foto-sir

a cosa date importanza?

Scrivo questo pensiero con il cuore freddo, raggelato dal mondo.
Ho spesso affrontato argomenti pesanti e non mi sono mai tirato indietro dal dire quel che pensavo. Questo è il bello della rete, il bello dell’essere anonimi.

La mia compagna spesso mi dice, quasi, sconsolata che non dovremmo più leggere o ascoltare notiziari.
Beata ignoranza. Il male di questa società è anche la culla su cui sguazza l’umanità, una culla senza rumori, senza bagliori, senza accelerazioni, solo un lieve e lento vivere. La fortuna del male è che non viene ricordato.
Ho raccontato in un vecchio post le mie sensazioni, il mio dolore per non esser papà.
Ho letto di un neonato caduto nelle acqua. Una vittima invisibile della migrazione.
Ho letto di una mamma che stremata si è addormenta con in braccio la vita, per poi svegliarsi con in braccio la morte.

Il valore di una vita.

“Ognuno vale quanto le cose a cui da importanza.”
Marco Aurelio

Fatemi capire, a cosa date importanza?
Mondo! Fammi capire a cosa dai importanza?

Me lo chiedo, senza giudicare (ci provo). Una mamma che si imbarca su un gommone pronto ad affondare, messo in mare per affondare si spera dopo l’arrivo dei soccorsi, con in braccio un bambino di due, tre, forse, quattro mesi, a cosa da importanza?

Di certo non alla stessa cosa che da importanza una donna o un uomo italiano.
Incorrerò di certo nel vostro disappunto, ma mi chiedo chi ha il potere di cambiare il destino dei neonati che in braccio a queste madri prendono il mare?

Ho, tempo fa, visto un documentario su una spiaggia. La spiaggia di una sperduta e disabitata isola dell’oceano, se non ricordo male, pacifico. Gli scienziati mostravano i rifiuti portati dall’oceano, rifiuti che come relitti si adagiavano su quel tratto di terra un tempo incontaminato.
Rifiuti proveniente da ogni parte del mondo, prodotti in Europa, in America, in Cina. Sapete, son certo che c’è il coglione che dice: non c’entro nulla, io vivo in Italia – in Francia – in Germania – mica ho sporcato quella spiaggia è così lontana da me.
Anche quelle madri sono lontane da noi e molti le considerano snaturate per il pericolo in cui mettono i loro figli, c’è chi pensa che non spetta a noi salvare quei neonati.

Fatemi capire, a cosa date importanza?
Mondo! Fammi capire a cosa dai importanza?

Forse sbaglio a scrivere di tutto questo. Ho rallentato, quasi smesso di parlare di me per evitare di essere, sempre, troppo cupo, scegliendo di scrivere d’altro, beh scrivo del mondo ed è quasi peggio.
Posso continuare a scrivere solo di amore e poesia? Perché no è un modo sensibile di vivere il blog e l’interazione con gli utenti. Che dite riuscirei a scrivere solo di poesia o amore?

Non pretendo comprensione o ragione, lungi da me pensare d’esser portatore di qualsivoglia verità.
Sono tra gli ultimi e tra gli inascoltati, lo siamo tutti inascoltati in fin dei conti.
Di cosa dovrei scrivere? Cosa dovrei raccontare per esser meno cupo? Per come sono e quel che sento, anche se scrivessi di poesia riuscirei ad esser tormentato. Esempio:
Chiunque mi sta leggendo è stato un giovane ragazzo o una giovane ragazza, e si è trovata o trovato seduto su un banco di scuola e gli è capitato o capitata (è certo) di trovarsi dinanzi ad una poesia del Carducci.

Pianto antico, celebre poesia che il Carducci dedicò al figlio perso a soli tre anni.

Una poesia che non potrà mai esser capita da un ragazzo o una ragazza. Alcuni versi sono teneri:

L’albero a cui tendevi
La pargoletta mano,

Immaginate quella mano piccola e indifesa come quella nera e sporca di un piccolo africano. Altri raggelano il cuore:

Sei ne la terra negra;
Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor.

