Follia e logica

Piccoli gesti di ordinario amore


Durante l’intera mia vita, ho spesso dubitato di me stesso. Ancora oggi ci sono momenti che mettono in crisi le mie forze e fan cadere in un cupo grigio ogni visione di colore. C’è, però, un pensiero ancor più angosciante, ed è dubitare degli altri, dell’amore degli altri. Gli altri, ovviamente, non sono tutti. Gli altri (in questo caso) sono i pochi, chi è importante. Da bambino e poi ragazzo, per inesperienza e incoscienza, quell’incoscienza infantile che rende egoisti, ho dubitato dell’amore dei miei genitori, ma si era bambini, un’età che non da’, ma prende. Da giovani adulti, non si prende più solamente, si da’ anche, e il dare richiede fiducia. Da quando ho l’amore accanto, l’amore che completa, anche di esso ho dubitato. Quante volte ho pensato, in quei momenti di turbolenza e conflitto: Ma mi ama davvero? Come può dire o pensare, certe cose se mi ama? Ho imparato che la bocca a volte è: dispettosa, capricciosa, nemica del cuore. Per questo si passa gran parte della vita a cercare il perdono, a dimostrare con gesti di ordinario amore, che siamo parte di un'insieme. Ieri, sono stato d’umore grigio per tutta la giornata, come ho scritto senza sapere il perché o per qual è motivo, una giornata storta alcuni direbbero, capita. Un gesto inaspettato e cercato, può cambiare tutto. La mia compagna, già dal pranzo, come ho scritto, se n’era accorta. Ieri sera, mentre io ero seduto pensieroso, guardando distrattamente la Tv, si avvicina, si siede accanto a me, poggia la testa sulla mia spalla e, semplicemente, mi accarezza tenendomi la mano. L’amore è un piccolo inaspettato gesto, donato quando lo senti lontano. È bastata quella dolce presenza a spazzare via dal cielo le nuvole grigie, che violentemente tempestavano la mia anima. E anche se il mare sotto il cielo è, sempre, tumultuoso, furioso, oltre l’orizzonte vedo un cielo limpido, che s’illumina ai primi raggi del sole. È il sole è: Lei, è sempre stata lei. Piccoli gesti di ordinario amore. Trovati non nei canti, nella poesia, nella bellezza delle rose o nella passione più morbosa, ma in una (bellissima) testa che dolcemente si poggia su una spalla.