Follia e logica

Pazienza


In un commento mi è stato scritto, saggiamente aggiungerei, che evito di dire la mia per non ferire chi mi sta accanto e che in realtà chi mi sta accanto se mi vuole bene accetta il mio modo di pensare e quindi dovrei sentirmi libero di esprimermi. Questo affermazione è vera e in un mondo equilibrato e saggio sarebbe scontata, inutile anche da dire. A volte, però, oltre alla volontà di non ferire chi ami (volendo anche chi non ami), c’è la volontà a non innescare un confronto d’idee che inevitabilmente porta allo scontro, scontro non necessariamente violento, può esser pacifico, ma sempre scontro è. Ammetto per carattere tendo a fare, sempre, un passo indietro quando si alzano i toni e l’atmosfere s’infuoca tanto da esser lì, per esplodere. C’è chi ama lo scontro e si diverte a provocare e stuzzicare, sarcasmo e ironia pungenti, che sono come sentire le unghie graffiare la lavagna, ed è insopportabile vedere tanta irruente provocazione e altrettanto insopportabile è fare i conti con la mia retromarcia fatta solo per evitare, che si possa arrivare a prendersi a spintoni o schiaffi e molti sembrano che godano nel cercare il contatto fisico, come se il cervello si spegnesse e il cervelletto primitivo prendesse il sopravvento.

“Perdere la pazienza significa perdere la battaglia.” Mahatma Gandhi

Bellissima frase, complicata d’applicare, ma bellissima. La pazienza è tra i miei pregi, ed è essa che a volte, spesso, mi spinge a tenere per me obiezioni e critiche, per pazienza verso persone che spesso non sono pronte a condividere il silenzio e la pace. Perché per molti è più attrattivo condividere rumore e caoticità. Chiudo con un ricordo alle vittime di mafia, da ricordare non solo in questo giorno.