Figlio mio, sei sotto i miei piedi seppellito da una terra nera che non ti da calore e non ti mostrerà più luce, potrò solo inginocchiarmi su questa terra, lei solo potrà ora abbracciarti e avvolgenti. Questo potrebbe aver pensato Carducci trovandosi tre metri sopra suo figlio. Quel neonato dalla pelle nera è invece perso sotto una montagna di acqua, in un freddo sudario.

Se ascolto o leggo di neonati morti in mare o spenti per una regola del tutto illogica, se privata delle attenzione che un neonato deve avere, cosa dovrei pensare secondo voi? Cosa mi dovrebbe suggerire la mente o il cuore? Mi viene spontaneo pensare al papà che non potrò essere mai e al destino che ha permesso a questo mondo di mettere al di sopra della vita di un bambino, dinamiche e desideri, che svaniscono nel momento che egli non c’è più, per me che non è mai esistito quelle dinamice sono insensate.

Si dovrebbe capire a cosa si da importanza.

Non ho idea di cosa sto scrivendo, né so se quel che ho raccontato ha un senso, mi sembra di passare da un input all’altro senza tanta logica.
Mi sembro di stare su una montagna russa, che sale e scende dai binari portandomi a volte tra le stelle, lì dove la luce scalda l’anima, altre a pochi centimetri dal suolo, così vicino da sentire le gambe piegarsi e le ossa tremare.

Arriva primo o poi l’istante in cui si pensa: È il momento che il mondo sappia come mi sento?
Il mondo che amiamo, che ci sta vicino e ascolta, il mondo che ha un nome e un volto. Ma c’è sempre qualcosa che impedisce di mettere a nudo realmente quel che sentiamo.
Io non riuscirei, lo so, mai a parlare così a chi mi sta accanto, anche perché non ho questa loquacità verbale, ma in queste settimane ho fatto leggere quel che ho scritto in questo blog alla mia compagna (le cose più importanti) ed è stato bello vedere il suo viso sorridere o commuoversi nel leggere i miei pensieri.
La comprensione è la fonte di ogni conoscenza, senza si è invisibile, si è ciechi e sordi, si è morti nell’anima.
L’intelligenza è nel saper trovare la strada, quell’unica strada che ci porta ad incontrarci e – la parola che potrebbe sembrare logico far seguire è capirci, ma in realtà la parola giusta é, mostrarsi.
Se ci mostrassimo per quel che siamo, molti problemi avrebbero la possibilità di una cura.

Perché sì, questo mondo è malato, malato nell’anima.
Ed ogni neonato che muore aggiunge una ferita, a me l’aggiunge, anche se non conosco il nome, non conosco il viso, mi lascia un dolore, difficile da spiegare.

 

290b7a4c1995240c96cb5cab54d3492b

 

Stasera nella mia città natale è festa, un pò di vita credo mi aiuterà a esser un pò meno triste.

Buona domenica a tutti.

a cosa date importanza?ultima modifica: 2023-02-05T11:30:52+01:00da natodallatempesta0

16 commenti

  • magdalene57

    alcune morti ci colpiscono più di altre. restiamo attoniti, senza risposte, magari con tanta rabbia dentro e mille domande a cui nessubno saprà dare risposte. Io non sono credente, non ho fede, ma se pure l’avessi, avrei molti problemi a non vacillare davanti alla realtà. La morte è ingiusta, a volte no, è solo la conclusicone logica della vita. ma altre volte arriva prima di aver iniziato realmente a vivere.
    Posso solo dirti: non sei solo ad avere questo dolore dentro. Parlarne fa bene,
    Ciao

    • natodallatempesta0

      Grazie per il tuo messaggio e la sensibilità nel condividerlo.
      La fede spesso la si identifica con una statua, ma credimi la fede ha tanti volti quanto i sentimenti che abbiamo nel cuore. La vita è una fede e se ami e fai del bene sei più vicino a Dio di un cattolico. Devi solo cambiare il termine invece di Dio devi dire Vita.
      Credere nella vita, oggi purtroppo non le si da molto peso, perché non è la nostra e questo porta alle morti che abbiamo visto. C’è molto egoismo e indifferenza in giro.
      Buona giornata e grazie.

