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La solitudine del diverso

In questi giorni la mia compagna, con estremo piacere, ha recuperato dei giorni di ferie. Ieri siamo usciti insieme a Frida, ci siamo ritirati alle 23:30.

Sono le 07:10 in questo momento, di solito sono in strada con Frida per i bisogni. Stamattina come di consueto ho aperto la porta e sono uscito, di norma Frida mi segue ed esce, puntualmente, subito dopo, oggi si è avvicinata mi ha guardato uscire e dopo è tornata in cuccia 😀 ancora stanca per la passeggiata di ieri 😀

Dopo la montagna è toccato al mare. Ieri, lungo il tragitto per andare in un piccolo paese dove era stato organizzato uno street food, abbiamo attraversato tutto il litorale etneo: Giardini Naxos, Taormina, Letojanni, Sant’Alessio Siculo ecc. ecc. tutte bellissime località di mare. Potevamo non fermarci per presentare il mare a Frida?

Eccola in spiaggia.

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Non c’era, quasi, nessuno solo qualche famiglia, tra queste una mamma con un bambino di 10 anni che ha, subito, fatto amicizia con Frida.
La mamma del bambino ha raccontato alla mia compagna che il piccolo era affetto da un forma leggera di autismo, una forma che lo rendeva incapace di distinguere il bene dal male e di conseguenza incapace d’essere diffidente, si vedeva chiaramente la sua diversità, perché si comportava come Frida, mostrando una spontaneità e un affetto uniche e Frida non è stata da meno. I cani, come molte altre creature diverse dall’uomo, sono capaci di capire chi gli si pare davanti, si è comportata con molta tenerezza e dolcezza facendosi toccare e strapazzare come mai prima o come solo io e la mia compagna facciamo. I cani capiscono e riconoscono le disabilità, capiscono quando la loro guida sta male e a loro modo se ne prendono cura.

L’autismo.
L’autismo non è una malattia, è un disturbo e riguarda la sfera del neurosviluppo che coinvolge linguaggio, socialità e comunicazione. Il disturbo è caratterizzato da interessi ristretti e comportamenti ripetitivi, nelle forme più gravi. Sono in tanti ad esserne affetti, tanti piccoli mondi che vivono nel silenzio e la maggioranza non riesce ad avere accesso ad una appropriata valutazione. Per questo motivo, vivere nello spettro è una condizione complessa sia per chi ne soffre che per i famigliari.

Personalmente ne so qualcosa, la sindrome di asperger, una forma particolare di autismo, molto difficile da diagnosticare.

“Sono strano, è quello che dicono tutti. A volte non capisco di cosa parlano le persone e questo mi fa sentire solo anche se c’è altra gente intorno a me.”
Keir Gilchrist 

La solitudine del diverso, c’è differenza tra sentirsi soli ed esser soli.

“È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo.” Verso tratto dalla favola: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda.

È importate questa distinzione, perché esser soli, vivere l’isolamento con la natura della propria mente, non è sentirti soli, soffrire di solitudine, sentire il disagio sgorgare dalla pelle, le mani tremare e il cuore cercare disperatamente una fuga, è ben diverso, è un sentirsi diverso da chi ci sta accanto.
Qualcuno dirà: siamo tutti diversi.
Ed è vero! Tutti siamo diversi. La differenza è nel modo in cui la società, l’individuo ci guarda.

“La differenza genetica più importante tra le nevrosi e le psicosi: la nevrosi sarebbe l’effetto di un conflitto tra l’Io e il suo Es, mentre la psicosi rappresenterebbe l’analogo esito di un perturbamento simile nei rapporti tra Io e mondo esterno.” Sigmund Freud.

Osservando il mondo, i suoi comportamenti, i nostri comportamenti, non posso non pensare che la nostra società sia pervasa nella sua diversità, quella che ci distingue, da una paura intrinseca, una psicosi che ci rende, indifferenti e al tempo stesso generosi, paurosi e al tempo stesso violenti.

Gli occhi di un cane, vedono in modo diverso, perché diverso è il suo cuore.

