Investire nei titoli di stato italiani

botI titoli di Stato Italiani: una tra le forme di investimento preferita dalle famiglie per far fruttare i propri risparmi in completa sicurezza con rendite basse ma costanti.

Cosa sono i Titoli di Stato

I Titoli di Stato sono uno strumento finanziario utilizzato da uno Stato – non solo italiano ma anche straniero – e vengono emessi per raccogliere denaro da utilizzare per pagare i debiti dello Stato e sovvenzionare le spese pubbliche. Sono quindi utili perché in questo modo allo Stato viene prestato del capitale da parte dei privati cittadini, che in cambio ottengono un rendimento da tale prestito, e con questo denaro si evita un inasprimento del cuneo fiscale sui cittadini stessi. Essi rappresentano un investimento sicuro perché il rischio di fallimento di uno Stato è piuttosto raro (anche se è accaduto, ad esempio in Grecia od in Islanda); tuttavia bisogna ricordare sempre una legge della finanza: se il rischio è basso, il guadagno sarà basso. La parte più incerta di questo tipo di investimento è rappresentata dalle cedole indicizzate, ovvero quelle a tasso variabile – cedole che dipendono dall’andamento delle borse, insomma.
Come detto prima, chi investe in titoli di Stato ha diritto ad un rendimento: esso può venir riscosso o alla scadenza di tale prestito, assieme alla restituzione del capitale prestato, oppure tramite cedole periodiche o ancora con lo scarto di emissione – cioè con la differenza tra il prezzo del titolo all’atto della sua emissione e quello al momento della sua scadenza.
I titoli di Stato possono venir acquistati o tramite asta di emissione o attraverso un mercato secondario; in entrambi i casi ci deve sempre essere una banca come intermediario.

Tipologie di Titoli di Stato

I titoli di Stato, come affermato in precedenza, sono obbligazioni che un Paese emette per finanziare il proprio debito pubblico. I trader investono in questi prodotti finanziari e uno Stato può finanziare le sue spese senza aumentare le tasse – dirette od indirette. Esistono varie tipologie di titoli di Stato:
– Buoni Ordinari del Tesoro (BOT). Sono titoli di breve durata, da un minimo di 3 ad un massimo di 12 mesi; non hanno cedola e i tassi di interesse vengono corrisposti alla scadenza dei titoli stessi;
– Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ). Non hanno cedole ed hanno breve durata;
– Buoni del Tesoro Poliennali (BTP). Hanno una durata che va dai 3 ai 30 anni; gli interessi pososno venir liquidati o alla scadenza del titolo o tramite cedole a scadenza fissa;
– Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea (BTP€I). Sono titoli a lunga durata; il tasso di interesse viene calcolato in base all’andamento dell’inflazione europea secondo i dati che vengono forniti dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo;
– Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor (CCTeu). Tasso variabile in base al loro parametro di indicizzazione;
– Buoni del Tesoro Poliennali Italia (BTP Italia). Sono prodotti finanziari indicizzati all’inflazione italiana. Questi titoli di Stato prevedono un Premio fedeltà annuo del 4‰ sul valore nominale dell’investimento – il premio è lordo, non netto.

Tassazione dei Titoli di Stato

I titoli di Stato vengono tassati sia in base al tipo di reddito prodotto che in base al soggetto che li ha comprati – ovvero se si tratta di persona fisica o di impresa.
Per quel che riguarda le imprese commerciali, gli interessi percepiti vengono considerati all’interno della base imponibile ed è su di essa che si calcolano le tasse; per le persone fisiche, invece, gli interessi cedolari vengono tassati del 12,5% mediante ritenuta alla fonte con titolo definitivo. L’aliquota viene applicata direttamente dalla banca o dall’intermediario finanziario a cui ci si è rivolti per acquistare i titoli di Stato proprio mediante il sistema della ritenuta alla fonte: quindi al risparmiatore non è richiesto nient’altro, nemmeno di indicare questi prodotti nella propria dichiarazione dei redditi perché le tasse su di essi le ha già pagate.”