Hagal la 9^ Runa.

hagal

 

Hagal è la prima runa del secondo aett , e contemporaneamente la nona runa, la sacra cifra del mondo spirituale nella tradizione nordica. Nove è il numero della perfezione e dell’interezza, simbolizza l’universo, i nove mondi di Yggdrasil, “la forza del tre per tre”. La carta di Hermann Haindl per Hagal raffigura la runa sotto forma di una radice di mandragola. Le radici di questa mitica mandragola simbolizzano le sei direzioni dello spazio. Al centro della radice si trova una punta di diamante esagonale, che rappresenta l’ origine centrale dell’esistenza. Qui Hagal è come le radici dell’albero del mondo Yggdrasil, sotto alle quali – secondo la leggenda – gnomi ed elfi vivono lavorando e giocando. Gli elfi o le fate – che incarnano il sublime e lo spirituale- sono dotati di ali; al contrario gli gnomi della terra, che rappresentano il mondo arduo e materiale, ne sono privi. Analogamente gli uccelli e i serpenti sono rispettivamente il simbolo della più alta e della più bassa personificazione della natura, insita nella forza di Hagal delle cose. Nei tarocchi di Haindl , quello che corrisponde ad Hagal è l’arcano nr. VII , ovverossia , Il Carro che ha un doppio significato: creatore e distruttore. Rappresenta due cose allo stesso tempo: il coraggio e la paura.

Nella presente versione del vecchio alfabeto runico esistono due forme della runa Hagal. La prima assomiglia a un miscuglio delle lettere romane N e H (N), la seconda ha una forma a sei braccia, su cui si basa la versione della carta di questo libro. La prima è l’antica forma del segno di scrittura, quella a sei braccia rappresenta invece le qualità esoteriche insite nella runa. In tutte le versioni del suo nome Hagal significa grandine, e il punto corrispondente dell’antico poema runico inglese recita così: “ la grandine è il chicco più bianco. In un turbine precipita dal cielo spazzato dal vento tempestoso, trasformandosi successivamente in acqua”. Servendosi dell’immagine della grandine – ovverossia la cristallizzazione della pioggia in ghiaccio dovuta al freddo- la runa Hagal rappresenta l’ immagine primordiale della manifestazione e della trasformazione.

Poco dopo che la grandine ha raggiunto il suolo, i chicchi si sciolgono. Dopo aver combinato danni il minaccioso chicco di grandine si trasforma, come per magia, in quell’acqua tanto utile alla vita. Molto spesso questo segno viene definito la runa Madre, poiché dalla sua forma geometrica hanno avuto origine le forme delle altre rune. Tuttavia la sua importanza come runa Madre è più rilevante, in quanto matrice strutturale alla base dell’ universo naturale. La qualità di fondo di questo modello di Hagal la si può ritrovare nella griglia esagonale, ovverossia nella struttura geometrica della materia . In natura questa forma si trova ovunque, quale ordine fondamentale delle strutture molecolari e cristalline. Dappertutto la creazione di modelli naturali concorda con l’ordine che noi chiamiamo Hagal: nelle spaccature della terra, nei cristalli di ghiaccio e di quarzo, nella formazione delle ossa negli animali e nella struttura cellulare delle piante. Questa forma originaria di Hagal è dunque esagonale, e rappresenta la forma di base della geometria strutturale dei cristalli di ghiaccio, mostrandosi pure nell’infinita molteplicità dei fiocchi di neve. Gli antichi maestri runici riconobbero intuitivamente la natura di questo modello molti secoli prima che l’invenzione del microscopio la confermasse scientificamente. Questa è un ‘imponente dimostrazione del fatto che le rune possono consentire l’accesso alle qualità primordiali dell’ universo.

