Follia e logica

Una notte così


Oggi son entrato varie volte, con l’intento di scrivere un pensiero, ma il pensiero non voleva e non vuol sbocciare. E così, ti ritrovi al mattino a scrivere e la sera a cancellare quel che hai scritto. Si scrive, sempre, per un motivo. E la spinta dietro a quel motivo nella maggior parte dei casi è mettersi a nudo. Qui, in verità, suona strana la frase appena scritta, perché nel profondo chi legge non è chi vorresti, ma chi ti capita. Occhi senza voce e volto che sbirciano un angolino esposto della mia anima. Un angolo non segreto, perché non c’è volontà di tener nascosto, niente, al compiacimento, che mi stuzzica la mente. I segreti, quelli veri, non li condivido, al massimo li accenno. Sono le 00:20, non ho scritto nulla e nulla credo, oggi, scriverò. O forse no! Se mi metto d’impegno qualche aforisma si trova sempre. Amore, guerra, arte, musica, i sempre verdi, sono muse che non lasciano senza argomenti nessuno. Che vi devo dire, anche questo fa parte del pacchetto. E se devo esser sincero, va bene così, la notte è perfetta per non dire nulla, per non avere interlocutori o commentatori, niente attese o rincorse. Domani, sarà un nuovo giorno e con esso ci sarà un nuovo post e nuove intenzioni. Ora scrivo solo della notte e nella notte. L’amica di mille tormenti, la placida accompagnatrice di interminabile veglie. A parte la mia amata, l’unica a cui dedicherei una poesia è lei: la notte con il suo disco pallido. Con le sue lunghe attesa a volte nevrotiche a volte orgasmiche. Con quella prima luce che anticipa il primo sole. L’alba romantica, l’alba artistica. Ecco questo è quanto ho scritto e scriverò in questa notte. Passate oltre perché, oggi, non ho nulla da dire, nulla da chiedere o forse quel che ho da dire è un racconto, che solo il silenzio può narrare. Buona notte.