Data di pubblicazione: 6 marzo 1968
Registrato a: CBS Studios (Hollywood)
Produttore: David Rubinson
Formazione: Dorothy Moskowitz (voce), Joseph Byrd (piano, tastiere, organo, cori), Gordon Marron (violino elettrico, cori), Rand Forbes (basso), Craig Woodson (batteria elettrica, cori), Ed Bogas (piano, tastiere), Don Ellis (tromba)
Lato A
The american metapshysical circus
Hard coming love
Cloud song
The garden of earthly delights
I won’t leave my wooden wife for you, sugar
Lato B
Where is yesterday
Coming down
Love song for the dead Che
Stranded in time
The american way of love
“Rappresenta la migliore sintesi del nostro talento”
(Dorothy Moskowitz)
C’è stato un momento in cui il rock psichedelico politico di sinistra bizzarro poteva raggiungere le classifiche e rimanervi per oltre due mesi, e non avere un chitarrista era tanto una dichiarazione politica quanto un'impresa musicale che non era chiaro come sarebbe fuori. Il soggetto non è altro che lo straordinario art rock The United States of America guidato dal compositore Joseph Byrd, la cui uscita omonima del 1968 segna un interessante svolta creativa per la scena rock psichedelica americana. Il suono è davvero anni Sessanta, aiutato dall'immagine sulla copertina dell'album, che serve a ricordarci continuamente come apparivano gli anni Sessanta anche quando facevano l'album. Dal punto di vista sonoro, suonano come i primi Soft Machine, ma con l'influenza del rock e del blues americano invece dell'aspetto europeo più intellettuale di molte altre band di Canterbury. Dorothy Moskowitz gli conferisce un po' l'atmosfera dei Jefferson Airplane, e l'onnipresente elettronica svolazzante consolida l'aspetto trippy dell'album e gli conferisce davvero un tipo di suono unico simile al 13th Floor Elevators o Red Crayola o una qualsiasi di quelle altre band psichiche pesanti. Soprattutto, l'album è divertente, davvero energico e interessante, e un'esperienza complessivamente piacevole.