Dal punto di vista geometrico la runa Hagal è la forma di base, è un cerchio suddiviso in sei spicchi. Molti aspetti della geometria classica si basano su questa osservazione. Seguendo l’esempio della runa Wunjo – interpretata come la banderuola – la quale poteva rappresentare le quattro direzioni, nord, sud, est, ovest, la runa Hagal vi aggiunge un’ulteriore direzione : il sopra e sotto, il cielo e la terra. Hagal simbolizza le sei direzioni nello spazio: davanti e dietro, destra e sinistra, sopra e sotto. Sono i tre assi dello spazio, le coordinate matematiche x, y, z , le radici della materia. Se osserviamo un cubo trasparente, notiamo che gli spigoli formano il modello di Hagal. In Hagal il cubo mistico della luce si manifesta come le sei linee che, con la stessa angolatura, si dipartono dal centro. Questi sei punti diretti verso l’esterno rappresentano il cosmo; il settimo punto, quello centrale, è una rappresentazione mistica dell’ origine divina. Dietro a questo centro è nascosto l’ottavo punto, la forza del sole, la quale pur non apparendo è comunque sempre presente. La carta runica mostra questo punto sacro sotto forma di un cristallo esaedrico. Quale culla della scintilla divina il nome di Hagal è imparentato con parole tipo “ sacro” e “sano”. Quale runa madre e centro delle cose Hagal rappresenta il punto d’accesso ad altre dimensioni o stati.

E’ il punto di ingresso fisico all’asse cosmico, che collega il mondo superiore con un mondo intermedio e successivamente con gli inferi. In geomanzia questo punto è noto come Omphalos, l’ombelico del mondo, spesso manifestato fisicamente come un incrocio e marchiato da una pietra o da una croce.

La forma a sei braccia di Hagal rispecchia il mistero eterno del microcosmo e del macrocosmo: il mondo più grande (l’universo) viene riflesso in quello più piccolo (l’essere umano). Nelle carte di Haindl ogni singola radice della runa Hagal assomiglia a una mandragola, cioè alla radice della forma umana, che caratterizza alcune piante , ad esempio la brionia . Si credeva che le mandragole fossero abitate dagli spiriti della terra , ed erano consacrate alla dea dei crocicchi. Le mandragole erano d’aiuto durante il parto; ai vecchi portavano ringiovanimento, offrivano protezione dal cattivo tempo, e se venivano messe sul letto scacciavano gli incubi. Le rune intagliate in una radice di mandragola erano considerate curative , e portavano il nome di Hela (Hel), il dio Hag degli inferi , che è un aspetto della dea dei crocicchi. Il suo albero è il tasso, un albero sacro che la tradizione popolare associa ai morti e che ancora oggi viene piantata nei cimiteri.

Nel ciclo anno runico Hagal è la runa della fase in cui cade Samhain, l’antica festa celtica dei morti. Viene festeggiata e il 31 Ottobre dopo che è tramontato il sole e in Inghilterra e negli Stati Uniti è nota come Halloween. Il periodo di tempo sotto l’ influsso di Hagal va dal 28 ottobre al 13 novembre.

Un altro nesso fra la runa e il suo asse cosmico è il suo collegamento con il serpente, che nell’ immagine nordica del mondo si attorciglia attorno alla base dell’albero del mondo Yggdrasil. Questo serpente, Niohoggr rosicchia in continuazione l’albero, minacciandone la stabilità. Simbolicamente questo serpente rappresenta la minaccia insita in tutti i sistemi stabili:il potenziale cambiamento improvviso e catastrofico, che si trova nella runa Hagal, per trasformarla dalla sua forma statica e cristallina in una forma fluida e corrente. Questa immagine del serpente e di Hagal viene menzionata anche nel poema runico islandese, il quale recita:”Hagal è un seme freddo, è un groviglio di serpenti”.

Da questo punto di vista la runa corrisponde alla bacchetta nordica (o caduceus) portatrice di serpenti del dio romano Mercurio, il dio di ciò che si trasforma e che sgorga. Hagal è l’energia che ha le sue origini nel passato, è attiva nel presente e influenza gli eventi in modo potente ma sottile . E’ la potenza dell’evoluzione nell’ambito dell’esistenza contemporanea. Hagal è la runa alla radice delle cose , sia sul piano fisico e materiale, sia su quello del tempo. L’aett di Hagal è governato da Heimdall, il custode degli dei, protettore dell’ingresso al mondo superiore, e da Mordgud, la dea e protettrice dell’ingresso agli inferi. Noto con il soprannome di Rig, “l’agitatore”, Heimdall era l’organizzatore delle classi nella società dei cacciatori e dei contadini. Rig è anche associato alla runa Rit, è spesso impegnato a “rimettere a posto le cose”.