  • Simona

    Sai Ndt ho amato Pianto antico dalla prima volta che l’ho sentita e certo non ero in grado di dargli il giusto significato,nel corso degli anni è penetrata dentro di me e ad ogni morte la recito come un mantra. Certo questa è dedicata al figlio ma qualsiasi morte è uno strappo ,una perdita ,un dolore.
    I morti che si susseguono ,che meritano di essere riconosciuti ,di essere pianti ,di essere amati , accompagnati nell’ultimo viaggio.
    Chi ha diritto di scegliere chi salvare e chi no…la mia risposta è nessuno, tutti ci dobbiamo adoperare nel nostro piccolo perchè la vita vinca sempre.
    Una madre ha il diritto e il dovere di adoperarsi per dare una speranza al figlio, una madre stanca dovrebbe essere tutelata in un momento tanto delicato. Morti che potevano essere evitate ?? Forse.
    Ma ci sono morti che sono state frutto di una scelta sofferta e inevitabile .
    Un dolore che porta alla follia

    • natodallatempesta0

      Ho compreso questa poesia anch’io solo da adulto e credo sia naturale.
      Il dilemma di una madre che si mette in pericolo per una vita migliore è un dilemma che non ha abbastanza lacrime e pensare che non ci siano che non ci sia dolore e un inferno dietro, è peggio che salire a bordo di quel gommone. Non giudicare per non essere giudicati. Il mondo l’ha dimenticato. Come dimentica tutto il resto.

  • stelladelsud16

    Buona domenica a te.
    La verità è ci sono persone che per avere un figlio fa tanti sacrifici e c è chi nonostante tanti sacrifici non riesce ad averli, c è chi fa viaggi della speranza per cercare di garantire un futuro migliore alla sua piccola creatura e c è chi ha avuto tutte le possibilità ha sacrificato la parte migliore di se ,non si sa per cosa.Questo è un mondo in cui il valore della vita non è per tutti uguale neanche quella data alla luce dal suo stesso ventre. Notizie che si sentono sempre più spesso, non ci sarà mai un mondo giusto.

    • natodallatempesta0

      Grazie per questo tuo commento, per la sensibilità e la delicatezza.
      Quando parlo di figli mi sento particolarmente fragile e tendo a diventare duro con il mondo. Duro perché come scrivi il “valore della vita non è per tutti uguale neanche quella data alla luce dal suo stesso ventre” e questo è ingiustificabile.
      Scrivi: “Non ci sarà mai un mondo giusto.” Questa sembra la realtà ma ho fede nell’amore e nei pochi che lottano per esso, il resto se ne può avere solo pietà.

  • surfinia60

    Difficile commentare uno scritto così accorato. Spesso non ci si esprime per timore di essere giudicati. Ma poi arriva il momento in cui si sente il bisogno di mostrarsi e allora pensiamo “sti c****”!! Chi se ne frega del giudizio degli altri? Chi sono costoro per giudicare me? Viviamo in un mondo marcio, in cui il male dilaga e la sensazione di impotenza prende sempre più piede nelle nostre anime, o almeno, in quelle che ne sentono il peso. Cosa possiamo fare noi ‘fortunati’ per arginare tutto questo male? poco o niente. Eh sì perchè bisogna anche avere il coraggio di dirlo che non possiamo fare niente. Salvo forse, condannarci ad una eterna infelicità. Lo so, non è di alcuna utilità. Ma provaci tu ad essere felice mentre la barca affonda o la casa va a fuoco! Tu Carducci, io Leopardi. Già a 16 anni mi identificavo in lui. Di recente mi è tronato in mente un verso, tra i tanti, di lui. “Piacer figlio d’affanno”. Ecco! Al massimo possiamo prenderci una pausa, tra un orrore e l’altro. Scusa se ho usato il tuo spazio per straparlare un po’.

