Ero liquefatto dal suo tocco anestetico, dal suo sguardo cataclismico che annientava i crimini del mio corpo discendenti dai dolori del passato. Ho trasceso nell’immensa tenerezza che brilla dalla tua pelle, una trappola di piaceri ineffabili, un delicato hangar per le mie mani calde e desiderose d’amore. Scintille di passione furono espulse come antidoti allo smorzamento intenzionale che la sua assenza era in me. Sono diventato un pezzo adatto alle tue curve, uno schiavo soggiogato dal suo prezioso dono di seduzione. Ero effervescente per il suo vile crepitio di dolcezza, preso in ostaggio in una sauna che liquefava le vesti più gelate del cuore.

Ho reagito al tocco, colto da correnti immaginarie che risvegliavano il mio desiderio così nutrito da te, componendomi un ritornello in quella melodia che risuona nella tua poetica danza. L’amore contrasse e intrappolò le nostre delinquenze in gesti di entusiasta passione; in un punto di ebollizione che ha convalidato i nostri legami così vicini. Mi sono fusa nelle tue trame, sfiorando il mio corpo con il tuo, come colori che si abbinano e creano nuove tonalità, rendendoci uno. Sono stato intrappolato dalle tue mani calde che sono riuscite a sentire l’oscurità nel mio petto, che era così doloroso e solitario.

Hai chiarito i segreti così penetrati in me, traducendo e mappando le mie ansie così intenti a legarmi, guarendo in mezzo alla mia anima così disabitata nell’amore. Hai portato la risposta ai miei desideri e le ali al mio corpo d’angelo corrotto, relegato dai demoni della solitudine. Tanto che ti ho dichiarato, sono rimasto sbalordito. La regalità del nostro amore muto prevaleva su ogni parola pronunciata al vento, ed era consacrata attraverso poesie striate su pelli intrecciate, in rime tremanti di sudore; in un amore certificato dai nostri legami di calore e amore.