«Ho paura! Mamma!» stridette Fortunata.
Zorba saltò sulla balaustra che girava attorno al campanile. In basso le auto sembravano insetti dagli occhi brillanti. L’umano prese la gabbiana tra le mani.
«No! Ho paura! Zorba! Zorba!» stridette Fortunata beccando le mani dell’umano.
«Aspetta. Posala sulla balaustra» miagolò Zorba.
«Non avevo intenzione di buttarla giù» disse l’umano.
«Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali» miagolò Zorba.
La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L’umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi.
«La pioggia. L’acqua. Mi piace!» stridette.
«Ora volerai» miagolò Zorba.
«Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono» stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra.
«Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo» miagolò Zorba.
«Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti» stridette lei già con metà delle zampe fuori dalla balaustra, perché come dicevano i versi di Atxaga, il suo piccolo cuore era lo stesso degli equilibristi.
«Vola!» miagolò Zorba allungando una zampa e toccandola appena.
Fortunata scomparve alla vista, e l’umano e il gatto temettero il peggio. Era caduta giù come un sasso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto più in alto della banderuola dorata che corona la singolare bellezza di San Michele.
Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa.
«Volo! Zorba! So volare!» strideva euforica dal vasto cielo grigio.
L’umano accarezzò il dorso del gatto.
«Bene, gatto. Ci siamo riusciti» disse sospirando.
Da: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda

Chi comprende questa differenza è sulla buona strada. Qual è strada? 🙂

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La solitudine del diversoultima modifica: 2023-05-06T08:40:46+02:00da natodallatempesta0

14 commenti

  • Simona

    Ma povera Frida*_*ahah Che le avete fatto fare una maratona?
    Detto questo,in me c’è la convinzione che qualsiasi sia il problema : psicosi,nevrosi e osi osi *_* se affrontate nella maniera corretta diano alla persona gli strumenti necessari per affrontare la quotidianità permettendo alla stessa di manifestare il potenziale latente. A Una persona a me vicina è stata fatta questa diagnosi da bambino..seguito in neuropsichiatria dapprima ,logopedista,psicologo poi.Ora è uno splendido ragazzo,intelligente diplomato con voti altissimi,ha rifiutato certificazione dalle medie,fidanzato…la luce dei nostri occhi..
    Qualche volta il miracolo accade*_*
    E si ,se te lo domandi ,ha un modo particolare di affrontare la vita..diverso..un sorriso Simona

    • natodallatempesta0

      🙂 Si riprende presto.
      Condivido il tuo pensiero, sulla carta gli strumenti per aiutare e aiutarci ci sono, ci sono anche gli strumenti per vivere meglio, per godere di una società migliore, metterli in atto è diverso.
      La triste realtà è che su 100 solo 1 riesce a uscire dal mondo invisibile in cui vive.
      È un miracolo e deve renderci felici, ma certo quel “qualche volta” non è il massimo.
      Un sorriso a te.
      Carmelo

  • surfinia60

    Bella storia. Quando mio figlio era piccolo gli leggevo spesso libri brevi, e questo è uno di quelli. La diversità esiste, a vari livelli, anche senza sconfinare nella patologia. Forse per l’uomo puo’ essere considerata un valore aggiunto. Gli animali, come Frida, non la temono. Come dici tu, loro ‘sentono’ se si possono fidare o meno. Anche se molti di loro vengono plasmati dai maltrattamenti e diventano diffidenti o aggressivi, possono essere sempre recuperati, con amore e pazienza. Leggendo il tuo racconto pensavo che è un po’ che ci leggiamo e scambiamo idee ed opinioni, in questa sede. Nel mondo reale, a causa delle rispettive riservatezze, probabilmente ci saremmo cordialmente evitati 🙂 Buon fine settimana

    • natodallatempesta0

      Come sottintendi, è la consapevolezza della diversità che cambia lo sguardo di chi ci osserva, finché la diversità è un pregio godi anche di frutti, il problema è nel caso contrario. Sulla carta gli strumenti per aiutare e aiutarci ci sono, ci sono anche gli strumenti per vivere meglio se è per questo, gli strumenti per godere di una società migliore, i fatti però dicono che è difficile metterli in atto.
      Osservazione vera la tua, nella realtà ci saremmo cordialmente evitati, è una verità, una verità che mi da libertà per un pensiero, come sempre semini bene.
      Buon inizio di settimana a te.

