Data di pubblicazione: 16 maggio 2000
Registrato a: Little Portugal (Modesto)
Produttore: Jason Lytle
Formazione: Jason Lytle (voce, chitarre, basso, tastiere, batteria, percussioni), Jim Fairchild (chitarra), Aaron Burtch (batteria), Kevin Garcia (basso), Tim Dryden (tastiere)
Tracklist
He’s simple, he’s dumb, he’s the pilot
Hewlett’s daughter
Jed the humanoid
The crystal lake
Chartsengrafts
Underneath the weeping willow
Broken household appliance national forest
Jed’s other poem (Beautiful ground)
E. Knievel interlude (The perils of keeping is real)
Miner at the Dial-A-View
So you’ll aim toward the sky
L'affermazione decisiva dei Grandaddy, la sintesi perfetta di tutta la loro musica nelle sue fondamenta. È la migliore rappresentazione della loro musica e la migliore descrizione di ciò che li ha resi unici. The sophtware slump è il loro picco tematico. Le chitarre distorte, i sintetizzatori sfocati, l'estetica lo-fi e la voce sempre stanca e sempre agrodolce di Lytle sono tutti qui proprio come in ogni altro album dei Grandaddy. Il songwriting è un importante passo avanti rispetto a Under the western freeway, ma per il resto per lo più in linea con gli album successivi. La differenza fondamentale è che le sfumature tematiche che si trovano in tutta la discografia di Grandaddy sono più importanti qui. Nessuno dimentica mai di menzionare il materiale lirico preferito di Lytle perché è così profondamente intrecciato al suono della band e influenza la musica a diversi livelli: l'idea di guardare l'umanità attraverso la tecnologia, analizzare l'esistenzialismo umano attraverso il nostro rapporto con le macchine e ciò che siamo sviluppare le macchine in, è sempre stato centrale nella musica di Grandaddy a tal punto che è una loro caratteristica distintiva. I racconti di Lytle di macchinari antropomorfizzati e persone che si perdono nel mondo moderno avevano una presa così forte che la musica attorno alle parole le rifletteva accuratamente nel suono. Per molti questo disco è un concept. Le canzoni non si legano insieme, al di fuori del distico Jed, ma la coerenza tematica è abbastanza forte da far sembrare l'album così. Definirlo un concept album richiederebbe una vaga definizione del concetto, ma è facile vedere da dove vengono le persone: sembra tale e ha ottimi motivi per un'analisi in questi termini. L'enfasi sul concept non significa che devi studiare i testi per ottenere l'album: questo potrebbe darti più carburante per l'intera discussione sul concept album, ma il concept mostra la sua forza attraverso il mood generale e l'atmosfera del album. La musica, e la voce di Lytle, sono altrettanto perdute e vulnerabili con o senza controllare le parole e i fili unificati e le decisioni concettuali sono udibili in ogni parte della musica. The sopthware slump è dedicato ai concetti che costituiscono il nucleo stesso del songwriting di Lytle e dell'identità di Grandaddy, e ciò non indebolisce i punti di forza e gli sforzi degli altri album. Invece, è un nucleo centrale naturale per la band, che funge da fonte sonora e ideologica per tutto ciò che hanno fatto. L’essenza stessa, appunto