Dal punto di vista spirituale Hagal viene però governata da Urd, la Norna più vecchia, quella che intreccia il tessuto di Wyrd. I fili tessuti dalle Norne simbolizzano quegli avvenimenti che sono si accaduti nel passato, ma che continuano ad avere un qualche influsso su di noi. Tale concetto è meglio noto con il termine induista karma. Nella tradizione nordica Karma è il nostro Wyrd, ovverossia l’essenza del nostro passato e degli avvenimenti che fanno della nostra vita quello che è oggi. Un posto particolare nella schiera delle rune lo occupa il simbolo Hagal relativo al subconscio e ai processi mentali formativi. Lo si può immaginare come un mezzo di disturbo, un monito che opera nel nostro subconscio al fine di produrre un cambiamento amaro ma necessario. Hagal può agire in modo tale da farci cambiare le nostre concezioni di base. Può anche annunciare cambiamenti inevitabili nel corso della nostra esistenza, la cui origine è da ricercarsi nel nostro passato. Può essere il risultato di problemi non risolti, di conflitti indissolubili e di lezioni mai apprese. Hagal ci mostra che ora è arrivato il momento di affrontare questi problemi , se mai vogliamo proseguire nel nostro cammino. Ma solo quando riconosceremo questa necessità avremo la forza di intraprendere qualcosa di sensato.

Hagal è il dominatore delle rune del pensiero , chiamare Hog oppure Hug. La meditazione delle rune Hog può portare a uno stato di grande chiarezza mentale . Il suo simbolo è uno dei corvi di Odino, e il suo colore è il celeste. Il prendere coscienza della nostra posizione – per quanto le cose possano andar male – è la premessa per affrontare sensatamente un problema. La forma della runa Hagal rappresenta un segno protettivo, “la buona stella”, costruita con un compasso all’ interno di un cerchio. La si trova anche dipinta o intagliata su vecchi edifici in Germania, Inghilterra e Pennsylvania (USA), dove doveva proteggere dal cattivo tempo e dall’ infiltrarsi della disarmonia nella vita di una famiglia. L’elemento di Hagal è il quinto nella tradizione nordica : il Ghiaccio. Hagal è una delle nove rune del vecchio alfabeto runico non capovolgibili. A differenza delle altre rune con Hagal rimane immutata anche la forma quando la si capovolge , è una figura simmetrica. Simboleggia infatti l’eterna armonia cosmica e il fatto che non possiamo sottrarci alla nostra posizione nel mondo- al nostro Orlog, e di conseguenza al nostro destino, al nostro Wyrd. E’ ineluttabile , indipendentemente da come lo consideriamo. Ma non appena le rune ci consentono uno sguardo al nostro Wyrd, ci troviamo di fronte a una vera scelta:o ignoriamo gli avvertimenti , oppure li seguiamo. Qualunque sia il nostro modo di agire, non può essere altro che una decisione consapevole , nata dalla nostra stessa volontà.

In una divinazione la chiave per Hagal è l’interazione fra gli avvenimenti sui quali non abbiamo controllo, e la nostra volontà di affrontarli. Nella tradizione era attribuito sovente alla runa Hagal un significato negativo, era letta come segno di una rovina imminente nella vita del consultante. Questi tristi avvenimenti possono verificarsi in seguito a “coincidenze”, “azioni degli dei”, e a “sfortuna” in generale; possono inoltre essere improvvisi e senza premonizioni. Tuttavia anche se gli avvenimenti dai quali Hagal ci mette in guardia, non dipendono dalla volontà del consultante, essi si svolgeranno secondo regole già esistenti, ad esempio un tribunale. Di conseguenza il risultato di tale avvenimento sarà impersonale e irrevocabile, e non sarà influenzato da emozioni umane o preferenze. Per quanto tale risultato possa essere cattivo, non contiene nulla di personale. Qualora vi sia coinvolta la parte umana, è solo per mezzo di grandi organizzazioni, burocrazia e procedimenti legali. Qui Hagal può indicare l’arrivo di nuovi eventi oppure di nuove informazioni, magari attraverso una lettera. Hagal ci insegna che la via migliore per affrontare la vita consiste nell’ essere il più possibile in armonia con la Natura – sia con il trascorrere delle stagioni sia con la nostra vera natura. Così qualsiasi cosa ci succeda, avremo la possibilità di affrontarla nell’ambito della nostra propria volontà. Se noi seguissimo la tradizionale esortazione “conosci te stesso”, potremmo vivere in maniera creativa all’interno del nostro Wyrd, ovverossia in armonia con la nostra natura vera e propria e con ciò che ci circonda, il mondo nel quale noi viviamo.

Fonte:https://ilsentierodellerune.wordpress.com/2015/03/17/hagal/

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