    • natodallatempesta0

      Hai scritto giusto e con saggezza, l’educazione per chi è riservato o riservata è più che un insegnamento, la coltiviamo per forza di cose ancor di più e questo porta ad un senso di dignità e rispetto verso chi hai di fronte che inevitabilmenete ci conduce a dire una parola meno per non incorrere in situazioni di scontro che non sono parte di noi. Ma nessuna coppa è senza fine, quando l’orlo è pieno, poi è inevitabile e si sbotta e nessuno ha il diretto di giudicarci per quel che pensiamo, in un mondo sano e saggio sì, in questo no.
      Hai ragione gli onesti portato il peso dei disonesti in molti sensi, economico, sociale e morale.
      È giusto, è sbagliato? Non è sbagliato esser onesto, questo purtroppo per adesso ha conseguenze.
      Le azioni che facciamo sono gocce nel mare, ma sai stare bene con se stessi è la cosa più importante e aiuta nel dare equilibrio al malessere che abbiamo nel vedere gli altri soffrire o commettere errori. Questa per me è la differenza sostanziale, quella che Carducci e Leopardi trascrivevano nei loro scritti, loro soffrivano per il mondo e questo urlavano in versi.
      Ma nel loro cuore nell’intimo rapporto con sé stessi, c’era poesia, c’era romanticismo, c’era amore e bellezza. Questa parte intima va sempre tenuta viva ed è quella parte che nutriamo quando nessuno è accanto a noi. Il resto della vita, tra un orrore e altro la si vive al meglio delle nostre scelte.
      Non devi scusarti è un privilegio che mi dai scrivendomi e ti ringrazio, qui poi straparlare quando vuoi.
      Un abbraccio.

  • rugiada_nel_mattino

    Cosa ha importanza Oggi? facile! Il Grande Fratello, ossia il grande bordello, Sanremo, il Carnevale, ecc… la guerra.. che ormai fanno schifo da entrambe le parti. Non approvo e non capisco più Zelenki.. Naturalmente, la Russia, non l’approvo.. come non approvo tutte le guerre che ci sono e che nessuno fa nulla, perchè non ci sono interessi, dietro. Cosa approvo? Cosa ha importanza per me? L’amore, solo quello riesce a salvare il mondo. Solo l’amore tende una mano ai naufraghi, ai bisognosi, a chi ha perso fiducia in se stesso, e non ha una spalla su cui piangere. Ci sarebbe molto da dire. Ma il concetto, l’ho espresso. Mi fermo così. Un abbraccio ed un buon lunedì.

    • natodallatempesta0

      Mi dispiace averti costretto a dover elencare quel che ti da dolore e sdegno. Dovevi seguire il consiglio 🙂 e leggere una bella poesia e lasciare che il cuore rimanesse leggero.
      Un abbraccio affettuoso a te.

  • ely

    Se guardi il mondo c’è solo da rattristarsi, certamente. Parlavo sabato con mio marito … che non si può guardare soltanto certe cose. Se guardi solo quelle per forza di cose non puoi andare avanti o fai fatica. Io guardo mia figlia, guardo i miei animali, guardo la natura e ciò che mi da il mondo e la vita. Ma non il mondo inteso come persone, il mondo inteso come natura.
    C’è una canzone dei The Ark … it takes a fool to remain sain … ed è proprio così. Serena giornata

    • natodallatempesta0

      Bello quel che hai scritto. Abbiamo due mondi ed è con questi due mondi che dobbiamo fare i conti.
      Uno ci da amore ed è fatto da ciò che amiamo e ci da amore, altro è quello triste e crudele.
      Si vive in tutte e due e bisogna cercare di continuare a vivere in entrambi perché uno non si può evitare l’altro si può perdere e non deve accadere.
      Come ci diciamo sempre si va avanti con amore nonostante tutto.
      Serena giornata a te.

  • ely

    Gandhi diceva “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, spesso ti becchi tranvate ma ogni tanto qualche piccolo fascio di “luce” c’è e fa bene al cuore. Serena giornata 🙂

  • ely

    Sì sì io non voglio dire che tu sei solo “negativo” ci mancherebbe … in ognuno di noi c’è luce e buio. Anche qui da me 🙂
    Si scrive di riflessioni e si riflette sul mondo e le cose che ci circondano 🙂
    Serena giornata

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.