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Note stonate

Ieri nessun pensiero è scivolato dalle dita, nonostante sia entrato più volte.

Oggi lascio un pensiero, meno tortuoso e tormentato di quello che ho scritto giorni fa.
Può esser fugace e volar via in pochi istanti o trattenersi. Poco importa, quel che conta è lasciare qualcosa nello spazio.

Che cosa?

Potrei scrivere di effimero e intangibile, toccato (per mono di dire) poche ore fa rientrando a casa.
C’è l’alba, certo, ma c’è anche il tramonto:

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Visto poche ore fa.
Non sono un poeta! Non sarei all’altezza di cotanta (ma dai, quando capiterà più di usare cotanto termine) bellezza.

Mi sa che sto cazzeggiando. Oggi in molti cazzeggiano, ne vedo tanti: al mercato, dal giornalaio, in strada, al semaforo. Oh al semaforo!

Vi racconto una storia:

C’era una volta un anziano samurai che si dedicava a insegnare il buddismo zen a giovani allievi. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.
Un pomeriggio si presentò un giovane guerriero conosciuto per la sua totale mancanza di scrupoli. Egli era famoso per l’uso della tecnica della provocazione: aspettava che l’avversario facesse la prima mossa e, dotato di una eccezionale intelligenza che gli permetteva di prevedere gli errori che avrebbe commesso l’avversario, contrattaccava con velocità fulminante. Questo giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro. Conoscendo la reputazione del samurai, aveva deciso di sfidarlo, sconfiggerlo e accrescere così la propria fama.
Tutti gli allievi del vecchio samurai si dichiararono contrari all’idea, ma il maestro decise ugualmente di accettare la sfida lanciata dal giovane guerriero.
Si recarono tutti nella piazza della città: il giovane cominciò a insultare l’anziano maestro. Lanciò prima alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò poi in faccia. Gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo addirittura i suoi antenati. Per lunghe ore fece di tutto per provocarlo, tuttavia il vecchio si mantenne impassibile.
Sul finire del pomeriggio, quando ormai si sentiva esausto e umiliato, l’impetuoso guerriero si ritirò.
Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni senza reagire, gli allievi gli domandarono:
“Come avete potuto sopportare tante indegnità? Perché non avete usato la vostra spada? Anche sapendo che avreste potuto perdere la lotta, avreste mostrato il vostro coraggio! La gente penserà che siete un codardo!”
L’anziano maestro samurai, allora domandò loro:
“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?”
“Appartiene a chi ha tentato di regalarlo” – rispose uno dei ragazzi.
“Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti” – disse il maestro – “Quando invidia, rabbia e insulti non vengono accettati, continuano ad appartenere a chi li porta con sé”.

Oggi, ho visto due uomini insultarsi – al semaforo – intuito dalla scena “per una freccia non inserita.” Non è importante in questo istante ciò che è passato, ma quel che sento.

Scrivo d’amore perché amore c’è, scrivo di arte perché arte c’è.
Adesso scrivo di insulti.
Avete appena letto, secondo voi sto parlando d’insulti?

Chissà!!! Chi avrà voglia di commentare cosa commenterà?

Buon fine settimana a tutti.

Note stonateultima modifica: 2022-12-03T23:23:31+01:00da natodallatempesta0

13 commenti

  • Magdalene57

    Sono spiazzata dalla domanda.. l amore, l arte gli insulti.. la mia inadeguatezza, o ignoranza, credo esistano proprio tutti.. sono la vita per come si dipana davanti a noi, o per come noi la plasmiamo… ora provo x dormire, forse domani avrò una risposta migliore

    • natodallatempesta0

      Benvenuta nel Club 🙂
      Non sai quante volte mi sento spiazzato, anzi, proprio spostato dal binario. Il bello è che non ho idea di chi mi sposta, come mi sposta e quando mi sposta.
      Per esperienza so che chi ha consapevolezza dei propri limiti, cosi come delle proprie virtù è in contatto con se stesso o se stessa, e tutto è, tranne che ignorante. Inadeguati lo siamo tutti, ma per una questione di crescita, il tempo passa e non si può mai essere adeguati alle età che si vivono, non si ha il tempo.

  • rugiada_nel_mattino

    Anche quando scrivi che non sai di che parlare, c’è sempre un insegnamento nei tuoi post. Gli insulti? No mi spiace non accetto provocazioni, e rimango in silenzio. Il silenzio è la migliore arma contro l’ira. Il vecchio samurai aveva un arma in più del giovane, la saggezza, cosa che il giovane per contrapposizione conosceva bene la maleducazione

    • natodallatempesta0

      Non mi permetto di insegnare nulla 🙂 solo condividere quel che mi passare in mente o nel cuore.
      La conclusione è sempre così logica è scontata, tutti direbbero così, ma poi 🙂
      Grazie per i tuoi pensieri.

  • ely

    Sono sicura che si parla di dignità. Che gli insulti rimangono a chi li fa appunto se non accettati. Più dignitoso di questo non c’è 🙂 serena giornata

  • bluiceee

    Interessante il racconto del Samurai e bellissima la fotografia che hai postato.
    Come la scena che hai visto tu al semaforo dei due uomini che si sono insultati , ce ne sono migliaia ogni giorno per le strade delle città e non vado oltre su questo argomento . Invece volevo scrivere ,uno spezzone della favola dei due lupi ,che la trovo di autentica saggezza:

    Un giorno, un nonno e suo nipote si fermano a guardare il tramontare del sole…
    In quel mentre, il bimbo chiede al nonno, un saggio capo Cherokee :”Nonno,
    perché gli uomini combattono?” Il vecchio, con voce calma, gli risponde: 
    ”Ogni uomo, prima o poi è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una
    battaglia che aspetta di essere combattuta,da vincere o da perdere.
    Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi.”
    “Quali lupi nonno?” “Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.”
    Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo
    di silenzio che aveva lasciato cadere tra loro, forse per accendere la sua
    curiosità. Infine il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo
    riprese con il suo tono calmo. “Ci sono due lupi in ognuno di noi.
    Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento,falso orgoglio,
    menzogna ed egoismo.” Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta
    per dargli modo di capire quello che aveva appena detto.
    “E l’altro?” “L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza,
    generosità, compassione, umiltà e fede.” Il bambino rimase a pensare
    un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato.
    Poi diede voce alla sua curiosità ed al suo pensiero.
    “E quale lupo vince?”
    Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti: “Quello che nutri di più.”

    Nutriamoci ogni giorno d’Amore!

    Un saluto buona giornata

    Rosy

    • natodallatempesta0

      Grazie 🙂
      Quel che scrivi mi porta a pensare che si è simili e che certi sentimenti sono universali e lo sono.
      La storia che hai condiviso (ti ringrazio) l’avevo condivisa in bacheca tempo fa. Ne ho fatto spunto anche per un post nel blog: Il valore di sé.
      Come ho scritto si è simili in quel che sentiamo e quel che cerchiamo come nutrimento.
      Cioè: Amore.
      Grazie

  • Alfredo Cosmos

    Infatti…tutto il luridume che esce dalla bocca di chi insulta, appartiene proprio a chi lo ha detto. Non ci deve toccare. Così come il giudizio degli altri….
    Un abbraccio cosmico 🙂 Alf

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