  • stelladelsud16

    Ciao Carmelo buona domenica,si vede proprio che Frida si diverte all’aria aperta, che sia bosco o mare stare all’aperto da un senso di libertà a tutti. Passando all’ altro argomento riguardo l ‘ autismo nelle varie forme e gravità ci vuole molta sensibilità umana oltre che sicuramente conoscenza della malattia per riuscire a capire la maniera giusta come entrare nel loro mondo, con un approccio sbagliato si rischia di farli chiudere nel loro mondo ermeticamente impedendo qualsiasi tipo di comunicazione,nel caso del bambino incontrato al mare ,gli animali riconoscono e sentono la difficoltà e la sofferenza che sia di un bambino che sia un essere adulto ,e riescono entrambi a instaurare un contatto speciale.
    Un abbraccio e un sorriso ,buona serata.
    Lucia

    • natodallatempesta0

      Grazie. Sì direi proprio che si è divertita mentre noi ci stancavamo 😀 ma è con piacere e amore che facciamo questo per lei.
      Concordo con quello che hai scritto, ci vuole sensibilità e aggiungerei competenza, personalmente se avessi avuto persone con più competenza oltre che sensibilità, molte cose sarebbe andate diversamente. Ci vuol fortuna anche in questo. Frida ma in generale gli animale riescono a vivere senza egoismi questo li pone in una condizione di empatia particolare, curano semplicemente esistendo.
      Un abbraccio a te e buon inizio di settimana.
      Carmelo.

  • ely

    Sai che alcune volte ho pensato anche io di avere la sindrome di Asperger??? Ma poi chissà … magari sono troppo social nonostante tutto??? Ma se penso che tutti i miei colleghi conoscono tante delle persone di dove lavoro e io a parte un ciao o a volte due chiacchiere “così” non è che li conosco tanto. So che certi si trovano a cena fuori, si trovano anche a casa … io niente. Ho degli amici … della corsa … ma li frequento praticamente solo quando corro. O a qualche cena di tanto in tanto quando “ho voglia di andarci”. Chissà … serena giornata

    • natodallatempesta0

      La sindrome è difficile da diagnosticare, sopratutto da adulti, riflettendoci poi, le manie le abbiamo tutti, alla fine credo che tutti noi abbiamo problemi di comportamento, li chiamiamo intolleranze, fastidi, alla fine siamo tutti sulla stessa barca, chi più che meno. Forse siamo tutti un pò asperger. Se consideri che fino a poche tempo fa non c’erano queste distinzioni, forse era meglio o forse no, è tutto un problema, penso sempre a mia nonna che per star bene mi diceva basta che ti bevi un bicchiere di vino e fai una corsetta. 🙂
      Serena giornata a te.

  • ely

    Sì è difficile da diagnosticare e come dici tu probabilmente tutti abbiamo problemi di comportamento chi più chi meno. So che a Roma quando ero alla fontana di Trevi mi sono rifiutata di fare la foto per la troppa gente che c’era. Ero come “in panico” … volevo essere via di lì presto anche se la bellezza di quella fontana è veramente unica!!! Concordo con tua nonna 😉 Serena giornata 🙂

    • natodallatempesta0

      Non posso escludere che tu possa esser asperger, ma di norma l’autismo mostra paura in modo diverso da quello che è e sembra, un attacco di panico. Poi come dice chi l’ha diagnosticato tutti siamo asperger alcuni semplicemente sono cosi vicini all’ago della normalità che i comportamenti maniacali si confondono, è tutto molto complesso, meglio non lasciarsi incastrare, ci si perde tra definizione e teorie. Meglio fare come disse nonna 🙂

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