me up this morning                         I ain’t got nothin’                         The first time ever I saw your face                         Mother nature                         Do your thing  

Il gruppo vocale per eccellenza del soul moderno” (Piero Scaruffi)

 

Alcuni dischi entrano nella storia anche per un solo pezzo, e nel caso di All directions dei Temptations è bastata la lunga suite psichedelica, funky e dance di Papa was a rollin’ stone ad eternarlo nell’olimpo del soul. Una tromba in chiaro stile Miles Davis accompagna delle trame avvolgenti e travolgenti portando l’ascoltatore in una dimensione spaziale, tra Sun Ra e gli Earth, Wind & Fire. Ma sarebbe oltremodo ingiusto ridurre l’importanza di questo disco alla sola Papa was a rollin’ stone, perché tra i suoi solchi abbiamo i ritmi bollenti del pezzo in apertura, che dichiara aperte le danze a ritmi forsennati, inseguito poi da un altrettanto irresistibile Run Charlie run, pezzo che risente di tutta l’influenza Motown. Il secondo lato lascia trasparire tutta la squisitezza soul, con echi alla Laura Nyro, in Love woke me up this morning, o legami con un certo Marvin Gaye in I ain’t got nothin’. Il romanticismo prosegue con The first time ever I saw your face, per poi scendere in una dimensione all’altezza di Isaac Hayes in Mother nature, e chiudere col funky leggero di Do your thing. I Temptations hanno una discografia ampia e particolareggiata, ma quest’album, probabilmente più degli altri, ha saputo marchiare bene un periodo, quello della Motown, che in ambito di black music non ha eguali