Voglio partire da una frase che ho scritto ieri: […] Io sento la differenza o è forse solo il malessere di non sentirmi in pace, che tormenta l’anima. […] “solo il malessere di non sentirmi in pace”, non è una frase poi così bella, anzi, potrebbe far paura. Sono sempre stato un bambino e poi ragazzo, con non poche e indifferenti problematiche, che non vi sto a raccontare, non sono mai stato in pace al di fuori della mia arte (chiamiamola così), ossia quelle attività che ami fare e che ti distraggono da alcune realtà che vivi. Sono passati parecchi anni dall’ultima volta che pubblicavo post in un blog. Ora, rientro, creo un blog e inizio a scrivere e confidare i miei malesseri. Potrei senza retorica dire, che è patetico. Nascosto dietro un PC, racconto quel che sento. A qual è scopo? Che cosa spero di trovare? Chi spero mi risponda? Perché ammettiamolo, si cerca il dialogo. Io scrivo molto e molto di ciò che scrivo, è segreto, non lo do in pasto alla rete. Se ora, in questo momento, mi do in pasto alla rete, ci deve essere un motivo? Colpa della solitudine? Forse, ma magari no! Qualcuno mi potrebbe dire (io stesso me lo dico): Hai una compagna, non ti confidi con lei? Certo, mi confido, mi confronto, litigo e rido insieme a lei. Ma certe cose si fanno solo capire, si accennano, non si dicono, si sussurrano attraverso un codice indecifrabile, non si mostrano per quel che sono. Perché si è orgogliosi, si è feriti e non si vuole di nuovo esser feriti o peggio giudicati. Molti sono degli esibizionisti e amano mostrare la loro nudità interiore oltre che esteriore, amano mostrare la loro nudità spirituale. Sono un esibizionista? Nella realtà no, sono quello che si nasconde e mostra solo il silenzio dell’anima.
Tempesta
Voglio partire da una frase che ho scritto ieri: […] Io sento la differenza o è forse solo il malessere di non sentirmi in pace, che tormenta l’anima. […] “solo il malessere di non sentirmi in pace”, non è una frase poi così bella, anzi, potrebbe far paura. Sono sempre stato un bambino e poi ragazzo, con non poche e indifferenti problematiche, che non vi sto a raccontare, non sono mai stato in pace al di fuori della mia arte (chiamiamola così), ossia quelle attività che ami fare e che ti distraggono da alcune realtà che vivi. Sono passati parecchi anni dall’ultima volta che pubblicavo post in un blog. Ora, rientro, creo un blog e inizio a scrivere e confidare i miei malesseri. Potrei senza retorica dire, che è patetico. Nascosto dietro un PC, racconto quel che sento. A qual è scopo? Che cosa spero di trovare? Chi spero mi risponda? Perché ammettiamolo, si cerca il dialogo. Io scrivo molto e molto di ciò che scrivo, è segreto, non lo do in pasto alla rete. Se ora, in questo momento, mi do in pasto alla rete, ci deve essere un motivo? Colpa della solitudine? Forse, ma magari no! Qualcuno mi potrebbe dire (io stesso me lo dico): Hai una compagna, non ti confidi con lei? Certo, mi confido, mi confronto, litigo e rido insieme a lei. Ma certe cose si fanno solo capire, si accennano, non si dicono, si sussurrano attraverso un codice indecifrabile, non si mostrano per quel che sono. Perché si è orgogliosi, si è feriti e non si vuole di nuovo esser feriti o peggio giudicati. Molti sono degli esibizionisti e amano mostrare la loro nudità interiore oltre che esteriore, amano mostrare la loro nudità spirituale. Sono un esibizionista? Nella realtà no, sono quello che si nasconde e mostra solo il silenzio dell’anima.